Scatto della webcam a Monte Calvo. Foto Ansa/ Meteo Aquilano

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L’invasione ripetuta del nostro paese e del nostro continente ci fa drizzare le antenne, è normale questa frequenza con cui il cielo si oscura con la polvere del Sahara? Non è normale, tuttavia la spiegazione non si fa attendere. La risposta ufficiale viene snocciolata con un automaticismo che non deve più sorprenderci. Ad ogni modo, il fatto che alcuni scienziati e militari tendano a “migliorare” tutto e a modificarlo a seconda delle esigenze, e che abbiano sviluppato innumerevoli strumenti per poterlo fare, solleva una serie di dubbi e domande. Il dubbio è ormai inevitabile e più che legittimo. La dimensione della tempesta di sabbia come arma è solo una opzione nei videogiochi? Per quanto mi ricordo, era già stata introdotta ai più piccoli nel mondo dei Pokemon.

Un fattore importante nella formazione di tempeste di sabbia sarebbe l’elettrificazione delle particelle.

Propongo due articoli in tema. Sarebbero auspicabili approfondimenti ad ampio raggio su questo fenomeno. 

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L’intelligenza artificiale aiuterà a prevedere con maggiore precisione le tempeste di polvere mortali in Asia

Il fenomeno colpisce l’Asia orientale durante la primavera e gli scienziati cinesi stanno sviluppando un modello di intelligenza artificiale per prevedere con maggiore precisione queste tempeste mortali…

Nel marzo di quest’anno, alcune zone della Cina, come la Mongolia Interna e Pechino, hanno dovuto affrontare questo problema, consigliando alla popolazione di non uscire di casa a causa dei forti venti con polvere che raggiungeva i 100 km/h, che riducevano drasticamente la visibilità.

Una tempesta di polvere si verifica quando forti venti spazzano aree aride come i deserti, raccogliendo particelle di polvere dal terreno e sollevandole in aria fino a 1.500 metri di altezza.

Pertanto, alla luce di questi problemi, gli scienziati cinesi vogliono prevedere con maggiore precisione quando e dove si verificheranno le tempeste di sabbia, poiché gli attuali sistemi di previsione da loro utilizzati commettono ancora alcuni errori, e per questo contano sull’aiuto dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Sistema di intelligenza artificiale per la previsione delle tempeste di polvere

Gli scienziati stanno sviluppando un sistema di intelligenza artificiale per prevedere con maggiore precisione le tempeste di polvere integrando dati provenienti da satelliti, osservazioni da terra e simulazioni di modelli climatici.

L’impressionante fenomeno degli “Haboobs”, le incredibili tempeste di sabbia che precedono i temporali

tempesta di polvere, Asia
Immagine satellitare di una tempesta di sabbia (chiazze più chiare) che ha colpito parti dell’Iran, dell’Afghanistan e del Pakistan, in Asia, a metà settembre dello scorso anno. Fonte: NASA.

La polvere e il vento possono combinarsi per creare enormi muri di polvere in rapido movimento che percorrono grandi distanze”, spiega Chen Siyu. Nell’Asia orientale, le tempeste di polvere hanno spesso origine nel deserto del Gobi e attraversano aree popolate come il centro urbano di Pechino-Tianjin-Hebei in Cina, la penisola coreana e il Giappone.

A livello globale, 334 milioni di persone sono colpite da tempeste di sabbia e polvere, e il deserto del Sahara in Africa è la principale fonte di polvere. Il deserto del Gobi è una delle principali fonti di polvere in Asia.

Durante le tempeste di sabbia, la mortalità per malattie cardiovascolari aumenta del 25% e per problemi respiratori del 18%. Le stime mostrano che la perdita di acqua e sostanze nutritive nel suolo causata da queste tempeste potrebbe ridurre i raccolti fino al 24% in Mongolia.

Fonte della notizia:

Chen, S. et al. Mongolia contributed more than 42% of the dust concentrations in northern China in march and april 2023. Advances in Atmospheric Sciences, v. 40, 2023.

You, X. Lethal dust storms blanket Asia every spring — now AI could help predict them. Nature, 2024.

FONTE  https://www.ilmeteo.net/notizie/scienza/l-intelligenza-artificiale-aiutera-a-prevedere-con-maggiore-precisione-le-tempeste-di-polvere-mortali-in-asia.html

I “dust devils” stanno diventando sempre più frequenti in Europa e Italia: colpa del cambiamento climatico?

La loro forma richiama molto quella delle comuni trombe d’aria, tuttavia le dimensioni sono molto più piccole e l’altezza del cono di sabbia e polvere non si eleva oltre i 300-500 metri di altezza.

Negli ultimi anni sempre più spesso sul territorio europeo, inclusa l’Italia, abbiamo assistito allo sviluppo dei famosi “dust devil”, meglio conosciuti in italiano come i “diavoli di polvere”. Si tratta di fenomeni meteorologici molto affascinanti, ma tipici dei territori desertici e molto secchi.

Negli ultimi anni sempre più spesso sul territorio europeo, inclusa l’Italia, abbiamo assistito allo sviluppo dei famosi “dust devil”, meglio conosciuti in italiano come i “diavoli di polvere”. Si tratta di fenomeni meteorologici molto affascinanti, ma tipici dei territori desertici e molto secchi. Si possono sviluppare in tutte le aree desertiche del nostro pianeta.

La loro forma richiama molto quella delle comuni trombe d’aria, tuttavia le dimensioni sono molto più piccole e l’altezza del cono di sabbia e polvere non si eleva oltre i 300-500 metri di altezza. La pecularietà di questo strano e bizzarro fenomeno atmosferico sta nel fatto che la sua formazione di solito avviene in condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso.

Cosa sono i dust devil?

Il cono difatti non è collegato ad alcun cumulo o cumulonembo, le uniche nubi capaci di produrre fenomeni vorticosi. La sua formazione è causata da un forte surriscaldamento della superficie di un suolo secco, caldo e pieno di polvere che, in presenza di una piccolissima depressione sovrastante, determinata dall’intenso riscaldamento del suolo, genera un mulinello di aria che può crescere in dimensioni e in potenza, sollevandosi verso l’alto, per diverse decine di metri di altezza.

L’aria surriscaldata, essendo meno densa, tende ad ascendere verso l’alto aspirando al contempo altre masse d’aria dall’ambiente circostante che vanno ad ampliare il vortice, rendendolo sempre più grosso e alto.

L’afflusso di aria relativamente calda dalle aree circostanti mantiene in equilibrio il vortice e lo amplia ulteriormente, tanto che durante la sua corsa il “dust devil” è in grado di raccogliere e aspirare sabbia, polvere, pulviscolo e altri piccoli oggetti dall’ambiente circostante al suo passaggio.

Come muore il diavolo di polvere?

Quando il vortice arriva sopra una superficie relativamente più fredda, come un prato o un’area in grado di schermarlo, esso perderà buona parte dell’energia che l’ha originato, non avendo più a disposizione nuova aria calda che rialimenta il mulinello.

L’equilibrio si rompe e ciò comporta la morte e il definitivo dissipamento del piccolo vortice. I “dust devil” sono molto frequenti durante la stagione calda in tutte le grandi aree desertiche del pianeta, dal Sahara, ai deserti della Giordania, Siria, Iraq, Arabia Saudita e Kuwait, fino al deserto del Gobi o in quelli dell’entroterra australiano.

“Dust Devil” molto imponenti sono comuni, durante il periodo estivo, lungo i grandi deserti interni del sud-ovest degli USA, fra gli stati del Nevada, California, Arizona e ovest del Texas, dove molto spesso questi vortici di polvere e detriti possono raggiungere i 550-600 metri di altezza nei casi clou, causando non pochi disagi per persone e cose.

I casi più eclatanti

Il 14 settembre del 2000, un possente “dust devil” colpi l’area fieristica della contea di Cocconino a Flagstaff, in Arizona, cagionando molti danni sia alle strutture delle tende, stand e bancarelle montate per la fiera, che agli impianti fissi. Alcune persone furono contuse anche se non in modo grave.

In base ai danni provocati si stima che i venti abbiano raggiunto la velocità di 110-120 km/h, equivalente a quella di un tornado di categoria EF0. “Diavoli di polvere” di enormi dimensioni sono comuni e frequenti anche sulle superfici desertiche di Marte.

La loro formazione è analoga a quella dei loro cugini terrestri. Nel corso degli ultimi due decenni varie sonde e rover sono riuscite a filmare il passaggio di questi vortici sopra le desolate lande marziane.

I diavoli di polvere registrati in Italia

Anche in Italia questi fenomeni possono colpire le spiagge e le aree di campagna spoglie di vegetazioni, specie durante il periodo estivo. Tra i casi più importanti le cronache parlano di un sospetto caso di “dust devil” avvenuto sulla costa trapanese nel settembre del 2006, con ingenti danni in alcuni stabilimenti balneari.

Notevole anche il “dust devil” che il 10 luglio 2014 semino il panico sul litorale di Montesilvano, nel pescarese, sollevando per aria decine di ombrelloni.

Altri episodi sospetti, ma non del tutto confermati come “dust devil”, negli ultimi anni sarebbero avvenuti lungo i litorali di Abruzzo, Lazio, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia, cagionando non pochi danni a stabilimenti balneari e lidi.

Il fenomeno è destinato a divenire più frequente a causa del cambiamento climatico?

Negli ultimi anni la frequenza e l’intensità di questi particolari fenomeni atmosferici, non certo molto comuni alle nostre latitudini, pare sia aumentata in maniera anche esponenziale.

ARTICOLO INTEGRALE https://www.ilmeteo.net/notizie/scienza/i-dust-devils-stanno-diventando-sempre-piu-frequenti-in-europa-e-italia-colpa-del-cambiamento-climatico.html

IL SAHARA COME MARTE: DIAVOLI DI POLVERE ELETTRICA

PROGETTO GARP, UNO DEI PIÙ IMPORTANTI ESPERIMENTI METEOROLOGICI NELLA STORIA

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