Le misure di controllo sono state in gran parte abolite e la “pandemia” è finita.

Il “covid” è stato sicuramente uno spartiacque: il mostro ha rivelato il suo brutto volto. È diventato inequivocabilmente chiaro a chiunque abbia occhi per vedere che la maggior parte dei governi e delle istituzioni non sono altro che burattini di interessi privati sovranazionali – interessi che sono al di sopra di tutto e in nome dei quali vengono calpestati i diritti fondamentali. Questa non è certo una buona notizia, ma come si dice in inglese: “Better the devil you know than the devil you don’t know” (meglio il diavolo che conosci che il diavolo che non conosci).

L’economista Norbert Häring, e non solo lui, vede come il “trattato sulle pandemie” stia dando forma alla “dittatura della salute” dell’OMS e di Big Pharma. Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, nel frattempo, invita gli Stati a prepararsi insieme a nuove crisi sanitarie. E Bill Gates ci insegna nel suo nuovo libro come prevenire la prossima pandemia, e nel frattempo l’ha già simulata comunque, insieme ai suoi compari. 

Guardando al nuovo anno, vediamo una salita ripida.

Infatti, mentre noi diventiamo più forti, il complesso industriale-medico-biosicurezza sta alzando la posta con infrastrutture di sorveglianza sempre più sofisticate e nuovi modi per cancellare il dissenso.

I nostri antagonisti sono spietati, codardi e inarrestabili. Hanno trasformato la battaglia in una battaglia per l’anima stessa.

Il periodo tra Natale e Capodanno è particolarmente adatto per fare un bilancio dell’anno. Forse, come accade a me, sorgono ora domande elementari: Cosa mi ha fatto il periodo passato? Le mie priorità sono cambiate?

Fino a che punto posso ancora partecipare a discussioni con persone che hanno un atteggiamento completamente diverso e che hanno interiorizzato la narrazione ufficiale a tal punto da rendere impossibile la discussione?

Cosa mi dà un orientamento e un punto d’appoggio nella vita? È la fede? La spiritualità? La famiglia? La natura? Gli amici?

Quali sono le cose positive che possiamo portare con noi nel nuovo anno?

Portiamo con noi la forza che la capacità di resistenza ci ha dato. È stato certamente più doloroso per chi si è piegato all’inizio e ora teme le conseguenze perché ha offerto il braccio. Ma ci sono modi per rimediare. 

Abbiamo visto e sappiamo più di prima che esistono persone sveglie e coraggiose che danno il massimo quando è necessario. C’è molto da imparare, l’establishment infatti lo ha ben presente.

Ciò che è ancora necessario, e più che mai, è il coraggio e la consapevolezza. 

Con queste considerazioni, vi auguro un FELICE ANNO NUOVO e “BUON VIAGGIO INTORNO AL SOLE”, per dirla con Giulietto Chiesa. 

Infine, vi lascio con la canzone di Lucio e vi rimando a due articoli, uno dei quali con le riflessioni di Piero Cammerinesi, Fondare una Nuova Umanità e l’altro di Massimo Mazzucco 2022: si chiude un ciclo di tre anni.

Non c’è niente come un sogno per creare il futuro., disse Victor Hugo.

Dobbiamo coltivare i sogni.

Maria Heibel, curatrice del sito Nogeoingegneria

Dalla disse: “L’unico miracolo che possiamo fare è quello su di noi, senza vedere sempre il nero, il terribile”.

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