La Redazione di NoGeoingegneria



Alcuni giorni fa il noto giornalista Giulietto Chiesa ha pubblicato sul sito Megachip un controverso articolo dal titolo “Clima. Poco tempo per fermare la catastrofe”.  Nell’articolo gli sconvolgimenti climatici vengono attribuiti totalmente all’effetto dei Gas Serra (CO2 in cima alla lista) e di conseguenza all’azione dell’uomo e delle sue attività produttive. I toni ed i termini usati nell’articolo sono, né più né meno, gli stessi usati dai vari IPCC, ASPO e di chi dà credito alle teorie mainstream di cui si fece portavoce il miliardario ‘filantropo’ Al Gore.
Nessun dubbio, nessuna prudenza, e non manca l’accusa a chi non fosse convinto di queste (che sono e restano) “teorie” di fare gli interessi del Senato Americano e dunque delle potenze industriali legate ai combustibili fossili.

Tutto bene, tutto legittimo, se non fosse che poche settimane prima Giulietto Chiesa ha partecipato alla conferenza (da noi organizzata) “PADRONI DI NULLA -Terra, acqua, cieli: il controllo democratico nell’era delle tecnologie globali” proprio accanto al professor Paolo de Santis (Professore senior di Fisica presso l’Università Roma Tre, l’Università La Sapienza di Roma e l’Università de L’Aquila) che proprio sul cosiddetto Anthropic Global Warming correlato al CO2 esprimeva notevoli dubbi (in quella sede condivisi anche da Chiesa, l’intervento può essere visionato QUI). Assieme a De Santis Chiesa aveva redatto anche un duro e dettagliato pamphlet: Geoingegneria: il clima di Teller-Stranamore.

Del resto perplessità sulla teoria del Riscaldamento Globale d’origine antropica causato dal CO2 sono espressi da più fonti, ed a livelli decisamente autorevoli (1). Lo stesso Chiesa, nel suo intervento palesava la convinzione che i pretesti climatici addotti per giustificare operazioni geoingegneristiche fossero un paravento per interessi di tipo principalmente bellico, quelli rivelati nel documento Owning the Weather.

Cosa pensare allora? E quale è la posizione del gruppo NoGeoingegneria?
 Crediamo che chiunque, con poche cognizioni specifiche, dica di possedere la Verità, mentirebbe o peccherebbe di superficialità, tanto complesso ed articolato è l’argomento. Certamente l’influenza del CO2 sembra essere, ad una analisi anche semplice, esagerata. Si va verso una nuova era glaciale? I ghiacci stanno crescendo o diminuendo? I cicli termici sono principalmente influenzati dall’attività solare? L’atmosfera è già stata volontariamente manipolata?

global-warming-or-cooling1

Noi abbiamo certamente delle convinzioni (ed in un prossimo articolo proporremo una visione piuttosto inedita del CO2), ma sin dall’inizio la scelta del gruppo è stata di reperire materiale inattaccabile, pubblicare i brevetti, i progetti, le storie di quanti hanno immaginato e sperimentato manipolazioni su piccola e vasta scala del globo e della sua atmosfera, e poi, soprattutto, di mettere in contatto, ascoltare, ed eventualmente dibattere, le tesi, anche diverse, di chi ha preso coscienza delle problematiche collegate ad un uso attuale o futuro di interventi geoingegneristici.
E’ con questo spirito che abbiamo ascoltato ed intervistato personaggi come Pat Mooney dell’ETC Group e Vandana Shiva, entrambi consci dei rischi della geoingegneria ma legati all’idea dell’Anthropic Global Warming, e al contempo abbiamo dato spazio sul portale e negli incontri a voci del tutto contrarie, come il biologo Enzo Pennetta (curatore del sito Critica Scientifica) ed il suddetto professor De Santis.

Non sono mancati gli attacchi da più parti: Giulietto Chiesa è in malafede? Non lo crediamo, e comunque non sta a noi giudicare. Si può essere in buona fede convinti di cose sbagliate (e potrebbe succedere anche a noi), del resto nella sua formazione compare il controverso The Limits to Growth (I limiti dello sviluppo), commissionato dal Club di Roma nel 1972.
Chiesa sta, peraltro, facendo un lavoro indubbiamente encomiabile su tanti altri temi. Certo, i toni dell’articolo sono poco condivisibili e potremmo immaginare di rigettare le accuse, attribuendo ai sostenitori dell’AGW di fare, in realtà, gli interessi della cordata nuclearista (2), o di partecipare agli enormi interessi (spesso opachi) attorno alla cosiddetta green economy. Ma noi non lo faremo, convinti che ci sia più da guadagnare nell’ascoltarci e dialogare, che nel proclamare infinite lotte di “religione” tra fazioni sempre più piccole e convinte di possedere il Sacro Graal dell’informazione in un mare di disonesti e prezzolati gatekeepers. Del resto, atteggiamenti di chiusura “militante” hanno portato infine a parlare all’interno di circoli autoreferenziali, spesso con conclusioni semplicistiche che non arrivano all’esterno, ai tecnici o ai tanti scettici, per le troppe soluzioni ad effetto ma spesso insostenibili.

In realtà vogliamo solo dire a tutti:

“Attenzione, anche se non credete che lo stiano già facendo, state pur certi, lo faranno!” 


A tutti. 



(1)
Per Franco Prodi l’unica certezza sul climate change è che il clima cambia




I climatologi non sono Einstein, lo dice il suo successore Freeman Dyson 


James Lovelock fa marcia indietro: “abbiamo fatto troppo allarmismo, le temperature non stanno più aumentando”
Pare che lo stesso Edward Teller non sia stato d’accordo con l’individuare nell’aumento del CO2 la causa di tutti i mali. Nel 1997, stesso anno in cui presenta ad Erice il suo “scudo“ di aerosol in atmosfera (strumento adatto sia al raffreddamento che al riscaldamento artificiale del pianeta), insieme ad altri 31.478 scienziati statunitensi il dottor Stranamore firmò una petizione che respingeva l’accordo sul riscaldamento globale di Kyoto, che mette al centro della sua battaglia il CO2 come nemico numero uno del clima.

Petition

(2) Molti “ambientalisti” convinti dell’AGW stanno palesando posizioni pro-nucleariste anche in Italia .

Lo stesso Lovelock dichiarò nel 2007: «Non sono io che ho tradito il mio ideale, ma chi dice no all’atomo e lascia che imperversi il petrolio a riscaldare il clima»

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.