Stato di paura di Michael Crichton – un libro ancora attuale
Michael Crichton è stato un grande divulgatore di tematiche scientifiche, ma soprattutto ha cercato di ristabilire – attraverso i suoi romanzi “tematici” – delle verità che andassero oltre le pseudo-verità della scienza divulgata, digerita e riproposta dai mass media, con la perpetuazione e la sempre maggiore amplificazione di alcuni errori di base. In effetti, tutti i suoi romanzi sono costruiti come dei veri e propri dossier, nel senso che – sempre, a monte del romanzo di turno – vi è stato un accurato lavoro di ricerca ” critica” delle fonti bibliografiche che Crichton puntualmente inserisce in appendice in ogni sua opera, in modo tale che ogni lettore curioso possa – se lo vuole – consultare le sue stesse fonti.
In “Stato di paura”, dopo il romanzo sul rischio di utilizzo delle “nanoparticelle” in cui illustra anche il cosiddetto “principio di precauzione”, lo sforzo di Crichton raggiunge – secondo me – uno dei suoi culmini.
La tematica che egli prende in considerazione è quella dell’emergenza climatologica, nel cui contesto egli – alla luce di una precisa documentazione – attacca l’ipotesi del riscaldamento globale derivante dall’immissione di CO2 nell’atmosfera e, di conseguenza, demolisce in un sol colpo l’attendibilità del “Protocollo di Kyoto” e le più comuni e divulgate tesi ambientaliste che diventano niente più che luoghi comuni espressione di una verità distorta e non controllata.
Ciò che egli più evidenzia, attraverso l’intrigo in cui sono immessi i suoi personaggi e con il continuo confronto tra verità e pseudo-scienza di cui essi diventano protagonisti, è il pericolo – non nuovo – insito nel fitto intreccio di connivenze tra scienza e politica che ha dato nel passato lontano e più recenti alcuni frutti tristi e mortiferi (basti pensare alle tesi scientifiche sull’eugenetica, nate negli Stati Uniti degli anni ’30 e che ebbero insigni sostenitori tra gli scienziati del tempo, sino a tracimare nella Germania nazista e nei suoi suoi cupi esperimenti). Afferma Crichton che quando si impongono simili intrecci e quando attorno ad essi cominciano a ruotare consenso e denaro il gioco è fatto e si organizzerà un edificio di menzogne (con l’ausilio dei mass-media) sempre più difficile da smontare e i cui interessi verranno tutelati anche con la violenza e con il ricorso ad azioni eco-terroristiche, volte a provocare proprio gli effetti catastrofici paventati per suscitare ulteriore consenso o corroborare le opinioni dei supporter.
Il volume, corredato da alcune appendici tematiche e da una bibliografia ragionata (con riferimenti a testi che corroborano le tesi di Crichton, ma ad altri che sono paradigmatici della “cattiva” scienza politicizzata) è assolutamente da leggere per chi intenda documentarsi sull’argomento, ma in modo assolutamente godibile.
Benché il romanzo sia stato pubblicato nel 2004 in lingua originale e tradotto in italiano nel 2005 non è per nulla datato e mantiene a tutt’oggi una grande attualità.
Questa in sintesi la storia.
Il miliardario e filantropo George Morton scompare in circostanze misteriose. Negli ultimi tempi Morton, grande finanziatore della causa ecologista (e primo donatore del NERF, un’importante organizzazione ambientalista), aveva cominciato a manifestare qualche dubbio sugli allarmi lanciati dagli scienziati. E aveva iniziato a sospettare del boss del NERF, Drake. Anche il giovane Peter Evans, avvocato di Morton e sincero ambientalista, inizia ad avere qualche dubbio. Si avvicina dunque a John Kenner, uno scienziato eccentrico e geniale di cui Morton pareva fidarsi. Kenner e i suoi soci, un team assai bene assortito, si mettono sulle tracce di un pericoloso gruppo ecoterrorista, viaggiando ai quattro angoli del pianeta.
Michael Crichton: una nota bio-bibliografica
Figlio di John Henderson Crichton e Zula Miller, Crichton è cresciuto nel quartiere di Roslyn, a Long Island. Crichton aveva due sorelle, Kimberly e Catherine, e un giovane fratello, Douglas, co-autore di uno dei suoi libri.
Ha studiato alla Harvard University di Cambridge, Massachusetts, dove si è diplomato nel 1964. Si è laureato alla Harvard Medical School nel 1969 in Medicina e Chirurgia e ha iniziato le lezioni per diventare medico al Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, California, negli anni 1969–1970.
Durante questi anni ha scritto alcuni racconti con gli pseudonimi John Lange e Jeffrey Hudson, scelti in riferimento alla sua altezza (2.06 m): infatti Lange in tedesco significa “persona alta” e Jeffrey Hudson fu il nano preferito della regina Enrichetta Maria di Francia nel Settecento. Crichton divenne medico, ma ben presto ha abbandonato la carriera non trovando il lavoro adatto alla sua persona e sentendosi a disagio. A 25 anni gli venne diagnosticata una forma benigna di sclerosi multipla, come racconta nella sua autobiografia Viaggi.
Abbandonata la medicina ha continuato a scrivere romanzi. Grazie ai soldi ottenuti dalla vendita dei primi libri, tra cui spicca il best seller Andromeda a soli 27 anni, è riuscito a realizzare il suo più grande sogno: viaggiare. Crichton ha visitato gli angoli più remoti del pianeta ottenendo ispirazione, da questi itinerari, per le trame dei futuri successi letterari.
Si è sposato ed ha divorziato quattro volte; è stato sposato con Suzanna Childs, Joan Radam, Kathy St. Johns, Anne-Marie Martin, madre della figlia Taylor, ed infine Sherri Alexander. È morto il 4 novembre 2008 all’età di 66 anni, dopo una lunga battaglia contro un tumore. Crichton stava lavorando al quarto episodio della serie Jurassic Park, oltre ad aver in programma la scrittura della sceneggiatura del film Westworld. FONTE
Stato di Paura – Michael Crichton .. lo abbiamo letto per voi
Difficile, dopo aver letto questo adrenalinico romanzo, tornare a guardare il mondo circostante, la nostra società ed il nostro stesso pianeta Terra con gli occhi di prima
Tutto sarà cambiato, mutato, ed il quesito che il libro ci lascerà sarà vitale per noi:
In cosa crediamo?
e sopratutto
Perché lo crediamo?
Possibile che la realtà delle cose sia diversa da come appare, da come ce l’hanno fatta apparire, manipolata da un informazione di parte?
I nostri stessi governi saranno poi davvero democratici o forse noi tutti siamo soli burattini nelle loro mani?
Stato di Paura si legge talmente veloce da rischiare di restare senza fiato; i colpi di scena si susseguono alternati ad mirabolanti invenzioni, così da impedire al lettore di staccare gli occhi dalle pagine
La storia è avvincente, ricca di spunti reali e dati tecnici, ma il punto di forza è la connessione vera o presunta con la realtà che ci circonda
I fatti sono esposti attraverso molti punti di vista e lo stesso autore sente il bisogno a fine libro di inserire delle precisazioni, spiegano anche che i punti di vista trattati nel libro sono talmente tanti e divergenti che porteranno inevitabilmente il lettore a chiedersi quale sia la reale opinione dell’autore; la verità è che sappiamo talmente poco dell’ambiente, della sua storia passata e delle sue condizioni attuali per sapere come poterlo proteggere
Il tema scienze-politica è talmente importante che un intera appendice gli viene dedicata a fine romanzo con un titolo altrettanto emblematico: “Perché la scienza politicizzata è pericolosa!”
Un romanzo davvero avvincente e assolutamente da non perdere
..e da domani non guarderete più il cielo a cuor leggero!
LA STORIA
Una serie di eventi accade in diversi punti del globo
Sembrerebbero apparentemente scollegati tra di loro, ma un agente segreto non ci crede e vola a Tokyo per scoprire la verità
Cosa lega tra loro un fisico assassinato a Parigi, dopo aver eseguito un esperimento per una bella visitatrice, un imprenditore misterioso che nella giungla in Malesia fa costruire un generatore di cavitazione dalle caratteristiche molto particolari ed una misteriosa società che a Vancouver affitta un mini sommergibile per utilizzarlo nelle acque della nuova Guinea ?
Stato di paura è un tecno-thriller in cui Crichton ci mostra tutta la sua bravura, unendo in modo magistrale un enorme quantità di dati scientifici ad una trama senza fiato, sino a giungere ad un finale imprevedibile
Verremo trasportati dai ghiacciai islandesi al deserto dell’Arizona, dai vulcani dell’Antartide alle impenetrabili jungle delle isole Salomone, dalle strade di Parigi alle spiagge della California
Scopriremo che forse l’effetto serra è solo un invenzione, o forse no, e che lassù qualcuno ci controlla molto attentamente e con molta precisione e che forse può controllare le condizioni meteo del pianeta come meglio crede.. o almeno cerca di farlo!
Le vostre conoscenze saranno messe a dura prova in un romanzo che come dicevamo unisce fantasia e invenzione a dati ed argomentazioni molto reali, al punto da insinuare il dubbio nel lettore che il reale sia finto e la finzione reale, perchè in fondo..
NON TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO FARCI CREDERE E’ REALE!
..ma questo lo sapevate già, vero?
I temi trattati dal romanzo sono molto controversi ed ancora attuali e vanno dall’effetto serra al ruolo dell’informazione nella società moderna , ma sopratutto si viene portati a riflettere su cosa si crede e perché lo si crede
Crichton: «Lo strapotere della scienza? Una catastrofe»
L’autore smonta le paure sull’effetto serra in una trama che mescola suspense e climatologia
Ecoterroristi pronti a tutto si aggirano per il pianeta. Con esplosivi a tempo e onde d’urto, minirazzi e microfilamenti, onde sonore e macchine cavitazionali, provocano il distacco dei ghiacci in Antartide, piogge tropicali in Nord America e un maremoto al largo delle isole Salomone. Pur di far credere che l’effetto serra produce catastrofi incontrollabili gli ambientalisti, inconsapevoli bracci armati di politici senza scrupoli, producono quello che gli scienziati teorizzano.
«Stato di paura» (Garzanti, pp. 687, euro 18,60) è il nuovo, vendutissimo, libro di Michael Crichton. Una profezia se non già un atto di accusa contro la strumentalizzazione della scienza, lo strapotere dei media nel creare opinioni che fatalmente diventano pubbliche, e il cinismo di industriali e politici. Due milioni di americani hanno già acquistato l’ultima fatica del padre di «Jurassic Park», «Sol Levante», «Rivelazioni» e della fortunata serie televisiva «E.R. Medici in prima linea», conquistati dall’abilità narrativa e dalla trama avvincente più che dalle polemiche scatenate dalla posizione del suo autore.
Incuriosito dai ripetuti allarmi circa le conseguenze dell’effetto serra, Michael Crichton ha raccolto per tre anni dati e studi scientifici sulle variazioni di temperatura e sulle possibili cause.
Nella «lecture» tenuta l’altra sera a Milano al Museo della Scienza e della Tecnica ha illustrato con grande rigore il frutto delle sue fatiche. Grafici, analisi e citazioni dalle più importanti riviste scientifiche per dimostrare che ci stanno prendendo in giro. In barba al protocollo di Kyoto e agli studi di autorevoli climatologi Crichton non teme di sostenere che non è affatto vero che stiamo andando verso una tropicalizzazione del clima.
Ambientalisti sclerotizzati sulle ideologie degli anni Settanta, industriali avidi e organizzazioni governative malate di potere sarebbero coalizzati per tenerci in un costante stato di paura. E dalla paura nasce nella gente il bisogno di essere protetti, la richiesta di governi totalitari.
Seicento pagine di suspence e climatologia ben mescolati come l’abile Crichton sa fare ormai da trent’anni. Promessa del basket statunitense – è alto due metri e dieci – medico, antropologo e poi scrittore a tempo pieno, l’autore di Chicago si è compromesso con un tema di grande attualità.
Come è nato il suo scetticismo ecologista?
«Ricordo che da piccolo, studiando geografia, avevo notato la strana coincidenza tra la linea di costa dell’Africa occidentale e quella del Sud America. Ma erano gli anni Cinquanta e la teoria della deriva dei continenti non era ancora stata divulgata. Presi un brutto voto e il professore mi considerò uno sciocco a pensare che i continenti si muovessero. Quell’esperienza mi insegnò che spesso quello che la maggior parte della gente considera vero può essere frutto della superficialità o di conoscenze imperfette. Così anche le previsioni climatiche prodotte negli anni Settanta circa il pericolo di una nuova era glaciale si rivelano oggi errate. Per tre anni ho compiuto ricerche sull’effetto serra e ho verificato che gli allarmismi sono del tutto infondati».
Non sarebbe comunque più saggio scatenare una «guerra preventiva» al surriscaldamento terrestre piuttosto che rischiare l’estinzione?
«Purtroppo, come per la guerra in Iraq, se nel campo dell’ambiente si va a fare una guerra preventiva, si rischia di provocare morti innocenti?».
In «Preda» e «Jurassic Park» i temi sollevati la avvicinavano agli ambientalisti. Oggi il suo pensiero è cambiato?
«Penso ai miei libri in modo diverso. Nei romanzi che ho scritto prevale l’avvertimento contro le persone che pensano di avere ragione e non si mettono mai in discussione. Penso ai disastri generati dalla teoria eugenetica d’inizio secolo, che ebbe tanti sostenitori, da Roosvelt a Churchill, a famosi scienziati e opinionisti, e portò dritto ai forni crematori. Oppure alle teorie pseudoscientifiche del russo Lysenko, appoggiato da Stalin, che manipolava i semi per accelerare il ciclo biologico delle specie vegetali. Risultato: milioni di persone morirono per le carestie e gli scienziati che si opponevano alle teorie di Lysenko finirono nei gulag. Spero che tra trent’anni si guarderà a ”Stato di paura” come a un libro che ha inaugurato un nuovo modo di investigare la scienza».
Oltre a molti nemici con questo libro si è procurato anche amici non graditi?
«Ammetto che dopo l’uscita del libro negli Stati Uniti molte organizzazioni di conservatori mi hanno invitato per tenere delle conferenze. Ma ho rifiutato perché questo non mi interessava?».
E ora si sente un attivista?
«Non direi proprio di essere un attivista. E per quanto riguarda la politica non sono schierato. Anzi nella scheda elettorale specifico la voce ”non partisan” che viene scelta dal 30% degli americani per sottolineare che il non voto è una dichiarazione di sfiducia nei confronti di entrambi i principali schieramenti?».
Cosa pensa della politica ambientalista di Bush?
«Se guardiamo ai fatti trovo che la politica di Bush non sia molto diversa da quella di Clinton. Certo, se ascoltiamo quello che dicono sembra tutta un’altra cosa, ma in America c’è un detto che recita: Parlare costa poco».
Il tema del prossimo libro?
«Sono molto interessato alla psicologia. Vorrei parlare dei comportamenti dell’essere umano in un mondo in cui abbiamo sempre meno privacy. Siamo costantemente osservati. In molte aziende vengono persino conservate tracce delle parole scritte sui computer dai dipendenti. Non so perché mi occupo sempre di scenari catastrofici. Mi considero un ottimista e ho una visione positiva del futuro».
Elena Dragan
L’ AUTORE–
Michael Crichton è nato a Chicago nel 1942 e morto a Novembre del 2008
Michael Crichton – Official Site
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