378 giorni, due uomini, due donne che non si conoscevano prima, su 160 metri quadrati. Senza luce del giorno, pioggia o vento. E sono sopravvissuti senza picchiarsi a morte. Una forma un po’ estrema di isolamento. Chiunque sia mai stato in prigione potrebbe trovare questa alternativa interessante. I quattro hanno simulato la vita su Marte, molto lontana dalla vita quotidiana sulla Terra.
La NASA vuole innanzitutto usarla per portare le persone sulla Luna e stabilirvi una base permanente come punto di partenza per le missioni con equipaggio su Marte. A tal fine, i quattro hanno simulato passeggiate su Marte e coltivato ortaggi.
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Si è conclusa nel fine settimana la prima missione “Crew Health and Performance Exploration Analog” (CHAPEA) della NASA. Dopo 378 giorni trascorsi all’interno di un habitat che simulava la vita su Marte, i quattro volontari dell’equipaggio – Kelly Haston, Anca Selariu, Ross Brockwell e Nathan Jones – sono finalmente usciti dalla struttura stampata in 3D situata presso il Johnson Space Center di Houston. La chiusura della porta alle loro spalle si è concretizzata sabato 6 luglio.
La loro missione, iniziata il 25 giugno 2023, aveva l’obiettivo di simulare una permanenza di un anno sul Pianeta Rosso. In questi mesi, i membri dell’equipaggio hanno svolto diverse attività volte a replicare le condizioni di vita e lavoro che gli astronauti potrebbero incontrare durante una vera missione su Marte. Tra queste, ci sono state “passeggiate spaziali” simulate, la coltivazione di ortaggi e la manutenzione dell’habitat.
L’uscita dell’equipaggio è avvenuta sabato quando da noi erano le 23.00 ed è stata trasmessa in diretta streaming su NASA TV. La missione CHAPEA rappresenta un passo importante per lo sviluppo di future missioni umane su Marte e i dati raccolti durante la simulazione saranno utilizzati per migliorare le tecnologie e le procedure di supporto agli astronauti durante lunghi viaggi nello spazio.
La NASA ha già in programma due ulteriori missioni CHAPEA della durata di un anno. Le candidature per la seconda missione sono state chiuse lo scorso aprile e l’inizio della missione è previsto per la primavera del 2025. Come vi abbiamo raccontato, oltre alla cittadinanza statunitense risultava necessario soddisfare una serie di requisiti piuttosto restrittivi. Oltre a un’età compresa tra i 30 e i 55 anni, venivano richieste una buona conoscenza dell’inglese, un master in un campo STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), almeno due anni di esperienza professionale e un minimo di 1000 ore di pilotaggio di aerei o due anni di lavoro verso un dottorato STEM.
Nel frattempo, il più recente rover della NASA continua a operare con successo su Marte e di recente il mezzo ha iniziato a risalire l’antico letto del fiume che alimentava il cratere Jezero, avvicinandosi alle fasi finali di questa quarta campagna scientifica. A tal proposito, l’agenzia spaziale ha condiviso molti dettagli e una suggestiva foto del panorama marziano da un punto di vista unico.
FONTE https://www.hdblog.it/scienza/articoli/n587034/vivere-marte-378-giorni-conclusa-simulazione/
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