8 Aprile 2013
di Gianni Lannes
Air Force Technical Applications Center: l’acronimo non rivela granché, se non un’attività nordamericana di controllo delle esplosioni nucleari nella ionosfera. In realtà, è un classico paravento creato nel 1947 dal governo USA per la guerra non dichiarata alla Natura, e conseguenzialmente al genere umano. Una sete di dominio che ha comportato sconvolgimenti climatici, spacciati per il buco dell’ozono dalla scienza ben assoggettata al potere (alla voce foraggiamento finanziario).

Di cosa parliamo? Semplice di: “Clear Sky”, una foglia di fico per la geo-ingegneria ambientale della macchina bellica a stelle e strisce, sostenuta dal complesso industrial-militare. Ovviamente, si tratta di un gigantesco progetto che investe tutto il globo, ma oggi focalizziamo l’attenzione sull’Italia. Precisamente ad Aviano (Friuli Venezia Giulia), in una base aerea della NATO sede di regia in Europa per la conquista del clima. In loco, singolare coincidenza, sono stipate illegalmente – in violazione del Trattato internazionale di non proliferazione nucleare (TNP) – 50 bombe atomiche modello b-61. Da non dimenticare le attività criminali dell’Air Force Intelligence Surveillance and Reconnaissance Agency

 continua…

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