Il codice di condotta sulla disinformazione è stato introdotto nel 2018. Nel 2022 è stata presentata una versione “rafforzata”. Inizialmente era stato sottoscritto da 34 aziende. Al momento sono 42, tra cui Adobe, Google, Meta, Microsoft, TikTok e Twitch. Non c’è X, in quanto ha ritirato la partecipazione a fine maggio 2023.
Servizi digitali: integrato il codice di buone pratiche sulla disinformazione
La Commissione Europea ha annunciato l’integrazione del codice di buone pratiche volontario sulla disinformazione. Lo ha annunciato, congiuntamente al Comitato europeo per i servizi digitali, con il Com. Stampa 13 febbraio 2025.
a cura di
redazione Memento
Con un comunicato stampa del 13 febbraio 2024, la Commissione Europea, congiuntamente al comitato europeo per i servizi digitali, annuncia l’integrazione del codice di buone pratiche volontario sulla disinformazione nel quadro del regolamento sui servizi digitali. L’approvazione di questa integrazione rende il codice di buone pratiche un parametro di riferimento per determinare la conformità delle piattaforme al regolamento sui servizi digitali.
La conversione del Codice entrerà in vigore il 1° luglio 2025. Tale tempistica consentirà una sincronizzazione dell’audit degli impegni del codice con l’audit DSA per i fornitori pertinenti di VLOPS e VLOSEs. La Commissione e il comitato monitoreranno e valuteranno il raggiungimento degli obiettivi del codice.
Prendendo in considerazione la complessità e le sfide legate per affrontare la disinformazione, il codice contiene diverse misure:
demonetizzazione: riduzione degli incentivi finanziari per i fornitori di disinformazione;
trasparenza della pubblicità politica: un’etichettatura più efficace per gli utenti, che riconosca la pubblicità politica;
garantire l’integrità dei servizi: ridurre gli account falsi, l’amplificazione guidata dai bot, le falsificazioni e altri comportamenti manipolativi utilizzati per diffondere la disinformazione;
responsabilizzazione degli utenti, dei ricercatori e della comunità di verifica: migliori strumenti per gli utenti al fine di individuare la disinformazione, un più ampio accesso ai dati, copertura della verifica dei fatti in tutta l’UE.
Nel gennaio 2025 i firmatari del codice, comprese le società designate come piattaforme online e motori di ricerca di dimensioni molto grandi ai sensi del regolamento sui servizi digitali, come Google, Meta, Microsoft e TikTok, hanno presentato tutti i documenti necessari a sostegno della loro richiesta di conversione in codice di condotta ai sensi del regolamento sui servizi digitali.
Con la sua integrazione, la piena adesione al codice può essere considerata una misura di attenuazione del rischio adeguata per i firmatari designati come piattaforme e motori di ricerca di dimensioni molto grandi ai sensi del regolamento. Il rispetto degli impegni previsti dal codice farà inoltre parte dell’audit annuale indipendente, cui tali piattaforme sono soggette a norma del regolamento sui servizi digitali.
Fonte: Com. Stampa Commissione UE 13 febbraio 2025
VEDI QUI https://www.medialaws.eu/wp-content/uploads/2023/10/2-23-Birritteri.pdf
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