Nel Continente che ha inventato la democrazia e l’idea stessa di libertà individuale, si prepara una terribile regressione culturale, giustificata dalle esigenze legate alla “tutela della salute”.
Il governo europeo… ha deciso che da giugno la libertà di viaggiare sarà vincolata ad un “passaporto vaccinale“. …
“Con il certificato verde l’obiettivo è ripristinare la circolazione in modo sicuro, responsabile e che dia fiducia a tutti“, ha dichiarato la presidente della Commissione europea.
“Si tratta di un approccio a livello Ue per il rilascio, la verifica e l’accettazione di certificati per facilitare la libera circolazione all’interno dell’Ue, basato su un rigoroso rispetto della non discriminazione e dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione“.
Aldilà delle ormai consuete dichiarazioni use a rabbonire un istintivo moto da gesto dell’ombrello dei cittadini italiani ed europei in generale, è del tutto evidente che la vita per i non vaccinati, potrebbe essere addirittura più difficile nel post Covid che nella fase attuale. Si prospetta un vero e proprio apartheid per quelli che non accetteranno la vaccinazione. Si possono usare tutti i garbi del dizionario burocratico di Bruxelles ma la sostanza rimane questa: chi vorrà viaggiare, andare ad un concerto, partecipare ad una festa, andare a teatro, al cinema, chi vorrà insomma vivere, senza dover ogni giorno passare le forche caudine di zelanti poliziotti, dovrà accettare di farsi inoculare il vaccino. E come ci ha ricordato il nostro ministro Speranza, dovremo accettare il vaccino che c’è e non sarà possibile sceglierlo. Ma non chiamatela dittatura.
FONTE https://www.ilgiornalediudine.com/cronaca/lunione-europea-prepara-lapartheid-per-i-non-vaccinati/
Ristoranti e palestre a Roma potrebbero riaprire prima. Nel caso dei locali, anche di sera, almeno per chi ha in tasca il certificato vaccinale, la “green card” su cui ragiona l’Unione europea. Da domani i primi 219.791 cittadini del Lazio vaccinaticon prima e seconda dose potranno scaricare l’attestato sul sito internet della Regione…vedi qui
PATENTINO VACCINALE NEL LAZIO, LA STRATEGIA PER FERMARLO – Davide Barillari
E Big Tech scende in campo per assicurare un “passaporto vaccinale”
nel più breve tempo possibile alla popolazione mondiale. Impresa a ostacoli, da quelli tecnologici a quelli etico-giuridici, alla quasi insormontabile montagna della burocrazia di molti sistemi sanitari con cui qualsiasi forma certificazione digitale dovrebbe fare i conti. Il progetto si chiama Vaccination Credential Initiative e si basa su un sistema di smart health card, un protocollo di archiviazione digitale personale dei dati sanitari in cui potrà essere conservata (e a scelta condivisa) anche la certificazione relativa a test e vaccinazioni anti Covid. Obiettivo, dice il lancio stampa della VCI: “Mettere le persone in condizione di poter detenere una copia digitale criptata delle proprie credenziali immunitarie da conservare in un portafoglio digitale di propria scelta”.
…un portafoglio digitale di propria scelta…
Articolo integrale qui
DAL COVID19 ALL’ALLEANZA ID2020
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