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“Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici.” Aldous Huxley

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Nella Parte 1 della sua trilogia, Cynthia Chung analizza quale fosse la vera intenzione di Aldous nello scrivere Brave New World; voleva essere uno stimolo, una profezia obbligata o un’aperta cospirazione? Una cospirazione aperta strettamente legata non solo a H.G. Wells, che ha chiaramente esposto tale visione nel suo libro con lo stesso titolo, pubblicato nel 1928, ma una visione anche nella vena del famoso nonno di Aldous, Thomas Huxley “il cagnaccio di Darwin” e mentore di Wells.

È da qui che ragiona su quali fossero esattamente le opinioni di Aldous su tali questioni, credeva infatti nella necessità di una dittatura scientifica? Un sistema di caste scientifiche? Stava effettivamente avvertendo la gente che una tale distopia sarebbe avvenuta se non avessimo corretto la nostra rotta o era tutto parte di un condizionamento psicologico di massa per ciò che era considerato inevitabile, e che il ruolo di Aldous era piuttosto quello di “ammorbidire la transizione” il più possibile verso una “dittatura senza lacrime”?

Chi sarà bravo nel Brave New World di Huxley?

La scienza?”…. “Sì”, diceva Mustapha Mond, “è una delle voci del costo della stabilità. Non è solo l’arte ad essere incompatibile con la felicità; è anche la scienza. La scienza è pericolosa; dobbiamo tenerla incatenata e imbavagliata con la massima cura… Mi interessa la verità, mi piace la scienza. Ma la verità è una minaccia, la scienza è un pericolo pubblico. Tanto pericolosa quanto benefica. Ci ha dato l’equilibrio più stabile della storia… Ma non possiamo permettere che la scienza annulli il suo buon lavoro. Ecco perché limitiamo così attentamente la portata dei suoi ricercatori… Non le permettiamo di occuparsi che dei problemi più immediati del momento. Tutte le altre indagini sono sconsigliate con la massima cura… Il nostro Ford stesso ha fatto molto per spostare l’accento dalla verità e dalla bellezza alla comodità e alla felicità… [ma] La gente continuava a parlare di verità e di bellezza come se fossero i beni sovrani. Fino al tempo della guerra dei nove anni.

Questo gli ha fatto cambiare idea. Che senso ha la verità o la bellezza o la conoscenza quando le bombe all’antrace scoppiano intorno a te? È stato quando la scienza ha cominciato ad essere controllata – dopo la guerra dei nove anni. Allora la gente era pronta a far controllare persino i propri appetiti. Qualsiasi cosa per una vita tranquilla. Da allora abbiamo continuato a controllare. Non è stato un bene per la verità, naturalmente. Ma è stato molto buono per la felicità. Non si può avere qualcosa per niente. La felicità deve essere pagata. Lei la sta pagando, signor Watson, perché è troppo interessato alla bellezza. Io ero troppo interessato alla verità; ho pagato anch’io”. “

Brave New World di Aldous Huxley

Da dove si comincia a discutere il famoso romanzo di Huxley? Anche se la maggior parte è d’accordo che c’è una certa genialità nell’opera, molti sono anche confusi su quale fosse l’intenzione di Huxley nello scrivere questa visione distopica estremamente influente. Doveva essere presa come un’esortazione? Una profezia inevitabile? O piuttosto… era concepita come un’aperta cospirazione?

Cosa intendo per Cospirazione Aperta?

Se vogliamo parlare di queste cose, la nostra storia inizia con H.G. Wells, dal quale Aldous ha riconosciuto di essere stato certamente influenzato, in particolare dai romanzi di Wells “Un’utopia moderna”, “Il risveglio del dormiente” e “Uomini come Dei”, quando ha scritto “Brave New World”.

Anche se Aldous si riferisce a Wells come a un “piccolo uomo orribile e volgare” (Wells non era infatti un individuo molto simpatico), non era per le ragioni che si possono pensare. Aldous condivideva la prospettiva wellsiana che la società dovrebbe essere organizzata sulla base di un sistema di caste. Forse questa era una delle ragioni per cui Aldous era così affascinato dall’apprendere le credenze e le pratiche religiose indù dell’India, che avevano coesistito per secoli con un sistema di caste profondamente radicato dal quale l’India sta ancora lottando per liberarsi fino ad oggi. Questo non vuol dire che l’uno sia la causa dell’altro, o che l’Induismo non abbia offerto una moltitudine di grandi opere e intuizioni, ma che a un certo punto si sia corrotto e si sia completamente intrecciato con il sostegno del sistema delle caste indiane non si può negare; che sia stato usato per giustificare un sistema di gerarchia che andava dallo schiavo allo stato di dio di un bramino e che gli imperialisti britannici siano sempre stati molto affascinati da questa forma di organizzazione sociale non si può negare.

Aldous è sempre stato interessato al tema della religione, ma più per i suoi usi nel comportamentismo e il condizionamento mentale ottenuto attraverso tecniche come entrare in stati di trance dove la suggestionabilità di un individuo può essere manipolata. Hypnopædia non era solo un bizzarro intruglio fantascientifico. È anche il motivo per cui Aldous era così interessato al lavoro del Dr. William Sargant, a cui Aldous fa ripetutamente riferimento nei suoi scritti e conferenze e che era coinvolto con il Tavistock Institute e MKUltra. Di più su questo nella seconda parte.

Questi studi spirituali/religiosi sono ciò che ha formato la tesi centrale del libro di Aldous “Le porte della percezione” che è considerato il manuale di istruzioni per ciò che ha avviato il movimento della controcultura. Il titolo è influenzato dal poeta William Blake che scrisse nel 1790 nel suo libro “Le nozze del cielo e dell’inferno”:

“Se le porte della percezione fossero ripulite, tutto apparirebbe all’uomo come è, infinito. Perché l’uomo si è chiuso in se stesso, fino a vedere tutte le cose attraverso le strette fessure della sua caverna”.

Un’altra grande ispirazione per “Doors of Perception” fu di nuovo H.G. Wells, con il suo libro “The Door in the Wall“, che esamina il contrasto tra estetica e scienza e la difficoltà di scegliere tra di esse. Il protagonista Lionel Wallace non riesce a colmare il divario tra la sua immaginazione e il suo lato razionale e scientifico, il che lo porta alla morte.

Aldous scrive nel suo “Doors of Perception”:

“Che l’umanità in generale possa mai fare a meno dei paradisi artificiali sembra molto improbabile… Arte e religione, carnevali e saturnali [antiche feste pagane romane], danze e attività oratoria – tutti questi sono serviti, nella frase di H.G. Wells, come Porte nel muro… In un sistema di educazione più aderente alla realtà e meno esclusivamente verbale del nostro, ad ogni Angelo (nel senso di Blake di questa parola) sarebbe permesso, come una pausa sabbatica, di fare un viaggio ogni tanto, attraverso qualche porta chimica nel muro, nel mondo dell’esperienza trascendentale. Se questo lo terrorizzasse, sarebbe spiacevole ma probabilmente salutare. Se invece gli portasse un’illuminazione breve ma duratura, tanto meglio. In entrambi i casi l’Angelo potrebbe perdere un po’ della sua insolenza fiduciosa che nasce dal ragionamento sistematico e dalla consapevolezza di aver letto tutti i libri… Ma l’uomo che torna attraverso la Porta nel Muro non sarà mai del tutto lo stesso dell’uomo che è uscito…”.

Aldous era sempre alla ricerca della droga perfetta che sarebbe stata minima nei suoi effetti fisicamente distruttivi ma che avrebbe permesso all’individuo di attingere ad uno stato quasi di consumo di un’esperienza religiosa/spirituale fuori dal corpo, una trascendenza che prometteva una connessione con l’Infinito, pace interiore e illuminazione.

Illuminazione e pace interiore in una pillola, pronta per ogni volta che uno avesse bisogno di una breve vacanza dall'”illusione” della realtà.

Il nome Soma, che Aldous ha usato per chiamare la sua droga ideale immaginaria in “Brave New World”, era basato su una pianta i cui succhi erano usati per creare la bevanda spirituale che era descritta sia nelle antiche pratiche religiose della tradizione vedica che nello Zoroastrismo, che chiamavano la pianta e la bevanda spirituale con lo stesso nome, Soma. Oggi è un mistero a quale pianta si riferissero in questi testi. Huxley senza dubbio inseguì questo drago per tutta la seconda metà della sua vita, e in effetti, i funghi psilocibini sono teorizzati come uno dei potenziali candidati per quello che poteva essere chiamato Soma secoli fa.

È forse qui che la gente è più confusa sul personaggio di Huxley. Dopotutto, egli ovviamente camminava sulla sua strada, per così dire, ed allora non credeva veramente che gli psichedelici fossero la via per la libertà attraverso l’illuminazione?

Bene, è stato obiettato che l’approccio di Huxley all’LSD [e ad altri psichedelici] era essenzialmente oligarchico, che doveva essere considerato come una sostanza pericolosa da assaggiare solo da menti fini e visionarie come lo era lui. Cioè, coloro che avevano la forza mentale, la resistenza mentale per raggiungere l’illuminazione; coloro che erano troppo deboli per sostenere tali rigori mentali sarebbero diventati l’esatto contrario, e rischiavano di cadere nel pozzo oscuro della completa follia, anche se questo di per sé era percepito da molti come una forma di chiaroveggenza. Dopo tutto, cosa significa essere pazzi in un mondo che è mostruosamente e disumanamente “normale”? Questo è certamente il modo in cui Ken Kesey pensava quando scriveva “Un Volo sul Nido del Cuculo”, che la follia stessa era una forma di liberazione dalle catene dei vincoli della società capitalista.

Forse la follia era l’obiettivo, dopotutto era assai più raggiungibile della promessa illuminazione…

Come ha notato William Sargant nel suo libro “Battle for the Mind: A Physiology of Conversion and Brain-Washing” J.F.C. Hecker stava studiando il fenomeno della mania della danza che si verificò durante la peste nera, che fu un fenomeno sociale che sorse in Europa tra il XIV e il XVII secolo. Coinvolgeva gruppi di persone che durante la peste cominciavano a danzare in modo stravagante, arrivando a volte a migliaia alla volta, finché non cadevano per sfinimento o per ferite. Si pensa che sia sorto ad Aquisgrana, in Germania, nel 1374 e che si sia diffuso rapidamente in tutta Europa, con una delle ultime osservazioni di questo fenomeno nel 1518 in Alsazia, Francia.

Hecker osservò nella sua ricerca sulla mania della danza che l’accresciuta suggestionabilità aveva la capacità di far sì che una persona “abbracciasse con uguale forza la ragione e la follia, il bene e il male, sminuisse la lode della virtù così come la malvagità del vizio”.

Un tale stato d’animo è stato paragonato ai primi sforzi della mente infantile, Sargant scrive “questo istinto di imitazione quando esiste nella sua massima intensità, si unisce anche ad una perdita di ogni controllo sulla volontà, che avviene non appena la percezione dei sensi si è consolidata, producendo una condizione simile a quella dei piccoli animali quando sono affascinati dallo sguardo di un serpente”.

Mi chiedo se Sargant abbia immaginato il serpente….

Non c’è da meravigliarsi che l’Istituto Tavistock e la CIA fossero interessati agli effetti dell’LSD e all’influenzamento e controllo della mente. E forse non è una coincidenza che Aldous Huxley fosse in stretta corrispondenza con William Sargant, che si riferisce addirittura alle “scoperte” di Aldous più volte nel suo libro “Battle for the Mind”.

Aldous è anche citato in una conferenza che tenne al Tavistock Group, California Medical School, nel 1961:

“Ci sarà, nella prossima generazione o giù di lì, un metodo farmacologico per far amare alla gente la loro servitù, e produrre la dittatura senza lacrime, per così dire, producendo una sorta di campo di concentramento indolore per intere società, in modo che le persone si vedranno effettivamente portare via le loro libertà, ma piuttosto ne godranno, perché saranno distratti da qualsiasi desiderio di ribellarsi per mezzo della propaganda o del lavaggio del cervello, o del lavaggio del cervello potenziato da metodi farmacologici. E questa sembra essere la rivoluzione finale”.

Aldous continua ad affermare un anno dopo in una conferenza intitolata “La rivoluzione finale” all’UC Berkeley Language Center 1962:

“Oggi ci troviamo di fronte, credo, all’avvicinarsi di quella che può essere chiamata la rivoluzione definitiva, la rivoluzione finale, in cui l’uomo può agire direttamente sulla mente-corpo dei suoi simili… siamo in procinto di sviluppare tutta una serie di tecniche che permetteranno all’oligarchia di controllo, che è sempre esistita e presumibilmente sempre esisterà, di far amare alla gente la propria servitù. Questo è, mi sembra, il massimo delle rivoluzioni malevole, diciamo, e questo è un problema che mi ha interessato per molti anni e sul quale ho scritto trent’anni fa una favola, Brave New World, che è un resoconto della società che fa uso di tutti i dispositivi disponibili e di alcuni dei dispositivi che immaginavo possibili per utilizzarli al fine, prima di tutto, di standardizzare la popolazione, di appianare le scomode differenze umane, di creare, per così dire, modelli in serie di esseri umani disposti in una sorta di sistema scientifico di caste”.

Sì, sì, abbiamo capito. Tutto questo deve essere preso come un “avvertimento” per il pubblico, una terribile necessità che si verificherà se la sovrappopolazione non viene affrontata (come egli chiarisce nel suo Il nuovo mondo rivisitato). Con la sovrappopolazione arriva la sovra-organizzazione che a sua volta porta ai progressi scientifici nella tecnologia che ci viene detto da Aldous può solo portare al totalitarismo. Così, la crescita della popolazione e i progressi nelle scienze sono la più grande minaccia per l’umanità. Aspetta, questo suona stranamente molto simile ai ragionamenti di Mustapha Mond, ora abbiamo chiuso il cerchio, su cosa Aldous è esattamente d’accordo e in disaccordo qui? Dobbiamo avere una dittatura scientifica per evitare un sistema totalitario sotto forma di dittatura scientifica?

In “Open Conspiracy: Blueprints for a World Revolution” di H.G. Wells, egli descrive la sua visione di una religione moderna:

… se la religione deve sviluppare un potere unificante e direttivo nell’attuale confusione degli avvenimenti umani, deve adattarsi a una mentalità che guarda al futuro e analizza l’individualità; deve spogliarsi delle sue storie sacre… Il desiderio di servizio, di subordinazione, di effetto permanente, di fuga dall’angosciosa meschinità e mortalità della vita individuale, è l’elemento imperituro in ogni sistema religioso.

È giunto il momento di spogliare la religione completamente [il servizio e la subordinazione è tutto ciò che Wells vuole conservare della vecchia reliquia della religione]… La spiegazione del perché delle cose è uno sforzo inutile… Il fatto essenziale… è il desiderio della religione e non come è nata… La prima frase del credo moderno deve essere, non “io credo”, ma “io mi concedo”.

Hmm, è la stessa rivoluzione di cui parla Aldous? Dopo tutto, ci sono molte somiglianze tra la descrizione di H.G. Wells della sua “Religione Moderna” e ciò che Aldous predica nel suo “Doors of Perception”, sul quale Wells ha senza dubbio una grande influenza. Il desiderio di sfuggire all’agonizzante banalità e mortalità della vita individuale, la spiegazione del perché si fa qualcosa non è importante, ma solo il desiderio di liberazione, di una completa catarsi che solo il fervore di un’esperienza “religiosa”, “spirituale” può provocare.

È una questione di desiderio, non di cura del perché. Credere non è nemmeno accettabile, perché credere appartiene al pensiero, è solo una questione di resa, che si concede. Non è agire con la ragione, ma lasciarsi possedere dal rispettivo opposto; essere in uno stato di esistenza in cui non ci sono parole, e quindi non ci sono pensieri, solo una percezione sensoriale diretta.

Il risultato finale è quello di abbandonarsi completamente al mondo esterno, forse ad una dittatura senza lacrime…

Il lettore deve essere al corrente che Wells scrisse un libro intitolato “Il Nuovo Ordine Mondiale” nel 1940, ed è il primo di cui sono a conoscenza ad aver aperto la strada a questo termine ormai famoso. Il lettore dovrebbe anche sapere che Julian Huxley (fratello di Aldous Huxley) fu coautore di “La scienza della vita”, una parte della trilogia di Wells “The Outline of History” (1919), “The Science of Life” (1929), e “The Work, Wealth, and Happiness of Mankind” (1932) della quale Wells stesso ha detto senza esitazione che dovrebbe essere considerata la nuova Bibbia. Julian fu anche un membro di spicco della Società Eugenetica Britannica, servendo come suo vicepresidente dal 1937-1944 e il suo presidente dal 1959-1962. Percorsi di vita interessanti da parte degli autori della “nuova Bibbia”.

Inoltre, il nonno di Aldous, Thomas Huxley (“il bulldog di Charles Darwin”) fu l’insegnante di biologia di H.G. Wells e fu una delle principali influenze nella vita di Wells, promuovendo le opere di Charles Darwin e Thomas Malthus, per maggiori informazioni su questo rimando al mio articolo. Anche se Thomas Huxley visse prima del tempo della “scienza” dell’eugenetica, fu comunque un forte malthusiano e quindi si può tranquillamente dire che sarebbe stato un eugenista se gliene fosse stata offerta la possibilità.

Così, dovremmo considerare la menzione di Aldous dell’elegante fascia maltusiana nel suo “Brave New World”, sotto una luce forse più tetra…

Ed ora siamo disposti a attraversare le porte della percezione riguardo ad Aldous stesso, cioè ad un vero Huxley dietro l’illusione proiettata. Forse non troveremo l’Infinito alla fine di questa escursione, ma sicuramente saremo meglio equipaggiati per distinguere la differenza tra il sé e il non-sé di Huxley, tra ciò che è reale e ciò che è falso.

[Questa è la prima parte di una serie in tre parti, la seconda e la terza riguarderanno la Guerra alla Scienza, la Battaglia per la vostra Mente e Aldous Huxley come pioniere del movimento di contro-cultura e le sue implicazioni].

TRADUZIONE A CURA DI NOGEOINGEGNERIA

FONTE https://www.strategic-culture.org/news/2021/10/17/who-will-be-brave-in-huxley-new-world/

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