ROMA SMART CITY: TRACCIAMENTO, TELECAMERE E 5G
In partnership con INWIT a Roma sarà diffuso ovunque il 5G con microripetitori.
1) DAL 5G ALLA SMART CITY
Come si può notare sul sito del comune di Roma (https://www.comune.roma.it/web/it/notizia/5g-al-via-nelle-9-stazioni-giubilari-della-metro-a.page), è partita l’installazione della rete 5G nella metropolitana, luogo dove viene collaudato in linea sperimentale. Il piano Roma5G, infatti, prevede di estendere la rete 5G anche nei punti nevralgici della città e ha come finalità la sorveglianza, visto che assieme alla rete 5G installeranno 2000 telecamere e 1800 sensori IoT. Il piano per rendere Roma una smart city era già stato approvato nel 2021 (https://www.comune.roma.it/web/it/notizia/approvato-piano-roma-smart-city-la-capitale-diventa-polo-dellinnovazione-digitale.page), ma è solo con l’introduzione della rete 5G che si potrà passare ad un’effettiva sorveglianza totalitaria capillare. Fin da subito, infatti, nel piano (https://www.comune.roma.it/eventi-resources/cms/documents/Roma%20Smart%20City_Il%20Piano.pdf) per trasformare Roma in smart city è citata l’agenda 2030 (p. 6) e qui viene esplicitamente detto a pp. 56 che le telecamere installate saranno “georeferenziate” e serviranno per “combattere l’illegalità”, e ne prevedevano un costante aumento. Inoltre la rete 5G servirà per combattere il trasporto privato, perché verrà utilizzata per realizzare sistemi di car sharing e creare “semafori intelligenti” in grado di dare priorità ai mezzi pubblici rispetto ai mezzi privati (pp. 110).
Il sistema sarà ultimato entro il 2026, e anche se è pensato per il giubileo, rimarrà permanente anche dopo. In particolare la diffusione del 5G nella metropolitana e sui mezzi pubblici avrà lo scopo di tracciare i flussi di persone (https://www.romait.it/roma-la-capitale-smart-attivato-il-5g-in-metropolitana-ecco-dove.html).
Proprio l’8 Aprile, infatti, è previsto il digital summit (https://www.theinnovationgroup.it/events/roma-digital-summit-25/?type=0&lang=it) dove si discuterà proprio come lo sviluppo dei trasporti, ossia l’introduzione del 5G, possa rendere Roma più digitale e “sostenibile”, altro tema sarà anche quello dell’IA (https://www.rivista.ai/2025/04/08/roma-digital-summit-2025-il-futuro-digitale-della-capitale-si-costruisce-oggi/) che dal momento in cui sarà presente il 5G potrà essere diffusa ancora di più di come già lo è.
2) INWIT: L’AZIENDA DELLA SORVEGLIANZA DISTOPICA
La realizzazione di Roma Smart city è il frutto di un’altra partnership pubblico-privati che coinvolge principalmente Smart City Roma Spa. controllata da INWIT (https://www.inwit.it/it/storie/roma-smart-city-5g-tutti-operatori-mobili-nelle-9-stazioni-giubilari-metro-a/). Quest’ultima è una compagnia woke che sul suo sito (https://www.inwit.it/it/storie/inwit-pubblica-il-primo-climate-transition-plan/) promuove un “transition plan” il cui obiettivo è raggiungere 0 emissioni entro il 2040, ciò mostra che la collaborazione al progetto Smart city è intrisa di ideologia, del resto il loro piano di transizione è stato valutato con una A (https://www.inwit.it/it/storie/con-un-upgrade-ad-a-inwit-ottiene-il-massimo-riconoscimento-da-climate-change/) dalla CDP climate change, una no profit della mafia climatica. Hanno anche ricevuto 350 milioni di euro (https://www.inwit.it/it/storie/accordo-bei-inwit-350-milioni-per-lo-sviluppo-delle-infrastrutture-digitali-di-telecomunicazione/) dalla banca europea per gli investimenti con lo scopo di diffondere il 5G in tutta Italia, infatti questa società è la principale sul territorio italiano per quanto riguarda la realizzazione di antenne 5G. Nel caso del progetto Roma 5G essa collaborerà anche all’installazione delle telecamere (https://www.inwit.it/it/comunicati/roma-5g-perfezionata-loperazione-di-acquisto-da-parte-di-inwit-del-5208-di-smart-city-roma-s-p-a/) e delle small cells (https://www.rfpage.com/what-are-small-cells-in-5g-technology/), ossia delle celle telefoniche di dimensioni ridotte che possono migliorare la triangolazione, in quanto celle più piccole garantiranno una maggiore precisione.
INWIT è dunque sinonimo di sorveglianza, hanno già collaudato un sistema di sorveglianza tramite IA per gli incendi (1 (https://www.inwit.it/it/storie/grazie-alle-torri-di-inwit-parte-in-piemonte-il-primo-progetto-pilota-europeo-per-rilevare-gli-incendi-in-montagna-con-lintelligenza-artificiale/), 2 (https://www.inwit.it/it/comunicati/tecnologia-e-ambiente-un-anno-di-sorveglianza-degli-incendi/)) e la stessa cosa che stanno iniziando a Roma l’hanno già fatta a Milano, dove ha collaborato (https://www.inwit.it/it/storie/inwit-e-a2a-insieme-per-rendere-milano-ancora-di-piu-una-smart-city/) con A2A smart city e TIM per tappezzare Milano di telecamere e small cells, proprio con lo scopo di “georeferenziare” le telecamere e la rete di sorveglianza che così diventa più efficiente e veloce.
CONCLUSIONI
Il legame tra sorveglianza e 5G è indissolubile (https://t.me/dereinzigeitalia/858). Questi interventi nelle città vengono giustificati come servizi per il bene comune e per il turismo, perché dicono che quando i turisti vengono in Italia vogliono avere la connessione veloce e una gamma di servizi digitali. Tuttavia nei piani, che sono pubblici, alla base di queste iniziative sono espliciti riferimenti alla sorveglianza, al tracciamento e al controllo delle persone. Oltre al rapporto tra 5G e sorveglianza c’è anche quello tra 5G e salute: è ormai dimostrato da diversi studi (https://t.me/dereinzigeitalia/871) che le antenne 5G possono causare diversi danni e l’utilizzo delle small cells e le microantenne che non faranno altro che aumentare ulteriormente i ripetitori non potrà che peggiorare le cose.
FONTE https://t.me/dereinzigeitalia
Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews.
ROBOT-VILLE: LE CITTÀ SMART TECNOCRATICHE SONO ARRIVATE. UN “LABORATORIO VIVENTE” IN GIAPPONE
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.