di Wanda Massa

Nel 2020 l’umanità è colpita da un virus estremamente contagioso: il noravirus. I cittadini vengono sottoposti obbligatoriamente a test clinici per accertarne l’eventuale positività. Qualora risultassero contagiati, verrebbero confinati insieme ai loro cari.

I politici avvisano che “Niente sarà più come prima”. Gradualmente le democrazie mutano in dittature. Nel 2045 in Spagna vige un regime autoritario.

A Madrid viene eretto un muro (La Valla) per separare la casta dirigente dalla popolazione, soggetta alle imposizioni liberticide.

E’ il soggetto della serie televisiva spagnola La Valla (La Barriera nella versione distribuita in Italia) prodotta da Atresmedia in collaborazione con Good Mood Productions per la trasmissione su Antena 3 e recentemente acquistata da Netflix. È interpretata da Olivia Molina, Unax Ugalde, Angela Molina, Abel Folk ed Eleonora Wexler. È stata presentata in anteprima su Atresplayer Premium il 19 gennaio 2020 e su Antena 3 il 10 settembre 2020.

La serie è ambientata nel 2045 in una Madrid che, dopo la proliferazione di un virus nel 2020 (coincidenza davvero inquietante) diventa la capitale di un regime autoritario. La città è stata divisa in due regioni strettamente chiuse: il settore 1 (dove risiede il governo) e il settore 2 (che accoglie il resto della popolazione). L’unico modo per passare da una zona all’altra è attraversare la recinzione che le separa, per la quale è necessario disporre del salvacondotto regolamentare.

All’inizio la popolazione non si era resa conto dei diritti a cui stava rinunciando: mentre i politici gradualmente assumevano il completo controllo della società, l’attenzione dei cittadini era concentrata sulla salute pubblica e sui problemi economici, fino al punto di trovarsi, dopo una generazione, di fronte a un coprifuoco perpetuo, all’ingombrante realtà della Direzione generale della sicurezza (DGS) e del Centro di Ricerca Medica (CIM).

La DGS è un’organizzazione responsabile dell’ordine pubblico su tutto il territorio nazionale della Nuova Spagna. È garante della sicurezza dei cittadini e dell’osservanza di tutte le severe norme che ricadono su di loro.

Chiunque si rechi nella capitale per sottoporsi alle necessarie visite mediche passa da questo luogo. Le autorità sottopongono inoltre i cittadini a colloqui personali per appurare quali siano le loro motivazioni nel cambiare città e per verificare che non nascondano alcuna informazione al governo.

Il CIM è il centro dove si svolge la ricerca per trovare una cura per il virus che attacca massicciamente la popolazione mondiale. Uno dei ceppi più aggressivi colpisce la popolazione spagnola e uno dei pochi modi per curarlo è una trasfusione di sangue con un potente carico di anticorpi. Questi anticorpi sono per lo più prodotti da bambini per i quali la malattia non costituisce un pericolo.

La direttrice del CIM Alma López-Durán, moglie del Ministro della Salute, è disposta a correre qualsiasi rischio per trovare la cura e ottenere il riconoscimento che tanto desidera. Dopo aver compiuto ricerche sugli animali, Alma ha deciso di iniziare ad usare i bambini.

Ogni bimbo viene meticolosamente selezionato perché sviluppi anticorpi contro i virus che colpiscono l’umanità. Sono la sua ultima speranza e, attraverso un processo minuzioso in cui non importa quale sia il dolore, i bambini vengono testati, esaminati e trasfusi per trovare l’antigene che farà fronte al virus.

L’attività che si svolge quotidianamente nel CIM è coperta da segreto. Nessuno, tranne chi ci lavora, sa che sta realmente sperimentando con esseri umani e non con cavie, come sostiene il direttore.

In questo scenario inquietante per le affinità con il presente, si inserisce la vicenda di una famiglia sconvolta dalle circostanze: Julia (Olivia Molina), che lavora per la resistenza contro il regime e il cognato Hugo (Unax Ugalde), vedovo, cui il governo ha rapito la figlia Marta (Laura Quirós).

Entrambi, con l’aiuto di Emilia (Ángela Molina), madre di Julia cercano di salvare la bambina, facendola uscire dal settore 1.

E’ la storia di una famiglia che lotta per la propria sopravvivenza in un ambiente ostile e brutale, dove i nemici non sono soltanto gli agenti governativi, la malattia, la miseria, l’isolamento sociale, ma persino i vicini di casa, che, spinti dalla paura, diventano i peggiori e più pericolosi delatori.

Sembra che qualcuno avesse una sfera di cristallo quando è stato ispirato a creare questa serie.

Fonte https://www.sabinopaciolla.com/la-valla-la-serie-distopica-spagnola-che-ha-anticipato-larrivo-del-coronavirus/

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