La geoingegneria è l’hybris (*) finale, senza alcun controllo democratico”
Vandana Shiva, leader internazionale del movimento contro gli OGM e la brevettazione dei semi, molto apprezzata dai movimenti ambientalisti, ma poco conosciuta, e forse non a caso, per le sue prese di posizione contro la geoingegneria. In un dibattito dominato dal tema del riscaldamento globale, che vede tramontare l’opzione di ridurre le emissioni, si affaccia con sempre più prepotenza l’opzione ingegneristica, opzione che in realtà viene sperimentata da oltre mezzo secolo all’insaputa dei più. Vandana Shiva pur non esprimendo dubbi in merito all’esistenza del problema riscaldamento globale afferma la sua secca opposizione alle pratiche geoingegneristiche definendole “the ultimate hybris, without any democratic control”.
VIDEO-INTERVISTA con sottotitoli in italiano.
Vandana Shiva è stata intervistata da Maria Heibel di NoGeoingegneria.
TRANSCRIPT DELL’INTERVISTA
M.H.: Innanzitutto, grazie mille per l’intervista. Lei è una donna incredibile, ha sempre tempo per tutti. E questo è fantastico.
Volevamo parlare un po’ di geo-ingegneria con lei.. E’ qualcosa che coinvolge tutto: cibo e acqua e di ciò che sta accadendo ora nel mondo in una situazione di cambiamento climatico, di un grande cambiamento e di un rischio di collasso ad ogni livello.
Ho visto l’intervista che ha avuto con Amy Goodman. Quindi, per prima cosa, qual é, secondo lei, attualmente, il ruolo della geo-ingegneria?
V.S.: Il ruolo della geo-ingegneria, in un mondo responsabile, in un mondo di prese di decisioni scientificamente illuminate e rispettose dell’ambiente, dovrebbe essere zero. Non c’è nessun ruolo per la geo-ingegneria!
Perché, quale cosa fa la geo-ingegneria, se non estendere il paradigma dell’ingegnerizzazione? E’ stata fatta geo-ingegneria su parti della Terra e su aspetti degli eco-sistemi e di organismi attraverso l’ingegneria genetica, la massiccia costruzione di dighe, la deviazione dei fiumi, questi sono stati tutti aspetti della geo-ingegneria al livello di posti particolari. Abbiamo riconosciuto due cose: una, il fatto che quando non si prende in considerazione il modo in cui i sistemi ecologici lavorano, poi si fa un danno.
Tutti sanno che, in realtà, il cambiamento climatico è un risultato di quel paradigma ingegneristico. Noi abbiamo avuto la possibilità di rimpiazzare le persone con combustibili fossili, avere livelli di industrializzazione sempre più alti, in agricoltura, nella produzione, senza pensare ai gas ad effetto serra che stavamo immettendo.
E il cambiamento climatico è veramente un prodotto dal paradigma dell’ingegneria, quando i combustibili fossili trainavano l’industrializzazione. Ora avere quello stesso approccio come soluzione significa non considerare seriamente ciò che Einstein disse: non puoi risolvere i problemi usando lo stesso atteggiamento mentale che lo ha creato. Quindi, l’idea dell’ingegneria è un’idea di dominio. A oggi il ruolo che noi dobbiamo giocare è un ruolo basato su un’umanità informata.
M.H.: Secondo me, la geo-ingegneria cominciò negli anni ’50 con i test atomici perché in quel periodo cominciarono a fare geo-ingegneria sull’atmosfera della Terra in senso globale, in senso più ampio.
Negli anni ’50 tanti progetti iniziarono ad organizzare la Terra in un modo nuovo, con una nuova idea di “ingegnerizzare” il pianeta intero. Col potere della bomba atomica gli scienziati cambiarono i propri pensieri, secondo me. Allora in questo periodo, anni cinquanta, anche le modificazioni del tempo iniziarono molto energeticamente. E’ una branca della geo-ingegneria e questa è la mappa del ETC-Group, in tutto il mondo la stanno facendo, e non si può fare modifiche locali senza cambiare l’intero sistema. So che in India, in Thailandia e Australia le modifiche del clima forse sono più discusse, il dibattito è più aperto che in Europa. Per esempio, in Italia fecero esperimenti di modifiche climatiche negli anni ’80 e la gente non lo sa.
Cosa pensi del ruolo della modifica artificiale del clima rispetto al cibo, all’acqua, all’intero sistema?
V.S.: La modifica del clima è una piccola parte della geo-ingegneria. Essa proprio adesso è la tracotanza (hybris) del dire: “Tutti questi cambiamenti climatici? Stiamo vivendo nell’Antropocene e ora gli esseri umani saranno i creatori del nostro futuro” che controllano interamente tutte le funzioni non solo del nostro pianeta, ma anche le relazioni con gli altri pianeti, perciò molte delle soluzioni proposte sono state di mettere riflettori nel cielo per mandare il Sole indietro. Così il Sole è un problema, anziché la base della vita.
Oppure mettere soluzioni inquinanti nell’atmosfera al fine di creare uno strato di rifiuti che impedisca al Sole di splendere. Ma l’instabilità climatica che è il risultato dell’effetto serra sarà solamente aggravata da questi interventi. Attualmente le modifiche del clima effettuate con un atteggiamento di chiusura mentale, per dire “Non otteniamo la pioggia, quindi facciamo precipitare pioggia artificialmente così l’agricoltura non patisce” è qualcosa che, per esempio, i Cinesi hanno fatto per le Olimpiadi.
Essi si assicurarono che non ci sarebbe stata pioggia durante le Olimpiadi. Questo è un livello di hybris più basso del maggiore progetto di Geo-ingegneria.
M.H.: Conosce questa mappa?
S.V.: Sì, certo che la conosco .
M.H.:E può vedere che l’ETC-Group ne ha pubblicata solo una parte, è solo una parte perché tutti i giorni qualcosa di nuovo salta fuori, in tutto il mondo lo stanno facendo. Quindi se si fa in in molti punti …
V.S.: Ma non è tanto il numero dei posti…
M.H.: Cosa significano per gli eventi meteorologici estremi, per esempio?
V.S.: La prima cosa è che crea più instabilità e ci stiamo impegnando a creare instabilità. Quindi noi dobbiamo intraprendere azioni che creano assicurazioni contro instabilità, invece che aggravare quest’ultima.
E’ come se stessi guidando una macchina e so che il precipizio è là. Io dovrei fare retromarcia e poi prendere un’altra direzione. Cosa sta facendo la geo-ingegneria è spingere il piede sull’acceleratore
Il precipizio è l’instabilità climatica, l’imprevedibilità del clima. E alla radice di ciò c’è la falsa idea che queste pazze piccole azioni potranno controllare a regolare il tempo atmosferico e il clima.
Ma la seconda causa più importante del perché la geo-ingegneria è così sbagliata è che è essa è la più alta espressione dell’irresponsabilità patriarcale. La patriarchia è basata sull’appropriazione dei diritti altrui e sul lasciare la responsabilità sugli altri.
In questo caso, gli scienziati che stanno facendo questi “giochi”, chi li finanzia, stanno facendo tutto questo senza avere alcun consenso per quei esperimenti,
nessun approvazione per quegli esperimenti, localmente o globalmente, e ancor peggio, senza pensare alle conseguenze e a cosa possano condurre e senza mai dovere assumersi responsabilità.
Allora, ciò è l’ultima espressione di tutte le tendenze distruttive della patriarchia.
M.H.: Sì, e si può prendere un nome come Edward Teller. Proviene dagli studi della bomba atomica. Ebbe l’idea di controllare il clima con la bomba atomica.
Propose uno scudo per la gestione delle radiazioni solari, così sono le stesse persone, la stessa struttura di potere che sta organizzando questo tipo di gestione del pianeta e dello spazio.
M.H.: Così, conosce le intenzioni del controllo … ?
V.S.: Beh, per qualcuno l’intenzione è sul serio far soffrire gli altri. E quindi branche della geo-ingegneria sono strettamente collegate con le attività militari.
Come alteri il clima cosicché puoi far piovere in una particolare zona; o no e lasciar soffrire l’agricoltura. Ma in altri casi, anche se non c’è un’intenzione militare di far male ad altri, c’è ignoranza.
M.H.: C’è pure un interesse economico …
S.V.: Non in tutti i casi. C’è una specie di battaglione di scienziati dietro questo.
M.H.:Lei sa, petrolio e non terra ( libro di Vandana Shiva “Soil Not Oil”), cibo, acqua…
V.S.: Chi sta spingendo gli esperimenti ha un interesse economico. Chi li sta spingendo ha un interesse militare. I giocatori hanno meramente l’arroganza di dire “Io ho la soluzione”.
Ed è la combinazione di stupidità mischiata con l’arroganza dei piccoli giocatori e i diabolici progetti di chi controlla che rende la geo-ingegneria tossica.Perché se la comunità scientifica potesse solo riconoscere la sua responsabilità verso la società e il pianeta e dire “Io non farò parte dei vostri giochetti” … così fu creata la “Society for Social Responsibility in Science” , il gruppo cominciò a monitorare l’intero problema nucleare. Ed erano tutti scienziati.
Questo è un matrimonio tra scienziati stupidi e menti diaboliche, e noi abbiamo bisogno di scienziati con la responsabilità di diventare una forza di opposizione, di dire: “Questa non è scienza”. Così come ne abbiamo bisogno a proposito dell’ingegneria genetica.
Ed è quando la comunità di scienziati che veramente sa cos’è la scienza comincia a parlare di più e a organizzarsi meglio, ecco che gli stupidi scienziati dell’industria bio-tecnologica dovranno calmarsi.
La biotecnologia e la geo-ingegneria hanno lo stesso atteggiamento mentale dell’ingegneria: di potere, di controllo, di dominio della natura.
M.H.: Lei ha parlato anche delle dighe. E’ una grossa branca della geo-ingegneria anche in India e nel mondo intero. Adesso ci sono grossi interessi di acqua. Proprio qui, un anno fa, abbiamo intervistato Pat Mooney e
lui ha detto che le grosse dighe, la produzione dell’energia, il controllo dell’acqua e controllo del tempo è una cosa unica. Così non è solo un piccolo intervento per ottenere i raccolti. E’ qualcosa di più.
V.S.: No, come ho detto è la hybris terminale! Questo è cos’è! Tracotanza su scala planetaria!
M.H.: Uh… Cosa pensa del fatto che spruzzeranno nano-particelle? Questo è il programma!
S.V.: Ognuno di questi problemi ha un particolare aspetto che lo differenzia, ma penso che questi particolari aspetti siano molto piccoli comparati al danno d’insieme e alla totale irresponsabilità.
Per me, il problema principale è: come osano fare questo? Come osano? Questa deve essere la reazione dell’umanità.
Poi il resto delle piccole cose, di come le nano-particelle possono far male oppure della troppa concentrazione di solfuro nell’atmosfera. Questi sono specifici dettagli, però questo è un problema di civiltà.
E nei problemi di civiltà, non si guarda ai dettagli minuscoli.
Bisogna guardare al quadro generale!
Biografia
Vandana Shiva nasce in India nel 1952 e si laurea in Fisica quantistica in Canada. Dopo aver lavorato per anni in ambito scientifico, sta dedicando da tempo tutte le sue energie per la tutela delle biodiversità in agricoltura e la promozione di sistemi di coltivazione eco-sostenibili, in contrapposizione alla globalizzazione liberista e alle logiche delle multinazionali. Attivista politica radicale e ambientalista, si interessa anche di bioetica, biotecnologie e ingegneria genetica. Dirige diversi centri scientifici ed è tra i massimi esperti internazionali di ecologia sociale. Ha vinto nel 1993 il Right Livelihood Award, premio Nobel alternativo per la pace, e il City of Sydney Peace Prize nel 2010. È costantemente in giro per il mondo per interventi a conferenze e seminari e spesso le capita di essere in Italia, dove è peraltro vicepresidente di Slow Food. Ha scritto numerosi saggi fra cui Sopravvivere allo sviluppo (1990), Monocolture della mente. Biodiversità, biotecnologia e agricoltura scientifica (1995), Biopirateria. Il saccheggio della natura e dei saperi indigeni (1999), Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali (2001), Campi di battaglia. Biodiversità e agricoltura industriale (2001), Terra madre: sopravvivere allo sviluppo (2002), Il mondo sotto brevetto (2002), Le guerre dell’acqua (2003), Le nuove guerre della globalizzazione (2005), Dalla parte degli ultimi. Una via per i diritti dei contadini (2007), India spezzata (2008), Ritorno alla Terra. La fine dell’eco-imperialismo (2009), Semi del suicidio (2009), Fare pace con la terra (2012).
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(*) hybris: Dal greco antico, presunzione di forza, di potenza, propria dell’uomo che offende gli dei e ne provoca la vendetta.
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