Articolo di NoGeoingegneria
Tutti i media del mondo danno la colpa della tragedia al copilota Andreas Lubitz: è stato lui a far cadere l’Airbus 320 con 150 persone a bordo, 144 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio. Il New York Times ha “rivelato” i dettagli che ora tutti conoscono. I morti, come noto, non parlano. Abbiamo un esempio clamoroso di “libera informazione dell’occidente”. Con le indagini appena iniziate, domande che si moltiplicavano ma nessuno sapeva niente, arriva il verdetto dagli USA per voce del New York Post. Da quel momento tutte le TV, tutti i giornali spostano l’attenzione e chiedono “Chi è Andreas Lubitz?”. Pare tutto risolto. E’ iniziato uno sciacallaggio sulla vita di questo ragazzo senza prove della sua colpa. Rendiamoci conto che ognuno di noi potrebbe finire al palo con i metodi che guidano oggi l’in-formazione.
Ma ci sono molte cose che non quadrano, per esempio:
Giovedi 26 marzo 2015 alle 9:43 su Twitter l’utente Flightradar24 lancia un messaggio in cui riporta i dati del volo 9525. Dall’analisi dei dati risulta che il pilota automatico è stato inserito manualmente: ci sono voluti tre secondi per modificare l’altitudine. Chi è stato?
Come mai nella registrazione non si sente nessun grido e nessun messaggio del copilota? Perché hanno inviato un Mirage? Timore di un disastro anche peggiore? Perché nessuno sull’aereo ha parlato?
Alcuni hanno fatto un’ipotesi, poi abbandonata: il pilota non ha parlato perché era svenuto. Può essersi trattato di un fume event? Un’intossicazione a bordo?
Recentemente un verdetto giudica che la morte di un pilota è stata causata dal gas tossico presente in cabina. Dopo questa sentenza 50 ex comandanti sono pronti a far causa. Si prospetta un disastro per le compagnie e per i governi responsabili (VEDI QUI).
L’aereo Germanwings caduto in Francia: colpa della sindrome aerotossica?
Lo ha chiesto mainfatti.it in un primo momento e commenta:“Rimane ancora inspiegabile il perché l’aereo della Germanwings è caduto sulle Alpi dell’Alta Provenza in Francia. Nessun membro dell’equipaggio ha lanciato il mayday e nessuno dei 144 passeggeri ha tentato di chiamare amici o familiari con il telefono cellulare. E’ possibile che fossero tutti privi di conoscenza? L’aereo della Germanwings potrebbe essere precipitato in Francia per colpa della cosiddetta sindrome aerotossica?” (1).
Un precedente nel 2010
La Lufthansa aveva già sfiorato il dramma. Un incidente causato da fumi tossici in cabina, che il BFU aveva etichettato come “grave”, è avvenuto il 19 dicembre 2010, volo Germanwings 5X018 da Vienna. Rapporto in tedesco (PDF)
Piloti e passeggeri con le mascherine «L’avaria a bordo era tale – osserva Giuseppe Carrabba, dirigente dell’Enac – che sia l’equipaggio sia i passeggeri dovevano indossare la maschera per l’ossigeno. L’aereo stava infatti eseguendo una manovra di discesa controllata, attivando una procedura di emergenza per scendere ad una quota di sicurezza, nella quale è possibile respirare».VEDI QUI
La sindrome aerotossica è oggetto di un numero crescente di articoli, di inchieste televisive inquietanti e di un’interrogazione al Parlamento Europeo. Con l’espressione “sindrome aerotossica” viene designata una serie di danni neurologici derivanti dall’inalazione di aria contaminata a bordo di un aeromobile. Il fenomeno colpisce tanto i piloti quanto il personale di cabina nonché i passeggeri VEDI QUI.
Nel 2009 è stata fatta al Parlamento europeo un’interrogazione dei Verdi Europei su questa patologia identificata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1999, che deriva dall’inalazione di aria contaminata a bordo di un aereo.
Interrogazione parlamentare al Parlamento Europeo
Oggetto: sindrome aerotossica
Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che numerosi passeggeri di voli civili hanno iniziato ad ammalarsi, colpiti da una serie di sintomi a breve e a lungo termine come affaticamento cronico, disturbi del sonno, amnesie temporanee, crisi improvvise, dolori neuromuscolari, debolezza, disturbi alla respirazione (se gravi, senza un sistema di supporto vitale, potrebbero essere fatali), nonché problemi gastrointestinali, cardiovascolari, alla pelle, e perdita di concentrazione. Si ritiene che la causa di questa situazione sia imputabile, principalmente, a organofosfati neurotossici che contaminano l’aria nelle cabine degli aerei per errori di progettazione del sistema di prese d’aria.
Dal 1999 questa condizione è stata definita «sindrome aerotossica» e, secondo gli autori, la contaminazione degli aeromobili civili sta potenzialmente mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di passeggeri e del personale quotidianamente in viaggio su linee aeree commerciali.
Benché la sindrome aerotossica e i noti rischi per la salute umana associati a tale difetto di progettazione dei velivoli siano fenomeni sempre più conosciuti, sono stati compiuti pochi sforzi volti a esaminare a fondo il problema e ad affrontare seriamente la questione. Non è sufficientemente promossa la ricerca scientifica, fondamentale per ottenere elementi sulla sindrome aerotossica che consentano di verificare se le persone in volo siano soggette a un’esposizione tossica e, in caso affermativo, di far fronte con responsabilità alla questione. Di conseguenza, in aria, la salute e la sicurezza di migliaia di persone restano potenzialmente minacciate; a terra, pochissimi medici sono di fatto al corrente di questa sindrome (non si tratta di una malattia riconosciuta) e non esistono orientamenti nazionali per le procedure diagnostiche.
Nel 2006 l’Agenzia europea della sicurezza aerea ha reso noto di voler riesaminare e modificare entro il 2009 le specifiche di certificazione applicabili ai grandi aeromobili (CS-25). Può la Commissione fornire informazioni in merito a quali progressi sono stati compiuti a tale proposito, nonché quali ulteriori interventi intraprenderà al fine di affrontare i rischi alla salute associati all’aria contaminata nei velivoli, visto il crescente numero di prove a dimostrazione del problema? (1)
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+P-2009-3005+0+DOC+XML+V0//IT
Sul quotidiano “La Stampa” del 25 febbraio 2008, a pagina 15 si legge:
Allarme dei piloti”Aria contaminata sugli aerei di linea”
Il caso
New York
I fumi tossici dei motori inalati dai passeggeri
L’aria contaminata che circola negli aerei di linea causa malessere nei passeggeri e mette a rischio la salute dei piloti dai quali dipende la sicurezza della navigazione. La denuncia viene da un’inchiesta realizzata del quotidiano britannico «Daily Telegraph», che ha raccolto la testimonianza di numerosi piloti di linea accomunati dall’essere stati testimoni e vittime dei «fumi nocivi». Due piloti svedesi, per esempio, hanno raccontato di aver avuto conati di vomito mentre erano alla guida del loro aereo, i cui 73 passeggeri erano ridotti a una «condizione da zombie».
I due piloti sono riusciti a superare il malessere grazie alle maschere di ossigeno e a portare il velivolo a destinazione, ma hanno ammesso che «potevamo finire schiantati a terra».
Il giornale britannico afferma che negli ultimi anni si sono moltiplicate le denunce di questo tipo a causa dei fumi tossici che emanano dai motori dai quali proviene l’aria che viene respirata da equipaggio e passeggeri. Mackenzie Ross, neuropsicologo dell’University College di Londra, ritiene che la «sindrome aerotossica» colpisca almeno 200 mila passeggeri all’anno, alcuni dei quali subiscono danni alla salute destinati a durare nel tempo. Fra le testimonianze raccolte dai reporter del «Telegraph» c’è quella del capitano Susan Miehaelis, ex pilota della compagnia australiana Qantas, che ha pubblicato un manuale sull’«aria contaminata» a bordo degli aerei di linea, imputando ai governi di aver troppo a lungo ignorato il grave problema pur essendone ben a conoscenza. Il Ministero dei Trasporti britannico ha reagito alla denuncia assicurando un’inchiesta «a tutto campo», che suggerirà dei rimedi sulla base delle testimonianze raccolte.
I passeggeri e i piloti sono vittime dell’attuale sistema di aerazione, che risale al 1962 e si basa sull’aria proveniente dai motori, che viene poi riciclata dentro la cabina grazie a particolari filtri. Questi, a volte, non riescono a depurarla dai fumi nocivi dovuti a perdite di carburante, olio o prodotti chimici. Tra il 1958 e il 1962 era stato invece usato un differente sistema di aerazione – considerato meno rischioso per la salute -, poi abbandonato perché troppo costoso.
Fra i sintomi più frequenti registrati nei passeggeri colpiti da questi fumi nocivi vi sono l’emicrania, la nausea e il raffreddore. A volte i passeggeri pensano di essere stati contagiati dai vicini di poltrona, mentre la causa può essere riconducibile all’aria riciclata di cattiva qualità. Tristan Loraine, ex pilota della British Airways, ha svolto un’indagine durata sette anni sull’aria tossica a bordo e la Bbc ne ha tratto un documentario….
Benvenuti a bordo Toxic Airlines
è un film documentario sulla sindrome aerotossica del 2007, diretto e prodotto da Tristan Loraine
Trama
Questo documentario mostra che per quasi cinquant’anni i passeggeri delle compagnie aeree e gli equipaggi hanno respirato aria non filtrata che arriva direttamente dai motori. Gruppi di pressione hanno dimostrato come l’aria a volte venga contaminata con neurotossine, sostanze cancerogene e altre sostanze chimiche pericolose. In aeronautica questa contaminazione è chiamata “fume event”.
TRAILER
Toxic Airlines and the Aerotoxic Syndrome – part 1 of 2
Tristan Loraine ha prodotto un altro film, un thriller questa volta, “Dark Reflection”.Uscito nel 2015 parla di un giornalista che indaga nel mondo dell’aviazione e scopre una scomoda verità. Una trama di cospirazioni lo porta indietro nel tempo fino al 1954.
TRAILER A Dark Reflection (2015)
VEDI ANCHE
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