Hanno sprecato una decade e miliardi di dollari inseguendo una visione che rimane quanto mai elusiva?

«Io spero che siate almeno in parte convinti che non è impossibile simulare un cervello umano. E possiamo farlo, in dieci anni». Era il 2009 e Henry Markram chiudeva così il suo intervento al TEDglobal di Oxford.

Quattro anni dopo, nel 2013, l’Unione Europea lanciava The Human Brain Project, il rivoluzionario progetto da 1,3 miliardi di euro, fondato e diretto da Markram, che prometteva di creare una simulazione completa degli 86 miliardi di neuroni e 100 trilioni di sinapsi che compongono il cervello umano. Nasceva così il progetto che prometteva quel passo in avanti necessario per capire finalmente come funziona il cervello…A CHE PUNTO SONO? VEDI QUI 

 

Un miliardo per centomila neuroni. Il fallimento istruttivo del progetto Ue

Nel film “In Silico” le vicende dello Human Brain Project e del suo visionario promotore Henry Markram. Non è riuscito a ricostruire un cervello su computer, ma ci insegna che cosa fare e che cosa no

In una bella sala cinematografica del cinema Lumière, ho assistito alla proiezione di “In Silico”, il documentario di Noah Hutton che racconta le vicende dello Human Brain Project mostrato in anteprima italiana agli studenti del Collegio Superiore dell’Università di Bologna. Una visione che mi ha lasciato con molte domande, alcune risposte e tanta curiosità. Noah Hutton ha seguito per quasi 10 anni lo svolgersi del progetto, raccontando il cammino del suo ideatore, Henry Markram, la sua evoluzione, i suoi successi e il suo fallimento. Non diversamente da molti, infatti, Hutton venne subito affascinato dalla personalità di Markram. Un uomo con un carisma magnetico, un “rockstar scientist” come venne da alcuni definito, con la capacità di infondere un entusiasmo irrazionale nei suoi ascoltatori. La storia è questa.

Circa otto anni fa, la Commissione Europea decise di finanziare due progetti di ricerca scientifica che avrebbero dovuto far compiere alla scienza continentale un salto in avanti generazionale. Si tratta dei “Flagship projects”: le navi ammiraglie tra i programmi di finanziamento, con la sontuosa cifra di un miliardo di euro a disposizione. Uno dei due progetti riguardava il grafene. Si può dire che questa sia stata una scelta conservativa: il potenziale del grafene era già noto, per cui questo “flagship project” avrebbe sicuramente consentito alla Commissione di ben giustificare la spesa agli occhi dei Paesi finanziatori dell’Unione Europea. Il secondo progetto invece cercava di inoltrarsi in terre sconosciute, accettando una dose di rischio ben maggiore e, potenzialmente, esponendo la Commissione a qualche critica se a tale rischio non fossero corrisposti adeguati risultati. Questo secondo progetto si chiama “Human Brain Project”, ed è fallito. La sua storia è più istruttiva di qualunque storia di successo.

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COS’È IL “BRAIN PROJECT”? DI GIULIETTO CHIESA (2013)

https://www.youtube.com/watch?v=X-67MFllh6k&t=2s

https://www.youtube.com/watch?v=R5bkhOdP–s

È INIZIATA L’ERA DEL FLAG II. LA PRIMA ERA È STATA QUALE? MILIARDI PER STUDIARE IL GRAFENE E IL CERVELLO UMANO

I limiti del controllo

La ricerca di 10 anni per emulare il cervello umano e i personaggi, le ambizioni e gli ego che guidano la strada.

In Silico

Director: Noah Hutton

Recensione scritta da Carmen Gray

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