Due articoli critici sul mainstream

Nel 1954 lo studioso tedesco Rolf Strehl pubblicava un libro che a sfogliarlo oggi, sulle prime, fa sorridere. “I robot sono tra noi – Le realizzazioni e le prospettive della cibernetica”, questo il titolo del volume che all’epoca fu pubblicato in Italia da Bompiani e che oggi è materia da collezionisti del genere, si apre con un commento di Strehl che si chiede, con estrema preoccupazione, se la tecnologia e in particolar modo gli automi non stiano per invadere per sempre alcune sfere del vivere, prima fra tutte quella lavorativa.
Si chiede poi Strehl se queste macchine, ormai intelligentissime, non rappresentino una minaccia per l’essere umano. Al contempo lo studioso riconosce a queste macchine delle capacità sorprendenti e prodigiose, ad esempio l’essere in grado di far decollare un aereo, modificarne la rotta in base alle condizioni meteorologiche e addirittura di farlo atterrare in assoluta sicurezza. Ecco, se all’inizio quelle pagine fanno sorridere, proseguendo nello sfoglio si viene presi da un certo straniamento…

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Cina, perché i telefoni 5G possono essere un’arma

L’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e quella aumentata, la robotica, l’Internet of Things e la sensoristica sono quindi solo alcuni dei settori interessati dall’avvento del 5G.

Facciamo qualche esempio pratico. Il 5G fornirà la tecnologia necessaria per permettere a bus, taxi e automobili in genere di arrivare alla destinazione prefissata senza avere nessuno alla guida.

Certo il progetto non sarà di facile realizzazione ma, in futuro, se un hacker si infiltrasse nel sistema, potrebbe causare incidenti a catena.

Dalla mobilità a un altro settore molto delicato: quello della sanità. Qui le connessioni ultra-veloci potranno supportare l’attività di chirurghi robot e quella di medici chiamati a eseguire diagnosi o interventi su pazienti da remoto.

Anche in questo caso se qualcuno prendesse il controllo della rete dall’esterno, gli esiti sarebbero disastrosi.

Non solo, tramite la rete 5G sarà possibile per esempio comandare una intera catena di montaggio robotizzata. E quindi, tramite una cosiddetta «backdoors», qualcuno potrebbe cercare di bloccarla. O peggio far compiere agli automi gesti dannosi per l’industria stessa.

Ma non basta perché lo sviluppo di sensori, telecamere e dispositivi connessi tra loro (in gergo «Iot») sta cambiando anche impianti di produzione, porti e magazzini, comunicando in modo integrato su un’unica infrastruttura di rete intelligente. Ovvio che un blocco di qualunque genere potrebbe portare problemi e perdite per tutti i Paesi e le aziende interessate.

Gli ambiti di applicazione della tecnologia 5G sono dunque i più disparati, ma c’è un denominatore comune: far viaggiare e scambiare in tempi velocissimi enormi quantità di informazioni in formato digitale (compresi audio, video e immagini) a distanza.

Il risultato sarà la generazione di triliardi di dati sensibili. Chi li possiederà potrà «predire» i comportamenti di gran parte degli abitanti del pianeta. E dunque, anche senza ipotizzare scenari catastrofici – con un «grande fratello» capace di spegnere la luce con un clic in tutte le case del mondo o prendere il controllo degli elettrodomestici facendoli impazzire – entrare in possesso di questa mole di informazioni potrebbe dare una certa supremazia.

Articolo integrale http://www.ilgiornale.it/news/cronache/cina-perch-i-telefoni-5g-possono-essere-unarma-1666241.html

PER CHI AMA IL CONTROLLO Big data e 5G saranno la chiave per il controllo in tempo reale

 

Vodafone arriva primo sul 5G: finalmente attivo in 5 città Italiane

Dopo aver presentato le prime offerte abilitate, Vodafone è il primo operatore telefonico italiano ad aver lanciato il 5G su rete commerciale.

L’operatore rosso ha, infatti, nelle scorse ore annunciato di aver acceso le antenne 5G in ben cinque città: Roma, Napoli, Bologna, Torino e Milano. La GigaNetwork 5G di Vodafone verrà estesa a cento città (tra cui le principali località turistiche) entro i prossimi due anni, ma per il momento le città sopra elencate sono le sole località in cui, almeno fino al 2020, sarà possibile cominciare a testare le reti di quinta generazione. FONTE

 

Vodafone lancia il primo spot per la nuova Giga Network 5G:

 

APPELLO URGENTE

 

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