In memoriam: Arthur Firstenberg, un campione della consapevolezza dei campi elettromagnetici, 28 maggio 1950 – 25 febbraio 2025
Una vita dedicata alla denuncia dei pericoli nascosti delle radiazioni elettromagnetiche e del nostro mondo elettrificato.
Arthur Firstenberg, il pionieristico autore de “L’arcobaleno invisibile: Una storia dell’elettricità e della vita”, è morto in casa a causa di una “malattia non diagnosticata” il 25 febbraio 2025, circondato dai suoi cari.
Firstenberg ha lasciato un’impronta indelebile nel dibattito sulle radiazioni elettromagnetiche, sull’elettricità e sui loro effetti nascosti per la salute umana e l’ambiente. Nato il 28 maggio 1950 a Brooklyn, New York, il suo percorso da studente di medicina promettente ad attivista contro la tecnologia wireless è una storia di convinzione personale e dedizione incrollabile. Il suo capolavoro, “L’arcobaleno invisibile”, fu pubblicato per la prima volta il 1° gennaio 2017 da AGB Press, con un’edizione successiva rilasciata il 9 marzo 2020 da Chelsea Green Publishing. Il lavoro di Firstenberg e il suo impatto crescente negli anni, con oltre 100.000 copie vendute dell’edizione 2020, continueranno a influenzare molte delle nostre vite.
In “L’arcobaleno invisibile”, Firstenberg intreccia resoconti storici, ricerche scientifiche e osservazioni personali per mettere in discussione le nostre certezze sulla sicurezza del mondo elettrificato. Il libro ripercorre la storia dell’elettricità dal XVIII secolo a oggi, sostenendo che molti disturbi moderni – dalle malattie cardiache al cancro – siano legati all’esposizione crescente ai campi elettromagnetici. Firstenberg collega meticolosamente eventi storici, come l’introduzione del telegrafo e della radio, a epidemie di malattie, argomentando che i campi elettromagnetici (EMF) siano un fattore di stress ambientale significativo ma spesso trascurato. Esplora inoltre i meccanismi biologici attraverso cui gli EMF influenzano la salute umana, inclusi effetti sulla comunicazione cellulare, sul sistema immunitario e su quello nervoso.
LA SOFFERENZA PERSONALE DI FIRSTENBERG
La lotta di Arthur Firstenberg contro l’ipersensibilità elettromagnetica (EHS) segnò profondamente la sua vita, costringendolo a sacrifici estremi nella ricerca di sollievo dai sintomi. Diagnosticato con l’EHS, una condizione che lo rendeva estremamente sensibile ai campi elettromagnetici, Firstenberg sperimentava una serie di sintomi debilitanti quando esposto a dispositivi elettronici comuni.
In presenza di elettrodomestici, computer, router wireless e altri dispositivi, Firstenberg riferiva di provare nausea, mal di testa, insonnia e aritmie cardiache. Questi sintomi divennero così gravi che fu costretto ad abbandonare la sua casa, rifugiandosi da un amico con la stessa sensibilità agli elettronici. In alcune notti, dormiva in auto per sfuggire ai campi elettromagnetici pervasive.
La sua condizione lo spinse a misure drastiche, incluso intentare una causa contro la vicina per costringerla a spegnere i dispositivi elettronici. Arrivò a offrirle 10.000 dollari per sostituire gli interruttori dimmer, usare una linea fissa invece del cellulare, spegnere il Wi-Fi e staccare il computer di notte. Al suo rifiuto, Firstenberg si sentì obbligato a lasciare la casa.
L’impatto dell’EHS sulla sua vita fu profondo, limitando la sua capacità di vivere nella società moderna e costringendolo a diventare un “rifugiato EMF”, una condizione in cui sempre più persone si ritrovano, me compreso. La sua lotta evidenziò le sfide di chi soffre di ipersensibilità elettromagnetica in un mondo sempre più wireless.
UN APPELLO IGNORATO?
La voce di Firstenberg continuerà a risuonare nel tempo, un appello accorato che pochi americani ascoltarono e su cui pochi legislatori agirono, esortandoci a considerare le forze invisibili che plasmano la nostra esistenza moderna. Le sue opere ci sfidano a guardare oltre la comodità dei dispositivi e a valutarne l’impatto sulla salute e sul mondo.
Arthur Firstenberg spinse molti a mettere in discussione lo status quo e a riflettere sulle conseguenze dell’esposizione crescente alle radiazioni elettromagnetiche. Tocca a noi, cittadini informati, continuare a sfidare la scienza convenzionale, valutare le prove e promuovere uno sviluppo tecnologico responsabile. La sua voce, sebbene controversa per alcuni, risuonerà nel dibattito su tecnologia, salute e ambiente. Per chi ha compreso la sua missione, è nostra responsabilità portarla avanti, denunciando corruzione invisibile e rischi sanitari in un mondo sempre più elettrificato.
Spetta a noi mantenere viva la voce di Firstenberg.
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‘A Gift to This Earth’: Remembering Arthur Firstenberg — Scientist, Writer, Advocate
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