I titoli delle ultima ore:
Ultima generazione blocca il red carpet del Festival del Cinema di Torino
Alluvioni a Catania e Valencia, Ultima Generazione “irrompe” al cinema Beltrade
Azione del movimento Ultima Generazione, martedì sera, al cinema Beltrade di Milano: sei militanti del movimento sono saliti sul palco, poco prima dell’inizio di uno spettacolo, per ricordare al pubblico la recente alluvione a Valencia e altri episodi simili. “Vogliamo chiedervi di prendervi due minuti di riflessione sulle vittime delle alluvioni a Catania e a Valencia”, hanno detto: “Vi chiediamo di immedesimarvi in loro; potrebbero essere i vostri genitori o i vostri figli e la loro vita adesso è distrutta. Potremmo essere noi i prossimi. È nostra responsabilità agire di fronte a questa ingiustizia”.
Ultima Generazione e la crisi ambientale: ecco perché è giusto sostenere chi fa attivismo per il clima, secondo l’Italia che cambia.
Scarico di letame e tende in piazza: la protesta di Extinction Rebellion al Viminale
Ieri mattina, alcune decine di persone che, a quanto pare, appartengono a Extinction Rebellion, occupavano la piazza del Viminale, sede del Ministero dell’Interno, dopo aver scaricato 5 quintali di letame davanti all’ingresso. “L’unica sicurezza è questo clima di merda” si legge su uno degli striscioni. Nel frattempo, sono intervenute le forze dell’ordine. VEDI QUI https://www.youtube.com/watch?v=_oZOMMSMY5w
Postato da Adalberto Gianuario su Byoblu qualche tempo fa: “I FINTI RIBELLI”, CHI C’È DIETRO AGLI ATTIVISTI CLIMATICI?
I toni sono messianici: “stiamo andando verso l’estinzione!”, “tra qualche anno non esisterete più!“, la retorica apocalittica sdoganata da Greta Thunberg fin dentro il palazzo delle Nazioni Unite. Le modalità di azione di alto impatto mediatico e rivolte più contro i cittadini che verso il potere che dicono di combattere: blocchi stradali, ma anche azioni contro le opere d’arte, come quando si sono incollati alla Primavera di Botticelli agli Uffizi. Un copione che si ripete identico in tutto il mondo, ma anche una regia unica per un network di associazioni che, secondo la recente inchiesta di Maddalena Loy, fanno tutte capo alla Climate Emergency Fund, una holding globale con sede a Beverly Hills e finanziata da multimiliardari, insomma da gente che per andare a comprare il giornale la mattina accende i motori dei propri jet privati.
Il network è ormai diffuso in tutta Europa: in Italia ci sono gli ormai noti ‘Ultima generazione’, in Gran Bretagna c’è il gruppo ‘Extinction Rebellion’, con filiali in circa 60 capitali e che hanno manifestato insieme al Cua, il collettivo bolognese che pochi giorni fa aveva esibito un manichino di Giorgia Meloni a testa in giù. In Francia c’è ‘Derniere renovation’: avevano bloccato una tappa del Tour de France, una partita del Roland Garros e lanciato un sondaggio per decidere se imbrattare ‘La gioconda’ di Leonardo o ‘La colazione sull’Erba’ di Monet. In Germania ‘Letzte Generation’: uno di loro si era incollato con i capelli al celebre quadro di Verner, ‘La ragazza con l’orecchino di perla’.
Al vertice di questa rete ormai diffusa in tutto il mondo e che negli ultimi mesi ha intensificato le proprie azioni di protesta c’è il ‘Climate emergency fund’, fondato nel 2019 da Trevor Nielson, uomo d’affari che ha fatto del business cosiddetto filantropico il proprio mestiere: è stato portavoce di Bill Gates, che gli aveva anche affidato importanti progetti come l”International Aids Vaccine Iniziative’, e ha collaborato Goorge Soros, Ted Turner, Barack Obama. “Noi finanziamo il reclutamento, la formazione, le spese legali e le azioni. Il movimento deve agire come se la verità fosse reale, impiegando comunicazioni di emergenza”, ha dichiarato Margaret Klein Salamon, direttore esecutivo del Cef. Altro dettaglio non irrilevante è che il suo fondatore, Trevor Nielson ha grandi investimenti nel campo dei cosddetti “combustibili puliti”. Abbiamo chiesto un commento a Maddalena Loy, autrice dell’inchiesta pubblicata su La verità:
“C’è una rete ufficiale che si chiama A22 ed è finanziata da questo ‘Climate emergency fund’ e sotto questa rete ci sono i loghi di tutte queste associazioni tra cui in Italia Ultima generazione. Tutto è alla luce del sole, tutto è pubblico. Tranne l’entità dei finanziamenti e soprattutto la suddivisione. L’impressione è che questi attivisti siano l’ultimo anello della catena. Non voglio neanche mancare di rispetto ma forse non sono neanche consapevoli di tutto quello che c’è sopra di loro. Quello che non è chiaro sono gli importati totali, che nessuna di queste associazioni pubblica”.
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