Il primo marzo del 1954, gli Stati Uniti sganciarono sull’atollo di Bikini, nelle isole Marshall, una bomba a fusione termonucleare trecento volte più potente di quella sganciata su Hiroshima nel 1945. L’operazione, chiamata in codice Castle Bravo, si risolse nel più grave incidente nucleare mai accaduto prima, perché la potenza della bomba risultò non di trecento, ma di mille volte superiore a quella di Hiroshima. Uno dei suoi principali componenti, il litio-7, di cui evidentemente gli scienziati non conoscevano a sufficienza le proprietà, innescò una serie di reazioni che ne triplicarono l’energia. Nel giro di pochi minuti, il fungo atomico raggiunse un’altezza di 40 km, per cui la nube fu soggetta a venti di una forza e direzione del tutto impreviste dagli esperti che ne dovevano calcolare lo spostamento. Il fallout radioattivo colpì due atolli abitati da 67.000 persone che non si riuscì a far evacuare in tempo, mentre l’equipaggio di un peschereccio giapponese, che era in acque considerate sicure, fu colto in pieno dalle radiazioni. Lo stesso accadde all’equipaggio di un aereo militare che doveva osservare la zona del lancio da un’altezza considerata sicura, se tutto fosse andato secondo i piani.
Ma niente andò secondo i piani… TESTO INTEGRALE
Leggiamo: Nel 1975 iniziò il processo con il quale i governanti delle Isole Marshall chiedevano agli Stati Uniti i danni del loro operato sul territorio dei tre atolli. Non è stato ancora del tutto accertato se l’incidente avvenne in modo del tutto accidentale o se, come sostiene la Repubblica delle Isole Marshall, fosse stato programmato dagli Stati Uniti per studiare gli effetti che le radiazioni avrebbero avuto su ecosistema e persone. Effettivamente sembra che gli statunitensi sapessero già prima di detonare la bomba che i venti avrebbero portato le radiazioni sui due atolli, per mezzo degli stessi meteorologi americani che si trovavano su di essi e che furono esposti alle radiazioni. Immediatamente dopo la detonazione, quando le radiazioni si stavano dirigendo sui tre atolli, la nave antiradiazioni della marina americana avrebbe avuto il tempo di caricare a bordo la popolazione che vi abitava, ma ricevette l’ordine di allontanarsi immediatamente dal luogo. La vicenda è stata ricostruita nel documentario Half Life del regista australiano Dennis O’Rourke. (vedi di seguito, con sottotitoli in italiano)
Il 25 aprile 2014 il governo delle Isole Marshall ha agito in giudizio davanti alla Corte internazionale di giustizia contro nove paesi (tra cui gli Stati Uniti) inadempienti agli obblighi di disarmo nucleare precedentemente assunti. VEDI QUI
La detonazione di “Castle Bravo” è stata solo uno degli oltre 2.000 test di ordigni nucleari.
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RADIOATTIVITÀ: LE ISOLE MARSHALL PEGGIO DI CHERNOBYL E FUKUSHIMA
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