Pubblicato da Paul Anthony Taylor
Con l’attenzione globale sempre più concentrata sull’aggravarsi della crisi in Ucraina, il tamburo costante verso la guerra sta diventando sempre più chiassoso ogni giorno che passa. Se il mondo vuole evitare di cadere nell’abisso di un altro conflitto globale catastrofico, è fondamentale per noi imparare e capire le lezioni della storia. Mentre ci sono senza dubbio molti fattori che hanno portato il mondo a questo momento critico, uno dei più importanti continua ad essere ignorato dai media tradizionali. Nonostante quello che ci viene detto, le forze trainanti aziendali dietro l’attuale crisi sono esattamente le stesse che hanno portato alle due precedenti guerre globali.
Non è una coincidenza che l’escalation della crisi in Ucraina arrivi in un momento storico in cui il mondo comincia ad abbandonare i combustibili fossili inquinanti, e l’aumento dei prezzi dell’energia costringe milioni di persone a scegliere tra mettere il cibo in tavola e riscaldare le loro case. E non è nemmeno casuale che l’escalation verso la guerra coincida con i vaccini sperimentali COVID-19 a base di mRNA e DNA che producono profitti alle stelle nelle tasche gonfie dell’industria farmaceutica.
È già chiaro che una transizione globale dai combustibili fossili decimerà gli attuali modelli di business dei produttori di petrolio e gas. Ma ciò che si comprende meno bene è che i profitti dell’industria farmaceutica sono ora ugualmente a rischio.
Prima della pandemia COVID 19, i modelli commerciali delle aziende farmaceutiche erano sull’ orlo del baratro. Entro il 2018, i ricercatori dell’industria hanno previsto che il calo dei tassi di successo nello sviluppo di nuovi farmaci, l’aumento dei costi dei test clinici e la crescente concorrenza di copioni più economici potevano presto significare che la produzione di farmaci non sarebbe più stata un business redditizio.
Se a questo si aggiunge la consapevolezza dei rischi potenziali e dei pericoli comprovati degli attuali vaccini sperimentali COVID-19, e il fatto che ora esistono approcci efficaci, sicuri e non brevettabili per controllare patologie infettive, malattie cardiovascolari e cancro con vitamine e altre sostanze naturali, diventerà chiarissimo che si prospetta una transizione praticabile verso la medicina basata sui farmaci. Esattamente come le loro controparti nelle industrie del petrolio e del gas, tuttavia, i modelli di business delle compagnie farmaceutiche risulterebbero decimati da un tale sviluppo. Questa è una possibilità che rende la crisi in Ucraina ancora più pericolosa, in quanto la storia ci mostra che le compagnie petrolifere e farmaceutiche hanno avuto in passato stretti legami con la perpetrazione di guerre globali.
LE LEZIONI DELLA STORIA
I paralleli tra la crisi attuale e gli eventi che hanno portato alle due precedenti guerre mondiali vanno ben oltre il loro inizio sul suolo europeo. I documenti ufficiali del processo di Norimberga del 1947-1948 contro il famigerato cartello IG Farben provano che le compagnie petrolifere e farmaceutiche furono il principale motore economico della seconda guerra mondiale. Il fatto è che la Seconda Guerra Mondiale, che costò la vita a più di 60 milioni di persone, fu pianificata e finanziata principalmente dalla IG Farben, un cartello aziendale composto dalle compagnie tedesche Bayer, BASF, Hoechst e altre. La loro ambizione condivisa era quella di ottenere il controllo dei mercati globali del petrolio e e dei farmaci ed eliminare, con la forza, qualsiasi concorrenza.
Un ulteriore parallelo storico può essere visto negli esperimenti medici criminali che furono imposti agli innocenti detenuti dei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Questi esperimenti prevedevano l’uso di vaccini e farmaci pericolosi prodotti da Bayer, Hoechst, e altre aziende IG Farben. Alcune delle sostanze chimiche usate in questi test micidiali hanno poi fatto guadagnare miliardi di dollari ai loro produttori diventando la prima generazione dei cosiddetti farmaci “chemioterapici”. L’imposizione obbligatoria di vaccini sperimentali COVID-19 su persone innocenti oggi riflette quindi una storia agghiacciante di cui il mondo sembra non aver ancora imparato la lezione.
Le aziende IG Farben giocarono un ruolo da protagonista anche nella prima guerra mondiale. La Bayer, per esempio, deteneva il brevetto per l’iprite e altri agenti chimici usati in quella guerra. Quindi è ovvio che i profitti delle grandi aziende dalla morte e dalla distruzione della guerra hanno una storia che va molto più indietro rispetto a quello che la maggior parte della gente sa oggi.
Il disegno dell’Europa di oggi è originato durante le due guerre mondiali
L’obiettivo ufficiale degli attori aziendali e politici della Germania nella prima guerra mondiale era conosciuto come il “Programma di settembre” e fu pubblicato nel settembre 1914, solo poche settimane dopo lo scoppio iniziale della guerra. L’allora cancelliere tedesco Theobald von Bethmann-Hollweg lo riassunse come segue:
“Il nostro obiettivo è quello di imporre un’ UNIONE ECONOMICA CENTRALE EUROPEA con regolamenti doganali comuni che includa Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Austria-Ungheria, Polonia, e potenzialmente Italia, Svezia e Norvegia. Questa Unione – sotto la guida tedesca – deve stabilizzare il dominio economico della Germania sull’Europa centrale”.
Anche se la Germania fu sconfitta, il piano non fu accantonato. Invece, appena due decenni dopo, divenne l’obiettivo economico centrale della Seconda Guerra Mondiale. La prova di ciò venne durante il già citato processo di Norimberga del 1947-1948 contro il cartello IG Farben. Discutendo le accuse contro Fritz ter Meer, uno degli alti dirigenti della IG Farben, il suo avvocato ammise che il concetto di “Area economica europea totale” aveva plasmato gli obiettivi di guerra del suo cliente.
Un’ulteriore prova dei reali obiettivi economici e politici della Seconda Guerra Mondiale può essere trovata in un libro del 1941 scritto da Arno Sölter, responsabile del “Central Research Institute for National Economic Order and Greater Sphere Economy” nazista a Dresda, Germania. L’istituto di Sölter era uno degli uffici ufficiali di pianificazione economica per la coalizione nazista/IG Farben. Con il titolo “Il cartello della Grande Sfera – Uno strumento di ordine industriale di mercato in una nuova Europa”, il suo libro fornisce il progetto di ciò che sarebbe poi diventato la struttura dell’Unione Europea (UE). Sölter descrive in particolare concetti come “la Commissione Europea – l’organo esecutivo non eletto dell’Europa – e il sistema delle cosiddette ‘Direttive’ attraverso le quali le leggi del continente vengono applicate”.
Successivamente alla seconda guerra mondiale, gli architetti chiave di quella che sarebbe diventata l’UE furono reclutati tra gli stessi tecnocrati che avevano progettato i piani per un’Europa post-bellica sotto il controllo della Germania nazista. Uno dei più importanti era Walter Hallstein, un avvocato che aveva rappresentato il governo nazista nei negoziati ufficiali dello Stato. Nonostante avesse sostenuto pubblicamente le leggi razziali di Norimberga, che escludevano gli ebrei tedeschi dalla cittadinanza del Reich e proibivano loro di sposarsi, o anche di avere rapporti sessuali, con persone di sangue tedesco o affini, Hallstein fu nominato presidente fondatore della Commissione Europea nel 1958.
LA STORIA SI RIPETE
Una volta che si comprende la storia nascosta su cui l’UE è stata costruita, i pericoli più ampi della crisi in Ucraina sono immediatamente evidenti. Oggi, proprio come in passato, l’espansione dei mercati globali per le sue più grandi multinazionali rimane centrale per gli obiettivi dell’UE. Non è quindi una coincidenza che le voci più forti nella spinta verso la guerra vengano da Germania e Francia, con il sostegno di Stati Uniti e Regno Unito. Insieme, questi sono quattro dei più ricchi e potenti paesi esportatori di farmaci.
Non c’è quindi da meravigliarsi che il capo della Commissione Europea Ursula von der Leyen abbia risposto alla scoperta della variante Omicron dicendo che era ora di considerare di rendere obbligatoria la vaccinazione contro il COVID-19 in Europa. Lungi dall’essere una questione di protezione dei cittadini europei, la sua dichiarazione riguardava molto di più la protezione del futuro dell’industria farmaceutica e l’espansione dei suoi profitti. Chiunque dubiti di questo deve semplicemente chiedersi perché i piani europei per i passaporti dei vaccini erano già in atto 20 mesi prima della pandemia di COVID-19. Proprio come gli architetti dell’UE hanno fatto in passato, i loro successori oggi stanno giocando una partita lunga. Come ogni altra cosa, quindi, prevenire la guerra oggi significa evitare che la storia si ripeta.
Paul Anthony Taylor
Direttore esecutivo della Dr. Rath Health Foundation e uno dei coautori del libro esplosivo “The Nazi Roots of the ‘Brussels EU'”, Paul è anche l’esperto della Commissione del Codex Alimentarius e ha avuto esperienza diretta, come delegato osservatore ufficiale, delle sue riunioni.
Traduzione a cura di Nogeoingegneria
FONTE https://www.dr-rath-foundation.org/2022/02/preventing-a-third-world-war-the-corporate-driving-forces-behind-the-crisis-in-ukraine-are-the-same-ones-that-led-to-world-wars-one-two/
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