Gli scienziati italiani sul clima ma senza la SCI e la SIF.

Si era tenuta a Roma la conferenza “ROME 2015 – SCIENCE SYMPOSIUM on CLIMATE”, che per la prima volta in Italia è una conferenza organizzata  dalle più importanti Società e Associazioni Scientifiche Nazionali per avere una unica voce sulla scienza dei cambiamenti climatici e i suoi vari aspetti.

Le Società e Associazioni Scientifiche Nazionali che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento sono:

  1.  SISC – Società Italiana per le Scienze del Clima,

  2.  AGI – Associazione Geofisica Italiana,

  3.  AIAM – Associazione Italiana di AgroMeteorologia,

  4.  AIEAR – Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse naturali,

  5.  ATIt – Associazione Teriologica Italiana,

  6.  CATAP – Coordinamento delle Associazioni Tecnico-scientifiche per l’Ambiente ed il Paesaggio,

  7.  COI – Commissione Oceanografica Italiana,

  8.  FLA – Fondazione Lombardia Ambiente,

  9.  GII – Gruppo italiano di Idraulica,

  10. HOS – Historical Oceanography Society,

  11. SIDEA – Società Italiana di Economia Agraria,

  12. SIF – Società Italiana di Fisica,

  13. SMI – Società Meteorologica Italiana,

  14. UNASA – Unione delle Accademie di Agricoltura.

Il comitato scientifico di questa conferenza, che ha incluso i rappresentanti di tutte queste societa ha preparato la “Dichiarazione scientifica sui cambiamenti climatici“, che vi allego in fondo.

La SIF in questa conferenza è stata rappresentata dalla sua presidente: prof.ssa Luisa Cifarelli. Alla fine non ha firmato il testo finale insieme con UNASA ed HOS.

Ma ancor più brilla per la sua assenza perfino ai lavori la Società Chimica Italiana...FONTE

La SCI è un’associazione scientifica che ha più di cento anni di storia, che conta circa 3.500 soci, per lo più docenti universitari, ma anche ricercatori industriali, di enti pubblici o privati di ricerca, liberi professionisti, insegnanti, e che ha lo scopo di promuovere lo studio e l’avanzamento della Chimica. Dunque al  convegno Rome 2015 – Science Symposium on Climate non si è nemmeno presentata.

Su Repubblica

L’appello sul clima bocciato dai fisici: “Il ruolo dell’uomo non è provato”

L’accusa: si mescolano scienza e politica. La replica: una posizione irresponsabile

di ELENA DUSI

ROMA. Manca una firma nella “Dichiarazione sui cambiamenti climatici”, il documento pubblicato da 12 associazioni scientifiche italiane per la Conferenza di Parigi. La Società italiana di fisica (Sif), infatti, ha tolto il suo logo dal documento. “Alcune certezze non sono certezze, occorre fare attenzione” spiega la presidentessa Luisa Cifarelli, che insegna fisica sperimentale all’università di Bologna.

“Non esistono le equazioni del clima.

E io non mi trovo d’accordo con l’affermazione che il ruolo dell’uomo nel riscaldamento sia inequivocabile”.

Nella Dichiarazione firmata in occasione del “Science Symposium on Climate”, che si è svolto a Roma nella sede della Fao, si legge che “l’influenza umana sul sistema climatico è inequivocabile ed è estremamente probabile che le attività umane siano la causa dominante del riscaldamento verificatosi a partire dalla metà del XX secolo”. Sulla parola “inequivocabile” si è consumata la scissione fra la Sif e gli altri scienziati. “Ho chiesto che fossero usate parole come “verosimiglianza” o “probabilità”, ma sono stata trattata male” spiega la Cifarelli. Il blog della Società italiana di chimica (https://ilblogdellasci.wordpress. com), che ha dato visibilità alla polemica, ha pubblicato un messaggio di spiegazioni della Cifarelli che ha vieppiù scatenato la rabbia degli altri scienziati. “La Sif – ha scritto la presidentessa – è un’associazione di fisici abituati a considerare leggi fisiche regolate da equazioni”. Questo, del resto, è il metodo scientifico, spiega la professoressa. “Ma le verità scientifiche non possono basarsi sul consenso generalizzato, mescolando scienza e politica, come sta avvenendo in questo caso”.

“Sono allibita dal tono e dalle parole della presidente della Sif – ha replicato sul blog Cristina Facchini, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr – che senza giri di parole etichetta come scienze fisiche di serie B le scienze climatiche e le accusa di connubi ideologici e politici”.

La voce ufficiale in tema di clima è l’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change), organismo dell’Onu secondo cui “è molto probabile che l’influenza umana sia la causa dominante del riscaldamento osservato nel XX secolo”. Dove il termine “molto probabile” corrisponde a un grado di certezza del 95%. “Io avrei solo voluto qualche cautela in più nella formulazione del documento”, spiega la Cifarelli, che pure si dice preoccupata per la salute del pianeta, “ma non ho apprezzato i modi con cui è stata trattata la mia voce fuori dal coro”. Ma per Ferdinando Boero, professore di biologia dell’università del Salento e dell’Istituto di scienze marine del Cnr, ormai in fatto di clima c’è poco da dubitare. “È una posizione irresponsabile. Se ci troviamo di fronte a un cadavere con un foro nella testa non possiamo ostinarci a credere che l’uomo di fronte a lui con la pistola fumante non sia l’assassino”, sostiene. “Neanche la teoria di Darwin può essere spiegata con un’equazione. Per ottenere la certezza del 100% sul ruolo umano nel riscaldamento bisognerebbe prendere 4 terre identiche, una con l’uomo e le altre senza, e osservare come varia il clima in ciascuna di esse”.

1119_ROME2015_statement

SCIENTIFIC STATEMENT ON CLIMATE CHANGE

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.