Il costante riferimento a una seconda ondata dell’attuale epidemia e, allo stesso tempo, lo sforzo di far credere che la minaccia attuale sia simile all’influenza spagnola dovrebbe far scattare l’allarme. Cosa è successo 100 anni fa? Non c’è stato alcun lockdown, ma molte altre cose ci ricordano l’attuale situazione come nessun’altra pandemia.

Coronavirus, è come la Spagnola? Il mistero delle Svalbard

Il paragone tra la pandemia di Spagnola del 1918-19 e l’attuale pandemia da Coronavirus, che viene fatto con insistenza da più parti, è sicuramente suggestivo e preoccupante, anche perché si tenta di fare delle previsioni in base a quanto successe allora.
La questione merita un approfondimento, si cercherà di vedere se i confronti sono fondati. L’influenza Spagnola fu una pandemia influenzale, causata da un virus insolitamente letale, che fra il 1918 e il 1919 uccise decine di milioni di persone nel mondo [morti stimati 50 milioni]. Fu la prima delle pandemie del secolo. Infatti, poi ce ne furono altre, molto meno aggressive. Nel 1957 ci fu la pandemia da influenza Asiatica (A/H2N2) seguita nel 1968 dalla pandemia Hong Kong (H3N2), che solo in Italia provocò 20.000 decessi. Arrivò a infettare circa 500 milioni di persone in tutto il mondo, provocando il decesso stimato di 20-40 milioni di persone, ma probabilmente furono di più. Fu una strage.

La grande variabilità numerica riportata dalle fonti è dovuta alle differenti modalità di notifica e conteggio applicate nelle varie parti del globo. In pratica, i decessi delle pandemie furono superiori a quelli delle due guerre mondiali.
La maggior parte delle epidemie influenzali colpisce quasi esclusivamente pazienti anziani o già indeboliti; al contrario, la pandemia del 1918 fu particolarmente aggressiva con giovani adulti, precedentemente sani.
Il virus della Spagnola induceva nei sistemi immunitari più giovani e reattivi un fortissimo incremento di citochine, che avrebbero dovuto avere una funzione protettiva e invece favorivano l’insorgenza di gravissime polmoniti ed emorragie diffuse nel giro di pochi giorni. Nel 1918, il trasporto aereo era appena agli esordi, e l’influenza spagnola impiegò più tempo a diffondersi attraverso il pianeta; in alcuni luoghi arrivò dopo mesi, in traghetto o in ferrovia, ma alla fine poche zone furono risparmiate. La maggior parte del mondo era impegnata nella guerra e sottoposta alla censura militare, mentre l’unico paese dove l’epidemia e i suoi effetti potevano essere affrontati e discussi liberamente era la Spagna, da cui il nome. A ciò si aggiunsero la mancanza di informazioni sanitarie e la condivisione di esperienza pregresse o schemi terapeutici. Quasi ovunque il contagio si diffuse dai porti frequentati dalle navi che trasportavano le truppe; ci furono ben tre ondate epidemiche e la seconda fu la più devastante.

Nella primavera del 1918 i medici militari intuirono che stava succedendo qualcosa di strano negli ospedali da campo e che era un’epidemia grave che colpiva i militari di tutti i paesi contendenti, ma non erano in grado di affrontarlo né di giustificare una simile letalità rispetto al passato. Le operazioni belliche fecero passare in seconda linea questi problemi, visto che i soldati già normalmente morivano di tifo e colera. Ma era davvero influenza?
Tale fu la devastante capacità di contagio e letalità che per decenni ci si chiese se davvero un virus influenzale della famiglia dei 
Mixovirus avrebbe potuto scatenare una simile ecatombe; da qui, il mistero delle isole Svalbard e le analisi sui corpi perfettamente conservatisi per 80 anni nel permafrost. Come in un romanzo, nel 1998 vennero riesumati i corpi dei giovani marinai norvegesi deceduti alle Svalbard e prelevati dei campioni istologici, per individuare isolare e mappare il genoma del virus o dell’agente patogeno che aveva ucciso quei poveri ragazzi nel lontanissimo settembre del 1918. Sul luogo delle fosse venne realizzata una struttura a pressione negativa per scongiurare una eventuale diffusione accidentale di un agente patogeno ancora infettante. Infatti, per la criptobiosi, si poteva temere la possibilità che dei microrganismi ignoti potessero riattivarsi in presenza di condizioni ambientali ridivenute favorevoli, anche a distanza di così tanto tempo.
Alla fine delle analisi, effettuate presso l’Università di Toronto, si giunse alla conferma che si era trattato di 
un virus appartenente alla famiglia dei Mixovirus (A H1N1) di origine aviaria. I virus responsabili delle epidemie influenzali annuali. Quindi si era trattato proprio di influenza, anche se molto patogena.

E allora? L’attuale pandemia è causata da un virus completamente differente, appartenente alla famiglia dei Coronavirus. Questa è la prima fondamentale distinzione.
Mixovirus e Coronavirus sono due famiglie di virus molto diverse tra loro per caratteristiche, trasmissibilità, tassi di attacco e letalità. Il virus influenzale inoltre muta con cadenza annuale e si ripresenta in autunno inoltrato, cosa che i Coronavirus non fanno. È la ragione per cui il vaccino antinfluenzale deve essere aggiornato e modificato ogni anno e vengono fatte le campagne di vaccinazione di massa. Ma non solo; 
il virus influenzale H1N1 della Spagnola aveva subito una mutazione talmente importante da generare una malattia infettiva inedita, aggravata dalla assenza di una immunità pregressa da parte delle popolazioni. Induceva nei giovani, con sistema immunitario perfettamente funzionante delle risposte paradosse abnormi che causavano danni multiorgano. Colpiva, sorprendentemente, i soggetti al di sotto dei 40 anni, mentre il Covid -19 è patogeno dai 65 anni in su. In aggiunta, si diffuse alla fine di una lunga guerra che aveva indebolito le popolazioni dal punto vista sanitario e alimentare. Il virus poté diffondersi rapidamente perché le truppe erano ammassate nelle trincee ed i lavoratori erano costretti a lavorare anche ammalati per rifornire i soldati al fronte, e il segreto militare, applicato in tutte le nazioni in guerra, occultava ogni informazione. Questa è un’altra differenza fondamentale: oggi, l’informazione, grazie ad internet, ai network fra laboratori di ricerca e alla condivisione dei dati scientifici, determina un approccio ed una capacità di risposta molto differenti ed estremamente più rapidi, inimmaginabili nel 1918.

Questi elementi permettono di giungere alla conclusione che la “Spagnola” e l’attuale epidemia di Coronavirus non sono paragonabili. Ne consegue che essendo l’agente infettante dell’attuale pandemia un Coronavirus, non c’è alcun elemento oggettivo per potere prevedere o supporre altre ondate epidemiche fra 6-8 mesi o una cadenza periodica annuale, come accade con l’Influenza.
Il solo termine pandemia non giustifica paragoni o similitudini tra Mixovirus e Coronavirus, che oltretutto non sembrano fondate sulle conoscenze storiche epidemiologiche note. …

Fulvio Zorzut

FONTE https://www.triesteallnews.it/2020/05/01/coronavirus-e-come-la-spagnola-il-mistero-delle-svalbard/

Influenza aviaria. Testimonianza di una persona sopravvissuta alla Spagnola del 1918. 

1918 Flu Epidemic | Jan MacKell Collins

Il messaggio: se resistete al terrorismo mediatico avrete ottime possibilità che non vi accada niente.
Di Jon Rappoport – www.nomorefakenews.com
Traduzione a cura di Rinaldo Lampis – www.movimentoconsensus.org

Jon Rappoport ha trovato l’analisi più interessante della pandemia del 1918 in un libro di Eleanor McBean, Vaccination Condemned, scritto oltre 25 anni fa. La testimone riporta che per la Spagnola i medici che non usarono farmaci furono quelli che ottennero anche il 100% di guarigioni.
Ecco alcuni passaggi dal secondo capitolo del libro:

«Sono stata testimone oculare dell’epidemia del 1918.
I medici e tutte quelle persone che vissero l’epidemia d’influenza chiamata Spagnola sono concordi nel affermare che è stata la malattia più terribile che il mondo abbia mai visto. Anche uomini forti e in ottima salute potevano morire nell’intervallo di un giorno.
La malattia aveva le caratteristiche della peste nera, con l’aggiunta di tifo, polmonite, vaiolo e di quelle malattie contro le quali la gente era stata vaccinata alla fine della prima Guerra Mondiale.
Praticamente l’intera popolazione era stata inseminata con sieri tossici contenenti una dozzina o più di malattie. Quando quelle malattie iniziarono a manifestarsi tutte assieme, il risultato fu tragico.

La pandemia si trascinò per due anni, mantenuta viva dall’aggiunta di altri farmaci velenosi dispensati dai medici nel vano tentativo di sopprimere i sintomi. La mia personale osservazione è che la pandemia colpì solo le persone vaccinate. Quelli che rifiutarono le vaccinazioni non si ammalarono.
Anche la mia famiglia aveva rifiutato le vaccinazioni, così restammo sempre in buona salute. Sapevamo, dagli insegnamenti di Graham, Trail, Tilden e altri che non si può contaminare il corpo con veleni senza causare una malattia.
Quando l’influenza era al suo picco, tutti i negozi erano chiusi, come le scuole, gli uffici e le fabbriche. Anche l’ospedale era chiuso, dato che i medici e le infermiere che erano stati vaccinati furono colpiti dalla malattia. Era come vivere in una città fantasma.
Dato che non avevamo preso il vaccino, sembravamo essere l’unica famiglia nel vicinato a non avere l’influenza. I miei genitori andavano di casa in casa facendo il possibile per aiutare gli ammalati, poiché era impossibile ottenere le cure di un medico.

Se germi, batteri, virus o bacilli fossero stati la causa della malattia, questi avrebbero avuto tante opportunità d’attaccare i miei genitori, quando passavano molte ore nelle stanze degli ammalati. Ma non presero l’influenza e non portarono nessun germe a casa ad attaccare noi bambini. Nessuno della famiglia contrasse l’influenza, neanche uno starnuto, benché mi ricordo che quell’inverno la neve era alta in giardino.
Si è detto che l’epidemia uccise 20 milioni di persone in tutto il mondo. In realtà sono stati i medici a ucciderle, con i loro trattamenti crudi e mortali. Questa è un’accusa dura ma vera, a giudicare dal successo che ebbero invece quei medici che trattarono i malati senza usare alcun farmaco.
Mentre i medici ortodossi e gli ospedali stavano perdendo il 33% dei ricoverati, altri ospedali che seguivano terapie naturali, come Battle Creek, Kellogg e Macfadden stavano ottenendo quasi il 100% di guarigioni, usando terapie come la cura delle acque, il lavaggio del colon e diete che usavano cibi naturali. Un medico non perse un solo paziente in otto anni.
Se i medici ortodossi fossero stati così bravi come questi medici, non ci sarebbero stati quei 20 milioni di morti a causa dell’influenza. La malattia colpiva sette volte di più i soldati vaccinati che i civili non vaccinati, e le malattie dalle quali morivano erano quelle per le quali erano stati vaccinati!

Un soldato che era ritornato dalla guerra mi disse che gli ospedali militari erano pieni di casi di paralisi infantile e mi chiese come fosse possibile che adulti possano contrarre una malattia che dovrebbe colpire solo i bambini.
Ora sappiamo che la paralisi è una conseguenza comune di avvelenamento da vaccino.
Tra i civili non ci furono casi di paralisi infantile se non dopo la campagna di vaccinazione del 1918»

Fine del passaggio.

Jon Rappoport  www.nomorefakenews.com
Da www.newmediaexplorer.org/sepp
http://www.newmediaexplorer.org/sepp/2004/02/07/the_avian_flu_and_drugless_doctors.htm 

Traduzione di Rinaldo Lampis www.movimentoconsensus.org

Vedere anche:
– Eleanor McBean, 
The Poisoned Needle – Suppressed Facts About Vaccination http://www.whale.to/a/mcbean.html
– Red Flags Weekly: Vaccines and Immune Suppression
 http://www.redflagsweekly.com/conferences/vaccines/index.html
– Autism:  A Unique Type of Mercury Poisoning http://www.intuitiveparenting.org/immunizations.html – http://www.whale.to/v/mercury2.html
– Campbell J. A Simple Preventive and Therapy for Cardiovascular Disease (CVD). http://www.cqs.com/cvd.htmLittleton , MA 2003
– Campbell J. Eradicate Sudden Infant Death Syndrome (SIDS) Now! 
http://www.cqs.com/sids.htmLittleton , MA 2004
– Campbell J. Lipitor, Neuromuscular Degeneration, and Recovery. 
http://www.cqs.com/lipitor.htmLittleton, MA 2004
– 
Campbell J. An Effective Natural Therapy for AIDS, Chronic Fatigue Syndrome (CFS), and Chronic Fatigue and Immune Dysfunction Syndrome (CFIDS).
http://www.cqs.com/aidstherapy.htmLittleton , MA . 2003
– Cathcart R. Vitamin C, Titrating to Tolerance. http://www.orthomed.com/titrate.htm, Los Altos , CA
– Cathcart R. Preparation of Sodium Ascorbate for IV and IM Use. 
http://www.orthomed.com/civprep.htmLos Altos , CA
– Mercola J. The Truth About Cholesterol-Lowering Drugs (Statins), Cholesterol and Health. 
http://www.mercola.com/article/statins.htmSalt Lake City , UT

FONTE https://www.disinformazione.it/testimonianzaspagnola.htm

La confutazione della tesi secondo cui la mortalità durante l’epidemia spagnola è in gran parte legata alla vaccinazione fornisce informazioni alle parti interessate.

False claim: the 1918 influenza pandemic was caused by vaccines

VEDI ANCHE

1918 INFLUENZA SPAGNOLA – INFLUENZA KILLER O ASPIRINA KILLER?

File:Bayer-Tablets of Aspirin ad 1918.png - Wikimedia Commons

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