Gli effetti nocivi sulla salute dell’inquinamento atmosferico sono ben documentati. I bambini sono più vulnerabili degli adulti agli effetti degli agenti aerodispersi, per diverse ragioni: maggiore attività fisica, più tempo all’aperto, maggiore quantità di aria inalata per unità di peso, immaturità di alcuni organi, tra cui i polmoni, e dei meccanismi di riparazione cellulare. Vi è quindi uno spiccato interesse nello studio degli effetti dell’inquinamento atmosferico nei bambini, con l’obiettivo di individuare marcatori di danno biologico predittivi dell’insorgenza di patologie croniche in età
adulta. Alcuni fattori possono influenzare gli effetti dell’inquinamento atmosferico, modulando la risposta dell’organismo, sia in termini di aggravamento che di attenuazione del danno, tra cui l’alimentazione, l’attività fisica e l’esposizione ad altri inquinanti, come quelli presenti all’interno delle abitazioni. Il progetto si propone di studiare gli effetti biologici precoci da esposizione a inquinanti atmosferici, quali il danno al DNA e la presenza di micronuclei, nelle cellule della mucosa orale e i fattori che possono influenzare tali danni nei bambini in età scolare. Si tratta di uno studio di coorte multicentrico che prevede di includere 1.000 bambini della scuola primaria di primo grado (6-8 anni) in 5 città italiane (Brescia, Lecce, Perugia, Pisa e Torino) a diverso grado di inquinamento. Stimando una perdita del 20% circa, verranno reclutati in totale 1.300 bambini.
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