Di Nogeoingegneria
La patente US9924640B1 del 2018 con il titolo “Modificare la diffusione della luce solare nell’alta atmosfera” (che scade nel 2037) propone di disperdere grandi quantità di sabbia (SiO₂) nella stratosfera (a circa 15.000 metri di altitudine), con l’obiettivo di riflettere parte della luce solare nello spazio e mitigare il riscaldamento globale.
Le “invasioni” naturali di sabbia dal Sahara (come il fenomeno della calima che colpisce l’Europa meridionale o i Caraibi) sono eventi ben noti, e ultimamente anche parecchio frequenti con effetti tangibili sull’ambiente e la salute.
Il metodo proposto nel seguente brevetto ha lo scopo di iniettare artificialmente nell’atmosfera masse di sabbia molto fini, generalmente emesse da eventi naturali.
Il brevetto cita il Sahara come fonte ideale di sabbia “vecchia”e spiega nel dettaglio il motivo.
Trasportare tonnellate di sabbia a 15.000 metri richiederebbe una flotta di aerei o palloni stratosferici, con costi energetici ed economici enormi.
Si parla anche di questo.
Effetti collaterali possibili e anche probabili: Alterazioni delle precipitazioni, impatti sulla circolazione atmosferica, opacizzazione del cielo e altro.
Leggiamo:
La raccolta della sabbia sarebbe un processo di routine. In luoghi come il deserto del Sahara, la sabbia verrebbe caricata su autocarri e trasportata in un luogo vicino dove potrebbe essere vagliata. In una prima fase, la sabbia verrebbe prima setacciata con maglie sempre più fini, in modo da rimuovere tutte le particelle con diametro superiore a circa 5 μm. Quindi, le particelle rimanenti verrebbero ulteriormente selezionate e/o centrifugate una o più volte per rimuovere tutte le particelle di diametro superiore a quello massimo desiderato. Infine, le particelle rimanenti verrebbero centrifugate una o più volte per rimuovere le particelle con diametri inferiori al diametro minimo desiderato. Per le particelle con un diametro medio compreso tra 0,5 e 5 μm, una serie di passaggi di vagliatura e/o centrifugazione è un processo economicamente vantaggioso. Per implementare questo processo sono disponibili diverse tecniche standard.
La sabbia lavorata con la dimensione media delle particelle desiderata e con la distribuzione desiderata delle dimensioni delle particelle verrebbe trasportata (su rotaia, su camion, via mare e/o per via aerea) a una pista di atterraggio vicino all’equatore. È difficile stimare la percentuale di sabbia raccolta che supererà il vaglio e raggiungerà l’obiettivo di una distribuzione uniforme. Dipenderà dal luogo esatto da cui viene prelevata la sabbia, dalla distribuzione desiderata (+10%, +20%, ecc.) e dal costo della setacciatura per distribuzioni più strette. Per ridurre al minimo i costi di trasporto via terra, la distanza dal luogo di raccolta a quello di vagliatura deve essere breve.
Esistono diversi metodi per trasportare la distribuzione di particelle di sabbia fine nell’atmosfera superiore. In uno scenario, la sabbia vagliata viene trasportata in aereo verso l’atmosfera superiore. Un aereo Boeing 737 vuoto può trasportare un carico di 25 tonnellate. Tale aereo dovrebbe essere adattato per raggiungere e operare brevemente a un’altitudine di 18.000 m (60.000 piedi) o superiore….
Brevetto https://patentimages.storage.googleapis.com/25/87/73/cc0cc4bbbfb22d/US9924640.pdf
Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews.
LE TEMPESTE DI SABBIA E I “DUST DEVILS” STANNO DIVENTANDO PIU’ FREQUENTI E GRAVI. COME MAI?
UN’ ALTRA GIORNATA POLVEROSA (NON DI SABBIA) DALLA “DEPRESSIONE DEL BODÈLÈ”
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.