“Come in terra, così in cielo”,.una Commissione non eletta direttamente dai cittadini decide su interventi che potrebbero modificare il clima sopra le nostre teste, con finanziamenti pubblici e senza veto nazionale.
La AFD ha chiesto chiarimenti su chi decide i finanziamenti UE per progetti di geoingegneria, chi è responsabile dei rischi (inclusi quelli etici, ambientali e di sicurezza), e il ruolo della Germania in Horizon Europe. L’AfD voleva sapere se esiste un diritto di veto nazionale, meccanismi di controllo o basi legali per i “reallabore” (test in ambienti reali).
Secondo il significato letterale del termine, il geoingegneria è «l’arte dell’ingegneria applicata alla Terra». Il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici definisce la geoingegneria come «un ampio gruppo di metodi e tecnologie che mirano a modificare intenzionalmente il sistema climatico per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici».
Geoingegneria sopra i cieli dell’UE: la Commissione ha il controllo
Di Thomas Oysmüller
In risposta a un’interrogazione parlamentare, il governo federale tedesco ha confermato che la Commissione UE ha il controllo e la responsabilità sui progetti di geoingegneria all’interno dell’UE. Gli Stati membri restano in disparte. I progetti UE sugli interventi tecnologici su tempo e clima passano spesso attraverso il programma di ricerca Horizon Europe. Questi progetti non si svolgeranno sopra i cieli della Commissione UE, ma sopra quelli degli Stati nazionali. Tuttavia, è la Commissione a decidere sui progetti. Un’interrogazione recente dei deputati AfD mirava a fare chiarezza: chi decide sui finanziamenti UE per i progetti di geoingegneria e chi risponde dei rischi? Decide la Commissione, dove «esperti indipendenti» effettuano le valutazioni. Vi sentite tranquilli? La deputata AfD Nicole Höchst riassume così la risposta alla sua interrogazione:
«Il governo federale conferma nella sua risposta alla nostra Piccola Interrogazione che non ha alcuna competenza propria, meccanismi di controllo o responsabilità per i progetti di geoingegneria finanziati dall’UE. Laboratori reali, interventi sulla formazione delle nuvole o rimozione del CO₂ ricadono sotto la responsabilità di Bruxelles – la Germania paga, ma non verifica nulla. Nessun diritto di veto, nessuna valutazione dei rischi, nessuna base giuridica. Chiediamo: controllo nazionale, trasparenza e responsabilità – prima che gli esperimenti abbiano luogo nel cielo.»
In effetti, i governi nazionali non hanno diritto di veto; al massimo partecipano ai comitati sul programma di lavoro e possono, ad esempio, tramite il Ministero federale per la Ricerca, la Tecnologia e lo Spazio (BMFTR), consigliare i richiedenti. Le decisioni vengono prese a Bruxelles. Horizon Europe dispone di un budget di circa 95 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e finanzia tecnologie di geoingegneria altamente controverse, come la ricerca su Carbon Dioxide Removal (CDR) e Solar Radiation Management (SRM). Sebbene non ci sia ancora un’applicazione diretta, i preparativi sono molto avanzati. Il CDR comprende tecniche come la riforestazione o la fertilizzazione degli oceani per legare il CO₂; l’SRM mira al raffreddamento, ad esempio tramite iniezioni di aerosol nella stratosfera. Nella risposta, il governo ammette che in Germania non esistono regolamenti specifici per i laboratori reali, cioè spazi nel mondo reale in cui si testano tecnologie innovative. La Commissione ha il controllo, ma i finanziamenti devono rispettare i divieti nazionali. Attraverso Horizon Europe sono già in corso progetti concreti. Il progetto GENIE (GeoEngineering and NegatIve Emissions pathways in Europe) studia gli aspetti ambientali, sociali ed etici di CDR e SRM. È attivo dal 2021 e finanziato dall’UE con milioni di euro. Analogo il progetto Co-CREATE, che sviluppa linee guida per la ricerca SRM. Gli scienziati UE chiedono più ricerca e maggiore velocità, ad esempio qui su Science Business.
La Commissione intende aumentare massicciamente il budget di Horizon Europe: da 95 miliardi nell’ultimo piano settennale a 175 miliardi (!) per il periodo 2028-2034. Bruxelles giustifica così:
«Il programma consente l’attuazione di progetti “moonshot” a orientamento scientifico. Questi progetti moonshot devono posizionare l’Europa come forza leader mondiale in aree strategiche e accelerare i progressi in settori come l’aviazione pulita, l’economia spaziale e l’IA di nuova generazione.»
I rischi di queste tecnologie sono enormi. L’SRM potrebbe disturbare il ciclo idrico, alterare le precipitazioni e degradare l’ozono, portando a cambiamenti climatici drammatici. Una volta avviata la tecnica, un’interruzione improvvisa è considerata estremamente pericolosa e incerta. Inoltre, l’SRM potrebbe accelerare l’acidificazione degli oceani. Tuttavia, Bruxelles sta chiaramente puntando sull’azione: non deve rimanere solo teoria, la tecnologia deve diventare pratica. Il governo federale, però, non vede particolari pericoli per la Germania: «Il governo federale non ha indicazioni di una particolare esposizione o pericolo per la sicurezza in Germania in relazione alla ricerca su Carbon Dioxide Removal (CDR) e Solar Radiation Management (SRM)», si legge nella risposta.
FONTE https://tkp.at/2025/10/29/geoengineering-ueber-eu-himmel-kommission-hat-kontrolle/
L’interrogazione parlamentare (nota come “Kleine Anfrage”) presentata dall’AfD si riferisce specificamente al documento Drs.-Nr. 21/02382, depositato il 29 ottobre 2025 (o poco prima, con risposta governativa contestuale). È stata promossa dalla deputata Nicole Höchst insieme ad altri colleghi AfD, tra cui Prof. Dr. Michael Kaufmann, Dr. Götz Frömming, Dr. Marc Jongen e altri.
Documento ufficiale: Puoi scaricare la Kleine Anfrage e la risposta completa qui: https://dserver.bundestag.de/btd/21/023/2102382.pdf.
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