Foto Sahel di Salgado 

 

L’ultima intervista concessa dalla Dott.ssa Rosalie Bertell (2010)

Nove lauree ad honorem e numerosi riconoscimenti, tra cui il Nobel alternativo (Right Livelihood Award) che viene assegnato ogni anno a Stoccolma qualche giorno prima del Nobel, morta nel 2012. Rosalie Bertell, si è battuta per far ottenere cure mediche alle vittime di Bhopal e a quelle di Chernobyl, promuovendo in entrambi i casi una Commissione medica internazionale. Durante il bombardamento NATO in Jugoslavia parlò chiaramente e pubblicamente delle possibili conseguenze dell’ impiego di armi all’uranio impoverito sulla popolazione. 

Nuove armi ottenute tramite la distruzione della Madre Terra

Bertell: Una volta che ebbero queste bombe atomiche, si preoccuparono di possibili attacchi di ritorsione e vollero sapere tutto su ciò che potevano causare. E allora le hanno testate dappertutto, ovunque potessero: sott’acqua, nel suolo e facendole esplodere a diverse altitudini nell’atmosfera. Si sta parlando dei primi anni ’50, quando fu mandato nello spazio lo Sputnik e gli USA lanciarono i loro primi razzi, l’epoca in cui scoprirono le fasce di Van Allen. Non avevamo mai mandato nessuna bomba lassù, ma [ora] loro fecero esplodere una bomba atomica nelle fasce di Van Allen. Io penso che questo facesse parte di questo programma di testare la bomba atomica dappertutto per “vedere l’effetto che fa”. È da non credere che qualcuno possa fare una cosa del genere.

Intervistatore: Secondo Lei questi esperimenti di manipolazione del clima finora sono stati eseguiti seguendo in modo preordinato o sono invece condotti in modo più casuale? L’inverno per esempio è stato molto freddo e nevoso: è forse una conseguenza di queste nuvole [formazioni nuvolose artificiali, N.d.T.], oppure si tratta di una strategia già in atto da tempo? Ho sentito parlare di esperimenti con nubifragi e inondazioni in Gran Bretagna, ed esistono anche altri supposizioni e indizi del fatto che alcuni grandi uragani oppure cambiamenti o anomalie del tempo siano correlati con questi esperimenti. Ci può portare degli altri esempi?

Bertell: Sì, l’inizio di questi esperimenti risale a 60 anni fa e sappiamo di singoli eventi nei quali è stata messa in atto la possibilità di manipolare il tempo per ottenere determinati scopi. Non ogni uragano è provocato artificialmente, ma alcuni sì, ed è molto difficile fare la distinzione. La più famosa catastrofe naturale artificialmente provocata è il terremoto cinese in cui persero la vita migliaia di persone. Credo di non ricordare esattamente la data, ma accadde negli anni ’80 del secolo scorso. Fu un avvenimento terribile, e ci fu un “plasma” [fenomeno luminoso che si verifica a causa del riscaldamento artificiale della ionosfera, N.d.T.] su questo territorio.

Un altro avvenimento che probabilmente fu provocato artificialmente fu il terremoto di San Francisco. Furono fatte delle misurazioni in precedenza, dalle quali si ebbe indicazione che sarebbe successo qualcosa, e questi segnali venivano da quello che noi chiamavamo, cioè che gli USA chiamavano il Woodpecker.

Si tratta di uno strumento che adoperano: quello dei Russi è chiamato Woodpecker (“picchio”), quello degli USA si chiama HAARP, una sigla che sta per High Active Auroral Research Project.

Si tratta di progetti che si basano su torri che agiscono in sincronia multipla, torri emittenti [che “lanciano qualcosa nell’atmosfera”, N.d.T.]. E quando si ha una quantità sufficiente di queste torri in un luogo [che sono operative in modo sincrono, N.d.T.], si può indirizzare energia pulsata verso la Terra e indurla a vibrare e generare in questo modo terremoti. Il “Woodpecker” si chiama così, perché si può captare il tono, che è una frequenza pulsata. E, ad ascoltarlo, fa come il rumore del picchio: ma HAARP fa esattamente lo stesso. C’è un impianto del genere anche a Tromsǿ, in Norvegia, ce ne sono tre in Russia, e anche gli USA credo che ne abbiano tre, uno in Colorado e due in Alaska. Ce n’è uno anche in Puerto Rico. Io penso che ce ne sia uno anche in Antartide, poiché loro possono sincronizzare questi strumenti uno con l’altro e possono così generare fenomeni come correnti a getto mirate [ o jet stream, sono correnti d’aria che si muovono a meandro intorno alla Terra nella bassa atmosfera e che determinano le condizioni del tempo, N.d.T.].

Ad esempio, una notte seguendo i comunicati meteo del notiziario potete individuare dov’è la corrente a getto. La gente che sta al di sopra della corrente a getto sente freddo, la gente che sta sotto sente caldo. In ogni caso, facendo muovere la corrente a getto, si può influenzare il tempo. Ci sono inoltre anche cinque grandi flussi nell’atmosfera sull’emisfero nord e cinque sull’emisfero sud. Si tratta di flussi di vapore acqueo [scoperti nel 1993, N.d.T.], che trasportano l’acqua dai Tropici alle latitudini medie. Abbiamo osservato uno di questi fiumi di vapore sopra l’Atlantico, proprio davanti alla costa orientale degli Stati Uniti. Hanno fatto un esperimento e l’hanno fatto muovere sopra il continente, dopodiché c’è stata la spaventosa inondazione del Mississippi.

Tutto il Centro del paese è stato sommerso. Sono cose del genere, che possono fare. Possono causare una siccità modificando il corso di un fiume di vapore acqueo, e possono causare un’inondazione, facendo muovere il fiume in direzione inversa.

Intervistatore: Ora, ci si imbatte di continuo in queste teorie, come quella che l’HAARP potrebbe provocare terremoti, o che l’HAARP – come ho sentito anche dire – per mezzo di emissioni elettromagnetiche potrebbe modificare la coscienza umana. Ma di questo forse parleremo più avanti. Sembrano – come dire? – quelle che in Germania si chiamano „teorie del complotto“, teorie secondo cui che c’è un potere che fa cose spaventose per mettere la Terra sotto controllo. Suona un po’ come una favola, poiché non si sa mai che cosa ci sia di vero. Fino a che punto abbiamo chiare dimostrazioni, per esempio, che ci sono esperimenti militari che possono scatenare terremoti?

Bertell: Be’, per scatenare un terremoto bisogna utilizzare il nucleo fuso nell’interno della Terra, e bisogna inviarvi onde elettromagnetiche pulsate, per generarvi delle turbolenze. Una turbolenza può essere misurata. Noi disponiamo effettivamente di rapporti su turbolenze del nucleo magnetico della Terra, a cui sono seguiti dei terremoti. Sa, non si tratta di un mito. Penso, se si vanno a guardare bene gli strumenti… Sono andata a Gakona, in Alaska, e ho guardato bene l’impianto HAARP. All’epoca in cui mi sono recata lì, un po’ prima dell’anno 2000, avevano 48 torri di trasmissione disposte in una griglia di 6 torri per 8 perfettamente allineate e perfettamente sincronizzate. Adesso ne hanno lì 150, di torri, e ne pianificano complessivamente 700 per la fase definitiva.

Ora, se inviano energia in perfetta sincronia anche da solo 48 antenne, l’effetto sulla ionosfera può essere misurato in quanto è un effetto di sollevamento quando essa viene colpita da quegli impulsi. Quando la ionosfera viene sollevata sopra la Terra, questo si può di fatto misurare. Loro possono generare delle forme lenticolari nella ionosfera [“lenti”che si formano a causa del riscaldamento della ionosfera e che agiscono come specchi riflettenti, N.d.T.] e possono adoperarle per un lancio mirato di energia verso la Terra [energia che rimbalza puntando verso la Terra con lo stesso angolo, N.d.T.].

Penso che lo scopo di tutto questo sia per i militari quello di avere a disposizione – dove questi impianti sono in funzione – tutta l’energia di cui hanno bisogno, senza dover portare con sé grandi depositi di petrolio, di combustibile. In questo modo non hanno più bisogno di tutti questi trasporti di combustibile per essere forniti di elettricità. Un’altra cosa che possono fare inoltre – visto che ricevono la maggior parte degli stanziamenti finanziari al di fuori di ciò che il Congresso mette loro a disposizione – è la tomografia profonda della Terra.

La tomografia profonda della Terra viene praticata colpendo la ionosfera con un’onda elettromagnetica sincronizzata; il raggio a bassa o a bassissima frequenza (ELF) rimbalza e si dirige attraverso il pianeta. In questo modo mettono a punto una carta geografica di tutto l’interno della Terra.

Possono così fare una carta geografica dell’interno terrestre, individuare i depositi di petrolio o di gas nella Terra, bunker sotterranei, ogni cosa possibile nell’interno della Terra.

È come una TAC della Terra.

E queste radiazioni penetrano anche negli esseri umani. Impiegano lo spettro dell’energia elettromagnetica a bassa frequenza. Il corpo umano reagisce all’energia fra 1 e 10 Hertz, cioè bassissima frequenza (la stessa del Pianeta). Sì, queste radiazioni penetrano dentro i corpi e questo ha degli effetti. Ma non è che lo facciano di continuo. Al sistema HAARP è consentito operare solo quattro volte all’anno, eccettuati casi di emergenza. Possono fare molte cose con esso. Se si guarda che cosa succede nel mondo intorno a noi, e si fa caso se HAARP è attivo proprio in quel momento, allora si possono tracciare certi eventi. Ma non si può mai veramente essere sicuri. Ma se sembra un evento normale, e però accade completamente fuori stagione ed è particolarmente distruttivo, in 4 questi casi si possono ben avere dei sospetti.

Intervistatore: Lei dice quindi che l’HAARP avrebbe tre funzioni: può servire a generare frequenze pulsate che vengono inviate all’interno della Terra per innescare turbolenze nel nucleo terrestre; può servire a trasportare energia da un punto all’altro; e può essere utilizzato per modificare i campi magnetici in determinate regioni del mondo. Quale sarebbe, per esempio, il motivo per cui si modificano i campi magnetici in diverse regioni del mondo? E che cosa succede quando un campo magnetico viene modificato artificialmente?

Bertell: A questo proposito i militari parlano di positing energy, che può essere paragonata a quella delle bombe. È paragonabile a questa. Possono usarla per incendiare un’intera regione. Si genera una siccità in una zona, poi si invia lì una grande quantità di radiazione ultravioletta e così si può generare un incendio. Ci sono tante di quelle cose che si possono fare. Si servono dell’HAARP anche per comunicare con i sommergibili, quando sono in immersione.

Ci sono alcune funzioni come queste, e ci sono altre cose che i militari hanno fatto, delle quali non sappiamo assolutamente nulla. Per esempio, i militari hanno deciso per proprio conto di eliminare le scariche statiche, quei disturbi che talvolta si ricevono quando si cerca di prendere le frequenze radio dalla ionosfera. E così hanno rilasciato nella ionosfera oltre un trilione [1 seguito da 18 zeri, N.d.T.] di aghi di rame pensando che così avrebbero potuto escludere le scariche statiche. Ma così non è stato, e in compenso hanno fatto grossi danni. E hanno lasciato tutti quegli aghi lassù, ed è ovvio che questi poi ricadono giù, quegli aghi che hanno scaricato lì.

Il Progetto WESTFORD

Vedete, fanno dei tentativi del genere e noi non sappiamo nulla di come questi esperimenti influiscono nell’interazione fra gli strati che difendono la Terra. Hanno deciso di usare il bario come tracciante e con dei razzi hanno lanciato bario e litio nell’atmosfera superiore, per vedere l’effetto che faceva e per osservare dove andavano. Hanno apportato tutte le modifiche possibili in tutti gli strati dell’atmosfera sopra la Terra, per vedere che tipo di dinamiche avevano luogo, e così facendo si sono intromessi nell’equilibrio naturale di base della Terra.

Questo è ciò che ha influenzato in svariati modi il tempo e il clima, ed è ciò che chiamiamo cambiamento climatico, per il quale diamo la colpa al CO2.

Intervistatore: Lei dice quindi che questi esperimenti militari non solo provocano cambiamenti meteorologici, ma sono anche la causa principale del cambiamento del clima?

Bertell: Certamente. Io non dico che l’inquinamento da CO2 faccia bene alla Terra. Ciò che dico però è che anche se si potesse metter fine al rilascio di CO2, non torneremmo comunque ad avere il tempo o il clima che avevamo prima. Poiché sono stati fatti gravi danni e profondi cambiamenti al sistema della Terra. E tutto ciò non si potrà nascondere dietro il paravento del CO2.

Intervistatore: Lei direbbe anche che la maggior parte delle epidemie correlate con le modificazioni ambientali abbiano anch’esse a che fare con gli esperimenti militari? Parlo delle epidemie degli anni recenti, come l’AIDS, certe febbri, agenti patogeni e malattie che sono state trovate nelle scimmie, nelle anatre, in altri volatili, nelle pecore e nelle mucche. Dal suo punto di vista come epidemiologa, hanno anche queste una relazione con gli esperimenti militari?

Bertell: Ciò con cui abbiamo a che fare adesso nella medicina è la chimica quantistica, la meccanica quantistica. La medicina contemporanea considera l’atomo come la sua base. Tutte le nostre terapie sono orientate alla chimica, diverse sostanze chimiche, pillole… In altre parole, nella ricerca medica si pensa che l’atomo non si modifichi mai. Tuttavia dentro gli atomi ci sono i quark e nei quark ci sono movimenti provocati della forza di gravità. Abbiamo quindi un sistema elettrico molto attivo, non un sistema chimico. È un sistema elettrico all’interno dell’atomo. Quindi se si modifica la struttura dell’atomo o la sua dinamica interna [non è specificato qui in che modo concretamente, cioè se per mezzo di radioattività, o di onde elettromagnetiche o elettrosmog, N.d.T.)], questo atomo invierà un messaggio diverso dal normale. Così la medicina normale si imbatte in un atomo anormale, e la terapia medica e l’atomo non “comunicano” più. Da qui abbiamo tutte quelle malattie infettive che non rispondono più ai nostri medicinali. Siamo intervenuti nel sistema di comunicazione tra gli atomi malati e i medicamenti usuali.

Ora viviamo in un’altra epoca, in un’epoca in cui dobbiamo rapportarci con la medicina elettromagnetica, per riportare gli atomi alla loro normalità, al loro equilibrio, in modo che possano essere raggiunti dal sistema immunitario del corpo e dai normali farmaci. È una materia complicata. E nel caso dell’AIDS è ancora diverso, poiché è il sistema immunitario stesso ad essere colpito e a reagire in modo anomalo e non ce la fa più ad abbattere le infezioni. Così l’effetto è in un certo senso contrario. Bisognerà quindi utilizzare di più la medicina elettromagnetica e la medicina che utilizza la fascia delle microonde, ma bisognerà usarla con molta cautela, e bisogna sapere bene che cosa si sta facendo, altrimenti si faranno danni ancora peggiori.

Potenzialmente queste cose possono essere molto dannose.

Intervistatore: Se mi permette di tornare ancora all’altra domanda… Ci sono indizi che questi impianti HAARP influiscano anche sulla coscienza umana, dal momento che modificano i campi elettromagnetici? Ci sono alcune voci su Baghdad, quando venne conquistata dall’esercito USA e non vi fu quasi alcuna resistenza. E quasi incredibilmente la battaglia che ci si aspettava non ha praticamente avuto luogo e le strade erano vuote. E gli abitanti di Baghdad dissero che in quei giorni in città si sentiva un’atmosfera assurda. E circolava voce, che che questo potesse avere a che fare con l’HAARP. Che c’è di vero in queste voci? Lei ha condotto delle ricerche a questo proposito: in che misura l’HAARP può influire sulla nostra capacità di pensare, di agire e di percepire?

Bertell: Su questo posso riferire solo un’opinione professionale. Io dubito che fosse l’HAARP, ma quello che posso dire di certo è che loro hanno costruito un campo di battaglia elettronico, e che questo era costituito di molte fonti diverse. Così tante fonti, che non erano più in grado di interpretare la provenienza (…and they had it coming from many different sources. So many sources that they couldn’t interprete(d) it ). Perciò: era un campo di battaglia elettronico, e c’erano moltissimi fattori che interferivano nella normale elettricità del corpo umano e nelle reazioni normali delle persone. Ma io credo che fossero locali, non credo che [queste cose] fossero causate dall’ HAARP.

Intervistatore: Così come Lei descrive le cose, le bombe atomiche sono armi spaventose, sì, ma sono come un gigantesco giocattolo relativamente primitivo, un giocattolo militare, in confronto a quello che loro [-i militari-] stanno al momento sviluppando. Questo sembra essere invisibile, inudibile e senza odore. Sembra essere un’arma di cui non sappiamo che esiste, e nemmeno sappiamo quando è in azione.

Bertell: Proprio così. Io penso che i militari abbiano preso le distanze dalle bombe atomiche per ragioni pratiche. Io penso che esse non siano più utilizzabili, ma le tengono come potenziale minaccia, e le tengono anche allo scopo di occupare così un sacco di persone a scriverci su dei libri, e sul perché dovremmo eliminarle. “Via tutti gli armamenti nucleari”, questo genere di cose. Questo tiene inchiodata l’attenzione della gente, in modo che non guardi più alle altre cose che i militari stanno attualmente facendo. Ma questo non è per niente insolito: se prendiamo per esempio la Prima Guerra Mondiale, quando usarono i gas. I gas non li hanno mai più usati in nessun’altra guerra. Nella guerra del Vietnam hanno usato pesticidi, erbicidi e defolianti.

Se guarda la tecnologia utilizzata in una guerra, si accorgerà che la tecnologia cambia da guerra a guerra. La tecnologia, le armi cambiano ad ogni guerra. Dovremmo cercare di scoprire quali nuove armi verranno impiegate nella prossima guerra.

Secondo me dobbiamo prepararci alle guerre del clima. E credo che saranno spaventose. Io ho scritto una petizione e l’ho esposta qui fuori [all’incontro in occasione del conferimento del 30° Premio Nobel Alternativo, N.d.T.] e spero che la gente la firmerà. Le guerre climatiche dovrebbero essere considerate un crimine contro l’umanità e contro la Terra: catastrofi naturali provocate artificialmente come uragani, piogge monsoniche, tsunami, terremoti, frane, eruzioni vulcaniche; queste cose dovrebbero essere dichiarate crimini contro l’umanità e contro la Terra.

Intervistatore: Tutto quello che mi ha detto ricade sotto il concetto di „geoingegneria“(‚Geoengineering‘)?

Bertell: Be’, è una cosa molto interessante: è [Edward] Teller, il padre della bomba H, che propone la geoingegneria. Lo stanno già facendo da 60 anni e adesso escono presso l’opinione pubblica e ci offrono queste „grandiose“ tecniche per la lotta ai cambiamenti climatici. Ciò è follia. Stanno montando una storia del genere. Adesso stanno diventando eroi. Ma noi non dobbiamo permettere loro di mettere mano alla Terra. Giù le mani dalla Terra!

Quello che propongono non risolverà neanche uno die nostri problemi. Tutto quello che hanno tentato di fare, è fallito. Hanno tentato di introdurre una specie di plancton negli oceani, ma non ha funzionato. Vogliono dipingere le nuvole di bianco, vogliono rovinare l’energia solare, che è di tutti, spargendo nell’atmosfera ogni sorta di metalli possibile, in modo che la luce solare venga riflessa verso il cosmo. Questo è una cosa pessima, se si pensa che l’energia solare in Sudafrica ha determinato una rivoluzione, una svolta, cosa di cui la gente è molto orgogliosa, poiché questa forma di energia è efficiente e a basso costo. Tutto ciò quindi non è assolutamente sensato. E se si pensa chi è che propone queste misure contro la Terra, e cioè i militari, sarebbe ben folle, se noi dessimo retta a loro…

Intervistatore: Che cosa c’è di vero nelle voci secondo cui il grande tsunami che ha spazzato l’Asia sud-orientale sarebbe stato scatenato da turbolenze nell’interno della Terra?

Bertell: Quell’avvenimento è molto sospetto. C’era una nave americana lì, davanti alle coste indonesiane. Cercavano dei posti buoni per estrarre il petrolio, sott’acqua. Hanno fatto ricerche sottomarine. Ora, se abbiano scatenato qualcosa, io non lo so, ma so che erano lì. Stavano lavorando lì. E c’erano ancora alcune altre cose che erano sospette. Ma io non ho idea di chi potrebbe essere stato a fare questa cosa o perché, se sia stato un incidente, o se abbiano fatto qualcos’altro e lo tsunami sia stato un effetto collaterale. È stata una cosa molto sospetta e inconsueta.

Intervistatore: Quali sono gli effetti strategici di armi del genere? Non hanno più bisogno nemmeno di portare l’esercito fuori dal paese, se dispongono di armi del genere. Qual è, secondo Lei, lo scopo che si prefiggono? Qual è l’etica di una guerra di questo tipo, sempre che ne abbia una? Qual è la visione del mondo che ci sta dietro, che ignora l’esistenza degli equilibri naturali in questo modo?

Bertell: Dev’essere il puro predominio! Ottenere tutto quello che vuoi e che ti serve! E al diavolo tutti gli altri! Non c’è altro, non c’è un paese da conquistare. È il puro predominio. La pura avidità. Non ci vedo nessuna razionalità!

Intervistatore: Lei ritiene dunque che dobbiamo trovare delle vie per diminuire gli effetti del CO2, ma che contemporaneamente dobbiamo anche diminuire l’impatto degli esperimenti militari?

Bertell: A mio avviso, il modo con cui dovremmo trattare i militari sarebbe quello di tagliar loro i fondi. Siamo informati quanto basta sul fatto che ogni Paese stanzia molto denaro per le sue forze armate, e su quanto sia elevata la quota relativa agli armamenti nel commercio internazionale. Se fosse possibile congelare questi stanziamenti allo stato del 2010, poi introdurre un’ulteriore riduzione del 20% di ciò che un Paese stanzia per i suoi militari, e con questa somma comprare valuta ONU, che può essere usata solo per l’istruzione, o per il sociale, o per la salute, solo progetti civili, e poi successivi tagli ogni volta del 20% negli anni successivi: allora si raggiungerebbero due obiettivi.

Prima di tutto si ridurrebbero le spese militari e il loro budget per la ricerca, e poi si aumenterebbero i contributi ONU che non possono essere usati per scopi militari. In questo modo si potrebbero anche evitare molte controversie per gli stanziamenti ONU, e si ridurrebbero le dimensioni degli eserciti dei singoli Paesi. Poi si potrebbero prendere le giovani reclute e impegnarle in azioni di salvataggio ambientale sotto la supervisione dell’ONU o di un’altra organizzazione. Non sarebbero più dei soldati. Ma si potrebbe impiegarli per casi di emergenza dovunque nel mondo. Questo sarebbe fattibile.

E in base ai controlli noi sappiamo benissimo quanto denaro viene stanziato per i militari. I budget di ciascun Paese sono più o meno pubblici. Potremmo dunque farlo, ma bisogna prendere una decisione consapevole di volerlo fare.

Intervistatore: Forse ancora una domanda, l’ultima: Lei è una suora. Direbbe che agisce in base a un’attitudine spirituale o sulla base delle Sue convinzioni religiose, e che esiste – come dire – un impulso non etico nel mondo ? E che dobbiamo cambiare la prospettiva da cui vediamo: vedere cioè il Tutto come qualcosa di sacro o di santo?

Bertell: Be’, io penso che la Terra sia un dono. La creazione è un dono. È qualcosa di bello e questo Pianeta è stato creato per viverci. Non vedo nessun senso nel volerlo distruggere, nel volerlo cambiare, nel volersene accaparrare delle parti. C’è più che abbastanza per tutti, se sappiamo condividere. E possiamo vivere bene senza tutte quelle cose che possediamo. Ma non c’è bisogno di tornare alle caverne! Siamo creature intelligenti, e io penso che possiamo far nostra una nuova coscienza, che ci aiuti a vivere in un modo diverso. Io spero che queste armi ci spaventeranno profondamente e tramite ciò arriveremo a comprendere quanto sia insensata e folle la guerra. E io penso, io spero, che impariamo a vivere insieme. Ama la varietà, godi della Terra, ama l’aria, ama l’acqua, condividi ogni cosa e gioisci di vivere su questo Pianeta.

Intervistatore: Grazie

Per la traduzione (con integrazioni tratte dal libro di R.Bertell Kriegswaffe Planet Erde, Gelnhausen 2011, 2a ed. 2013) e per il titolo: Movimento Planetario per la Madre Terra/Planetare Bewegung für Mutter Erde www.pbme-online.org  PDF

VEDI ANCHE

ROSALIE BERTELL

PIANETA TERRA – ARMA DI GUERRA

DISTRUGGERE LENTAMENTE IL NOSTRO PIANETA

 

 

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.