Ibernazione sul campo di battaglia. E’ la parola chiave su cui punta il Pentagono, per moltiplicare le vite dei suoi soldati feriti che potrà salvare. Non si tratta dell’ibernazione per congelamento, ma di una nuova medicina che ha il potere di tenere in vita l’organismo fino all’intervento dei soccorritori.

Durante le guerre in Iraq e Afghanistan, l’87% dei decessi sul campo di battaglia dei militari alleati è avvenuto nei primi 30 minuti dopo il ferimento. Almeno un quarto di questi uomini aveva subito traumi curabili, e sarebbe sopravvissuto, se fosse arrivato in tempo in una struttura capace di gestirli. Il tempo invece li ha uccisi, quando potevano essere salvati.

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