In pubblico sdrammatizzavano i rischi che i loro pesticidi fossero letali per le api, in privato invece erano ben coscienti dei pericoli. Anzi avevano in tasca degli studi privati, commissionati da loro stessi, che dimostravanocome i neonicotinoidi causassero gravi danni alla popolazione delle api.
Bayer e Syngenta sono finite sotto accusa grazie a una rigorosa indagine di Greenpeace che è riuscita a venire in possesso dei documenti che sbugiardano i due big dell’agrofarma.
“APILEAKS”
In sostanza industria e scienziati sanno da tempo che quesi prodotti possono danneggiare le api. Eppure nonostante questo hanno continuato a difendere i loro pesticidi.
Sul suo sito web, Syngenta, per esempio afferma che “non c’è correlazione diretta tra neonicotinoidi e morte delle api e l’accusa che i pesticidi neonicotinoidi siano intrinsecamente dannosi per colonie di api o popolazioni non è vera”.
Inevitabili le polemiche, rimbalzate su stampa e televisioni statunitensi, e la richiesta di una maggiore trasparenzadel settore e delle autorità di regolamentazione.
Syngenta ha provato a giustificarsi affermando che lo studio avrebbe dovuto essere pubblicato su una rivista – pur senza fornire altri dettagli. Bayer, da parte sua, ha detto che lo studio sarebbe stato oggetto di una prossima conferenza.
Entrambe le aziende hanno affermato che il rischio per le api diventa sensibile solo a concentrazioni più elevate di quelle normalmente utilizzate in agricoltura.
IL BOOMERANG
Gli studi recentemente scoperti hanno esaminato l’impatto del clothianidin di Bayer e del thiamethoxam di Syngenta su api da miele a concentrazioni variabili. Entrambi mostrano che le sostanze chimiche possono seriamente danneggiare colonie di api ad alte concentrazioni, anche se gli effetti sono stati meno marcati a livelli più bassi.
Il fatto che questi dati siano rimasti segreti, tuttavia, non sorprende più di tanto i critici. Negli Stati Uniti, infatti,l’EPA (l’Agenzia per la protezione dell’ambiente) sta conducendo una revisione sui pesticidi neonicotinoidi e sul loro impatto sulla salute degli impollinatori.
A gennaio la prima tappa di questa recensione ha rilevato che l’imidacloprid di Bayer danneggia le api e ha suggerito che “si limiti l’uso” della sostanza chimica entro la fine del 2016. I risultati delle revisioni di thiamethoxam e clothianidin, da cui sono tratti questi due studi, dovrebbe essere pubblicati nel 2017.
FONTE https://www.testmagazine.it/2016/09/27/apileaks-gli-studi-segreti-di-syngenta-e-bayer-sulla-moria-delle-api/13188/
API, SE SCOMPARISSERO UMANITA’ A RISCHIO
“Se la api scomparissero verrebbe messa a rischio la nostra stessa sopravvivenza”. Lo sostiene Marino Quaranta, entomologo del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) di Firenze, in una intervista alla Stampa nella quale spiega che le api “sono fondamentali per la nostra sopravvivenza, perché trasportano il polline essenziale per la riproduzione delle piante, di cui si nutrono gli esseri umani e gli animali. Senza il loro lavoro non ci sarebbe più cibo per noi. Le api, inoltre, hanno anche un valore economico importante. Basta pensare che in Europa il valore monetario delle sole colture agricole che dipendono dall’impollinazione si aggira intorno ai 22 miliardi di euro all’anno. Senza contare il valore ecologico della flora naturale”. A mettere a rischio la sopravvivenza delle api sono un insieme complesso di fattori negativi: “Tra questi ci sono i pesticidi che, a mio avviso, sono più pericolosi di parassiti e predatori esotici come la Vespa velutina”. Inoltre “c’è il cosiddetto problema della semplificazione dell’agrosistema, ovvero il passaggio da un tipo di agricoltura di stampo tradizionale a uno appunto più semplificato” e “questo significa che prima si tendevano a lasciare erbe infestanti intorno agli appezzamenti coltivati, oggi invece si mantengono più puliti. Ma le api hanno bisogno proprio di queste erbe infestanti per nutrirsi e senza di esse vengono messe a rischio”. Infine le malattie sono uno dei fattori che mettono a rischio la sopravvivenza delle api: “Ci sono malattie provocate da microrganismi e da animali esotici. Oltre, infatti, a insetti o acari, oggi le api vengono minacciati da predatori esotici, entrati in Europa insieme con le merci che provengono da altri contenenti. E’ così che la Vespa velutina e il coleottero Aethina tumida, due grosse minacce per tutti gli impollinatori, sono arrivati nel nostro continente”. (28 set – Red)
FONTE http://www.9colonne.it/119702/api-se-scomparissero-umanita-a-rischio
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