Furono almeno 50 i generali del Reich che dopo la guerra fecero perdere le loro tracce. Molti di loro vissero per anni una seconda vita, alcuni non pagarono mai per i loro crimini. Com’è stato possibile?

Nell’autunno del 1945 a Norimberga iniziava il primo dei due processi che portava alla sbarra 24 gerarchi nazisti. All’appello mancavano però almeno una cinquantina di “pezzi grossi” del Reich, da Eichmann, a Mengele, a Priebke: che fine avevano fatto? Chi li proteggeva? …

Oggi è possibile ricostruire lo schema della rete di contatti che ha permesso loro di rifarsi una vita (in alcuni casi senza mai pagare per i crimini commessi): la cosiddetta RATS LINE (la linea dei topi), come la chiamarono i servizi segreti americani….

FUNZIONAVA COSÌ. Approfittando del fuggi fuggi generale, già nella primavera del 1945 – mentre Berlino capitolava e l’Italia veniva liberata – almeno 50 criminali di guerra e 300 quadri militari nazisti si unirono ai 12 milioni di profughi che dall’Europa Centrale e dalla Croazia scendevano verso l’Italia e la Spagna.

Molti passavano per il Brennero – valico di frontiera tra Italia e Austria – e soggiornavano nel nostro Paese, spesso ospitati in monasteri (vedi per esempio qui sotto, Il caso Eichmann). I criminali di guerra vissero così in un primo tempo da clandestini, protetti da uomini di chiesa compiacenti. Trascorsi i primi 3 o 4 anni, mentre iniziava la guerra fredda, presero contatti con persone di fiducia (ex amici influenti rimasti in Germania o uomini dei servizi segreti) che fornirono loro passaporti e nuove identità. In questo modo poterono espatriare, perlopiù in Sud America. Il flusso maggiore fu tra il 1948 e il 1949. …

Ad aiutare i nazisti furono poi ex compagni di partito, che ben volentieri si prodigavano a favore di quelli che consideravano “fratelli”. E anche uomini dei servizi segreti dell’Occidente, che si servivano degli ex nazisti, delle loro conoscenze e delle reti di contatti per contrastare l’emergente “pericolo rosso comunista”.

DOVE SONO SCAPPATI? Il paese più ospitale verso i nazisti fu l’Argentina, governata allora da Juan Perón (ne accolse fino a 5mila). In buona compagnia con altri paesi sudamericani: il Brasile ne ospitò quasi 2mila. Il Cile poco più di 500, seguito da Uruguay e Paraguay. E chi non attraversava l’Atlantico andava in Sudafrica, in Medio Oriente e in Australia.

Molti uomini della Gestapo (Geheime Staatspolizei, polizia segreta di stato), esperti in tecniche di spionaggio e di tortura, vennero arruolati nei servizi segreti della Cia (Usa), del Kgb (Unione Sovietica), della Stasi (Germania Est) e di altri Paesi …

Articolo integrale https://www.focus.it/cultura/storia/che-fine-hanno-fatto-i-generali-nazisti-scampati-a-norimberga

RATLINE”, IL PATTO
CON IL DEMONIO

Studiare la conoscenza umana come prodotto di forze storiche, ovvero sociali e culturali è indispensabile per poter intuire verso dove ci stiamo muovendo. Si diffonde spesso l’illusione, che la scienza sia solo uno strumento e quindi neutrale. Se con essa si produce qualcosa di buono o cattivo non dipende dalla sua natura, ma dall’ uso che se ne fa. Questo luogo comune  è un inganno. La razionalità scientifica tecnologica non e’ amorale: e’ immorale.  La scienza deve prendere posizione rispetto alla morale delle sue azioni.   I primi mesi del 1945, mentre la guerra sta per concludersi con la disfatta di Adolf Hitler, i servizi segreti statunitensi, l’OSS e poi la CIA, decidono di ingaggiare i principali scienziati che fino a quel momento hanno lavorato per il Terzo Reich. Il piano era coperto dalla massima segretezza e era denominato Operation Paperclip, operazione graffetta. 

L’ALLEANZA DEL PENTAGONO CON LA SCIENZA NAZISTA

QUEI NAZISTI STRANAMORE RICICLATI IN USA

QUASI TUTTI HANNO PARTECIPATO O SONO RIMASTI IN SILENZIO – NON SI CONOSCONO CASI DI CORAGGIO CIVILE

L’IBM  AL SERVIZIO DELLA SOLUZIONE FINALE

ROCKEFELLER – “RIVOLUZIONE DEFINITIVA” – “RIVOLUZIONE FINALE”

LE RADICI NAZISTE
DELL’ UNIONE EUROPEA

Se vuoi imparare dalla storia, devi conoscerla!

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