La lettera in seguito è stata consegnata al Parlamento e al Governo e ha avuto un primo successo: il piano che l’Italia sta presentando all’UE per l’applicazione dei fondi di recupero non contiene più le parole “aumento del limite da 6V/m al limite europeo di 61 V/m”; questa dichiarazione è ora sostituita da: “se necessario l’attuale legislazione sarà rivista nel rispetto dell’espansione della digitalizzazione di tutte le regioni italiane”. La porta per un cambiamento rimane aperta, e dobbiamo continuare a informare gli amministratori sulla necessità di mantenere basso il livello di esposizione. Comunque l’aumento dei limiti è al momento bloccato. Il 30 aprile il piano arriverà sulla scrivania dell’UE per l’approvazione definitiva.

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NO ALLA MODIFICA DEI LIMITI DI LEGGE PER I CAMPI ELETTROMAGNETICI

Digitalizzare il Paese salvaguardando la salute dei cittadini:  Legambiente scrive al governo insieme a tante realtà cittadine e personalità del mondo della ricerca.

Nei giorni scorsi la Commissione Trasporti poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati ha espresso parere favorevole sulla valutazione di innalzamento dei limiti di legge oggi in vigore per i campi elettromagnetici. Parametri che in questi anni hanno permesso di minimizzare l’esposizione e, stando ai risultati delle ultime ricerche scientifiche, hanno offerto anche un buon livello di protezione da possibili danni alla salute.

Implementare nuovi tipi di radiofrequenze, come alcune di quelle utilizzate con il 5G, con un contemporaneo innalzamento dei limiti di protezione, non è necessario tecnicamente e quanto meno inopportuno, considerando i pericoli emersi da studi sperimentali ed epidemiologici sulle frequenze già in uso.

Insieme a scienziati e ad altre associazioni, enti, comitati cittadini, Legambiente si è appellata al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi, alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e al presidente della Camera dei deputati Roberto Fico illustrando in una letterale ragioni dei propri timori.

Approfondimenti:

Vogliamo limiti cautelativi

Comunicato stampa

Conferenza stampa live trasmessa sui canali social di Legambiente:

FONTE

 

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