Inutile giraci attorno: l’avversario numero uno delle cure domiciliari Covid ha un nome: si chiama Roberto Speranza.  La decisione di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di marzo che confermava i medici che si oppongono al protocollo della vigile attesa con la tachipirina ha rappresentato non solo un’insensata opposizione del ministero alla buona medicina che in questa pandemia ha sfidato gli scienziati che non possono essere chiamati scienziati.

IGNORATE LE NUMEROSE MANIFESTAZIONE anche dai media.

MA, migliaia di persone non hanno smesso di pensare con la propria testa. Comitato Terapie Domiciliari: “non ci si può affibbiare l’etichetta di no vax”. Ciò che la politica – persa dietro ai suoi giochetti – si ostina a non voler vedere, è una solida realtà sperimentata in tutta Italia da ormai 17 mesi: la rete di medici di famiglia ed ospedalieri, di operatori sanitari e di moderatori promossa dall’ avvocato Grimaldi che ogni giorno si mettono volontariamente e gratuitamente al servizio degli altri.

E ora si profila un referendum popolare? IL DOSSIER COVID AT HOME

**********

Terapia domiciliare precoce Covid, pressing sul Ministro per la validazione

 

Completamente ignorata dal media system – o attaccata dal solito Mentana – la conferenza sulle terapie domiciliari precoci di domenica in Piazza Duomo.

************

Il Comitato nazionale con 2200 medici volontari attivi attende riscontro nei primi giorni di settembre sul protocollo di cura domiciliare inviato dopo l’incontro di luglio. A La Pressa la portavoce Valentina Rigano ne spiega passato presente e futuro

A 18 mesi dall’applicazione, in scienza e coscienza, da parte di migliaia di medici in tutta Italia, delle terapie domiciliari precoci in iniziale alternativa a ‘tachipirina e vigile attesa’, e a 5 mesi dall’approvazione, da parte di tutte le forze politiche, in Senato, dell’ordine del giorno per riconoscere, sviluppare e sostenere le terapie domiciliari, la svolta per il riconoscimento nell’applicazione del protocollo di cura già somministrato a decine di migliaia di pazienti poi guariti, non c’è ancora.

La risposta da parte del Ministro ai rappresentanti del Comitato Terapie Domiciliari Covid 19, dopo i due incontri al Ministero di marzo e luglio, dovrebbe arrivare i primi giorni di settembre. Il Comitato #terapiadomiciliarecovid che riunisce oltre 2000 medici in tutta Italia, capaci di seguire volontariamente a domicilio e con telemedicina migliaia di pazienti, ha attivato da tempo, prima ignorato e poi ricevuto, un confronto con il Ministero per il riconoscimento del protocollo per la terapia domiciliare precoce contro il Covid-19. Una terapia nata prima della vaccinazione, dal confronto tra medici italiani e stranieri che investiti dalla tempesta del covid sui loro pazienti, provarono ad andare al di la dell’indicazione sulla Tachipirina e sulla vigile attesa, con schemi di cura che oggi è sbagliato ritenere alternativa alla vaccinazione, come i detrattori accusano, anzi viaggiano in parallelo. Perché le migliaia di testimonianze di pazienti guariti, anche anziani, confermerebbero che tali terapie precoci evitano nei fatti, come succede per la vaccinazione, l’aggravamento dei sintomi, direttamente nelle prime fasi gestibili al domicilio, riducendo drasticamente l’ospedalizzazione dei soggetti contagiati. Nella consapevolezza, rafforzata dai risultati ottenuti, che il covid19 sia una malattia che deve essere affrontata ai primi sintomi, quando il paziente è a casa, evitando così in molti casi un peggioramento verso forme più gravi che costringono, appunto, al ricovero in ospedale. A La Pressa abbiamo riportato nel tempo diverse testimonianze di persone guarite, anche a Modena, dove la rete di medici si è diffusa.

Dopo mesi di richieste di incontro puntualmente ignorate da parte del ministero, nel marzo scorso il comitato è stato ricevuto e ha sottoposto al Ministero lo schema terapeutico in un incontro alla presenza del sottosegretario Sileri. Un mese dopo, nell’aprile, le linee guida sulla terapia domiciliare del ministero vennero aggiornate (aggiornamento in vigore oggi). Vennero aggiunti altri farmaci rispetto al paracetamolo ma venne ribadito il ruolo centrale della terapia territoriale ed il ruolo dei medici di base nel monitoraggio dei pazienti covid al proprio domicilio.

Di fatto diversi elementi contenuti nello schema di cura domiciliare del Comitato. Ma il riconoscimento e l’applicazione dello schema terapeutico ancora non è arrivato. Nell’ultimo incontro al ministero della salute del 27 luglio scorso, i rappresentanti del Comitato, creato e sviluppato già dalla primavera 2020 attraverso la rete social organizzata dall’avvocato Erick Grimaldi (e che oggi conta 600.000 iscritti), hanno messo nuovamente a disposizione del Ministero i metodi ed i risultati ottenuti in termini di guarigioni. La risposta è stata la richiesta di un rapporto strutturato che 48 ore dopo è stato puntualmente consegnato al ministero dal Comitato stesso. Del Comitato è portavoce Valentina Rìgano, giornalista d’inchiesta che dagli inizi ha seguito lo sviluppo della rete e del gruppo delle terapie domiciliari. Il Comitato ora è in attesa da parte del Ministero di una risposta rispetto alla richiesta di condivisione e di validazione dei protocolli adottati da migliaia di medici che in un anno e mezzo hanno evitato l’ospedalizzazione di migliaia di pazienti, anche anziani, somministrando immediatamente dopo l’insorgere dei sintomi, terapie tarate sul paziente attraverso l’utilizzo di farmaci già approvati ed in commercio. Abbiamo raggiunto Valentina telefonicamente, iniziando a parlare proprio del rapporto presentato per poi conoscere meglio l’attività del Comitato, che lei stessa ha raccolto, insieme alle testimonianze di pazienti guariti al proprio domicilio in un libro intitolato ‘La Rete del Coraggio’. Una occasione anche per rispondere a diverse critiche rivolte al Comitato. Dall’accusa di essere no-vax a quella di essere medici che curano via facebook. Fino ad arrivare a ciò che la gestione dell’emergenza pandemica ha fatto emergere. L’importanza di strutturare e potenziare la sanità territoriale e la telemedicina e di una informazione scientifica e giornalistica che devono garantire trasparenza e non spalleggiarsi a vicenda a suon di veline da pubblicare acriticamente.

Gi.Ga.

FONTE https://www.lapressa.it/rubriche/pressa_tube/terapia-domiciliare-precoce-covid-il-ministero-risponda

 Perchè lo scarso interesse per le cure precoci domiciliari?

Migliaia di persone hanno partecipato alle  conferenze per le cure domiciliari precoci. L’avvocato Erich Grimaldi. «Abbiamo appreso con stupore – ha detto il presidente – la reazione incomprensibile dei sindacati di medicina generale, in particolare Fimmg, che ha addirittura definito “sedicenti medici” i professionisti che lavorano nel nostro gruppo, così come tutta l’organizzazione, definizione inaccettabile per la quale prenderemo necessariamente provvedimenti, depositando denuncia querela presso la competente Procura della Repubblica». Il presidente del Comitato ha poi aggiunto: «Ci accusano di ogni sorta di malefatte, dall’essere degli stregoni, dei bugiardi e persino una setta, segno di chi non ha argomentazioni di alcun genere, oppure di proporre cure senza fondamento scientifico, ma gli studi ci sono, e non sono pochi, oltre al fatto che quelli italiani sono in via di definizione». CONTINUA

Terapia Domiciliare Covid19 Comitato Cura Domiciliare Covid

CURE COVID IGNORATE, DENUNCIA-BOMBA DI TRINCA E FUSILLO AI PM: “Farmaco antiSARS finanziato UE ma Inutilizzato in Pandemia” (video)

IL FARMACO anti SARS OCCULTATO – https://cordis.europa.eu/article/id/24006-fp6-project-finds-cure-for-sars/it

AVVISO FACEBOOK a NOGEOINGEGNERIA

Non puoi pubblicare post né commentare per 3 giorni

Il motivo è che hai precedentemente pubblicato un contenuto che non rispettava i nostri Standard della community.

Questo post non rispetta i nostri standard in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica, pertanto è visibile solo a te.

IL MOTIVO REALE è il commento rirpreso  del Prof Bellavite su telegram

Dalla dittatura sanitaria alla barbarie

Non bastavano l’obbligo, le discriminazioni e i pesanti ricatti, ora la Regione Lazio (PD e 5*) rilancia la proposta di far pagare le cure ai non vaccinati.…

Altro… 

 https://t.me/NogeoingegneriaNews 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.