Peter Glaser, un pioniere dello spazio che ha introdotto l’idea di utilizzare i satelliti per diffondere l’energia solare dallo spazio fino alla Terra

PIANI MILITARI PER LO SPAZIO (estratto del libro di Rosalie Bertell: Pianeta Terra ultima arma di guerra

SISTEMI DI DIFESA MISSILISTICA

SPS: Solar Power Satellite Project 1968 (“Progetto satellitare a energia solare”)

Nel 1968 il governo USA propose un sistema satellitare che doveva captare energia dal Sole e poi inviarla sulla Terra per usi di natura economica. Ogni satellite doveva essere grande come l’isola di Manhattan ed essere condotto in orbita geostazionaria (GEO). Un satellite in orbita geostazionaria sembra stare sempre fermo nello stesso punto sopra la superficie terrestre poiché impiega esattamente 24 ore per fare un giro del pianeta, e si muove quindi in tempo sincrono con la rotazione terrestre. Una GEO normalmente si trova 40.000 km (25.000 miglia) al di sopra della superficie, nella regione della fascia di Van Allen. Sarebbero stati necessari all’incirca 60 satelliti di quel tipo, e l’intenzione era quella di costruirli in orbita in un arco di tempo di trent’anni.

Era stato pianificato che i satelliti assorbissero le radiazioni solari per mezzo di celle solari, e che poi trasmettessero l’energia a terra ad antenne riceventi, dette “rectenne”, veicolandole tramite fasci di microonde.2

I luoghi dove avrebbero dovuto essere installate le “rectenne” – ciascuna delle quali in grado di produrre 5 gigawatt di corrente elettrica – avrebbero occupato 145 chilometri quadrati di terreno, e avrebbero escluso la presenza di esseri umani, animali, o addirittura vegetazione. I piani per controllare animali selvatici e uccelli erano approssimativi e si basavano, a quanto pare, sul lasciarli morire qualora si fossero avvicinati troppo a una rectenna o fossero volati attraverso un fascio di microonde. Il sistema prevedeva anche l’utilizzo di “rectenne modulari”, unità mobili che potessero essere usate al posto di generatori a petrolio se i militari avessero avuto bisogno di gran quantità di energia in zone remote.

Era atteso che la fase di costruzione del progetto avrebbe richiesto ogni giorno da tre a cinque lanci e rientri di grandi razzi trasportatori, per portare in orbita la manodopera e i materiali o per riportarli indietro. In quel periodo, lo Space Shuttle esisteva solo sulla carta, ma si capiva che usare ogni volta un razzo [nuovo] per poi smaltirlo sarebbe stato finanziariamente insostenibile.

Il Congresso USA incaricò il Dipartimento per l’Energia e la NASA di preparare una Valutazione di Impatto Ambientale per questo progetto, da completarsi per giugno 1980. La Valutazione da sola costò 25 milioni di dollari. In effetti, tutto ciò che riguardava questo progetto era dispendioso. Nel 1968 fu stimato che per la costruzione di quei 60 satelliti ci sarebbero voluti dai 500 agli 800 miliardi di dollari. Il sistema avrebbe dovuto garantire circa il 10 per cento dell’intero fabbisogno energetico USA entro l’anno 2025, tuttavia al prezzo di 3000 dollari a kilowatt. Perfino la corrente dall’energia nucleare a quell’epoca costava solo 11 dollari a kilowatt.

Che bisogno ci fosse di una forma di energia di quel genere, ad alta tecnologia e ad alto costo, sfuggiva alla comprensione della maggior parte della gente comune, che invece era abituata all’idea di imbrigliare energia solare tramite pannelli solari posizionati al suolo. All’epoca, sarebbe stato possibile generare circa il 70 % del riscaldamento e della climatizzazione direttamente con tale metodo, assorbendo l’energia termica dal Sole e di accumulandola per farne uso al bisogno. Questo avrebbe drasticamente ridotto il fabbisogno di elettricità, e reso più praticabile l’uso di tecnologie “benigne” come quella eolica. Per gli attivisti in difesa dell’ambiente la soluzione low-tech alla crisi energetica appariva più sensata del piano di portare satelliti costosissimi nelle fasce di Van Allen.

Le prime verifiche del Progetto satellitare a energia solare (SPS) cominciarono nel 1978, ed io stessa facevo parte di uno dei gruppi di esperti addetti alla valutazione. All’epoca sapevo molto poco degli esperimenti militari, e quasi nulla della ionosfera e della sua complessa struttura…

Il Presidente Carter approvò il Progetto SPS e diede il suo benestare, nonostante le riserve espresse da molti degli esperti esaminatori, me inclusa. I costi complessivi del Progetto SPS ammontavano a due o tre volte tanto il budget dell’intero Dipartimento dell’Energia, e il costo stimato dell’elettricità che avrebbe prodotto sarebbe stato ben più alto [del costo] della maggior parte delle fonti di energia convenzionale. Questa realtà portò come risultato finale alla bocciatura del proposito da parte del Congresso USA, e il finanziamento fu negato. All’epoca, io mi rivolsi alla Commissione dell’ONU per il disarmo (“United Nations Committee on Disarmament”) in riferimento a questo progetto, ma mi fu comunicato che, fintantoché esso era definito come progetto per l’energia solare, non poteva essere considerato come progetto di armamenti.

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PIANETA TERRA L’ULTIMA ARMA DI GUERRA

BREVETTO

Arma spaziale a energia solare

CAMPO DELL’INVENZIONE
La presente invenzione riguarda la fornitura di un’arma di distruzione di massa non nucleare, in cui una pluralità di generatori solari orbitanti (a microonde e/o laser) coordinano la loro energia verso una stella della morte appena lanciata che concentra questa energia laser coordinata verso un obiettivo.

Astratto
Una pluralità di generatori solari orbitanti rimane in costante contatto. Possono essere riuniti rapidamente nello spazio in qualsiasi luogo segreto desiderato. Una volta riuniti, tutti scaricano la loro energia su una stella della morte. Questa stella della morte potrebbe essere un ICBM appena lanciato. Un generatore laser utilizza l’energia appena acquisita sulla stella della morte per proiettare un raggio laser non nucleare verso un obiettivo. L’obiettivo potrebbe essere una città, una nave o un satellite. Nel caso in cui un asteroide si avvicini alla Terra, questo sistema potrebbe distruggerlo. In tempo di pace, i generatori solari orbitanti potrebbero fornire energia elettrica a una rete terrestre.

https://patents.google.com/patent/US9346563B1/en

IL SOLARE SPAZIALE INVIATO A TERRA TRAMITE MICROONDE E’ UNA BUONA IDEA?

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