Alga marea: nuovi scenari sul futuro dei mari

Articolo Nogeoingegneria

Fertilizzare gli Oceani con il “ferro” per far crescere e sviluppare ammassi di alghe che assorbano CO2 sprofondando negli abissi, dove resteranno “per molti anni”. Questa era la geniale” soluzione di alcuni scienziati, ricordando la figura di un’altro scienziato apprezzato per il suo lato “umano” e “ambientale”, Edward Teller .

Piccoli Edward Teller crescono. La ubris degli esseri umani non sembra avere confini e la cosiddetta “geoingegneria” continua a sfornare “nuove” soluzioni per scongiurare quello che scientificamente per molti osservatori, è ancora tutto da dimostrare, ovvero che il “riscaldamento” del pianeta Terra sia generato dall’attività umana  e da cause finora ignorate. LEGGI QUI 

Nonostante i rischi per la catena alimentare e la biodiversità, ad oggi molte aziende americane hanno in programma di condurre esperimenti di Geoingegneria negli oceani, i profitti annui sono stimati sui 75 miliardi di dollari.  

COINCIDENZE!

I satelliti hanno individuato la più imponente fioritura di microalghe mai documentata: si estende dall’Africa occidentale al Golfo del Messico. Qualcuno parla di ‘geoingegneria ‘accidentale’ in un caso non molto noto e nel mare di Barent. 

Cosa sta realmente succedendo nell’ Atlantico? 

Certamente possono esserci  un insieme di cause. Ma tra le cause elencate mancano certi progetti. E non sarebbe la prima volta che siano messi in pratica senza permesso. Nel 2012  qualcuno aveva versato in mare 100 tonnellate di solfato di ferro per cercare di produrre piu’ plancton. 

Silvia Ribeiro dell’International technology dell’Etc Group, che per prima aveva scoperto l’esistenza del progetto di geoingegneria alle Haida Gwaii, chiedeva: «Se il geoingegnere canaglia Russ George ha realmente indotto in errore questa comunità indigena ed ha scaricato ferro nelle loro acque, speriamo di vedere una rapida risposta legale al suo comportamento e che venga presa una forte azione  dai vertici dei governi Usa e canadese. E’ oggi più che mai urgente che i governi vietino in maniera inequivocabile gli esperimenti di geoingegneria open-air. Sono una distrazione pericolosa che forniscono ai governi ed all’industria una scusa per evitare di ridurre le emissioni dei combustibili fossili». E’ stato condannato? Pare di no.

Nel 2006 scrisse il Nobel Paul Crutzen sulla rivista «Climate Change» che occorrevano esperimenti di geoingegneria in natura in modo da selezionare le tecniche migliori e approntare un “piano B” per mantenere vivibile il pianeta. Tra le proposte c’era la concimazione duratura dei oceani con particelle di ferro. Crutzen fu coinvolto in un progetto tra il 1997 e 1999. era la  INDOEX (Indian Ocean Experiment) field campaign.

Non mancano gli avvisi in seguito, in questo caso trovato sul sito della comunità europea: Un gruppo di scienziati marini tra i più quotati al mondo ha invitato alla cautela nella vendita dei crediti di carbonio provenienti dalla fertilizzazione degli oceani con il ferro. Sulla rivista «Science» gli scienziati hanno affermato che l’efficacia di questa tecnica, come strumento per rimuovere il biossido di carbonio (CO2) dall’atmosfera, non è stata ancora dimostrata, e che si conosce ancora troppo poco sui suoi più ampi impatti ambientali. Gli scienziati chiedono che vengano condotte più ricerche per poter fare luce su questa materia.  E COME FANNO???? VEDI  Gli scienziati invitano alla cautela sulla fertilizzazione degli oceani con il ferro

Articolo del 2015

Fertilizzare gli oceani con il ferro? Una falsa soluzione per ridurre la CO2, ecco perchè.

Sapevate che alcune compagnie americane hanno cominciato una fertilizzazione ferrosa degli oceani? Una manipolazione bio-geologica in grado di distruggere l’intera catena alimentare e causare gravi rischi per l’ambiente. 

La progressiva acidificazione oceanica dal 1980 al 2012

 

La progressiva acidificazione oceanica dal 1980 al 2012

“Questa e altre misure, dette di Geoingegneria” – spiega Sabine Mathesius, autrice di una ricerca del Potsdam Institute for Climate Impact Research (Pik), pubblicata sulla rivista ‘Nature Climate Change’- “sono attualmente in discussione come una sorta di ultima spiaggia per evitare il cambiamento climatico, sia nel caso in cui i politici non trovino un accordo per ridurre le emissioni, sia che la trasformazione dei nostri sistemi energetici venga rimandata”. “Guardando agli oceani, vediamo che questo approccio comporta grandi rischi”.

Come fa notare l’ETC Group, un’organizzazione che si occupa dello sviluppo di tecnologie socialmente responsabili: “La manipolazione dell’atmosfera, consente all’industria di continuare ad inquinare l’atmosfera aggravando il problema e contribuendo in modo massiccio e intenzionale all’inquinamento”. La rimozione artificiale della CO2 dall’atmosfera, non servirà ad evitare la progressiva acidificazione degli oceani, nè l’aumento della temperatura.

Ma di che tipo di manipolazioni stiamo parlando?

Di attività appositamente progettate per effettuare un cambiamento nel clima globalecon l’obiettivo di rendere minimi o di invertire l’impatto dell’inquinamento di origine industriale sul riscaldamento globale. La Geoingegneria include diverse tecnologie, ma sostanzialmente si divide in due grandi categorie: quella basata sulla rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera intesa come trattenimento, assorbimento e immagazzinamento della Co2 negli oceani o all’interno delle formazioni rocciose; e quella basata sulle tecniche di riflessone della radiazione solare. Tra queste l’immissione di aerosol e particolati tossici e cancerogeni per la salute umana nella bassa stratosfera (10.000 mt di altezza).

Isole Galapagos

Isole Galapagos

Soluzioni a volte fantascientifiche come la tecnica denominata “fertilizzazione degli oceani” che consiste nel contaminare gli oceani con sostanze chimiche come solfato di ferro o idrossido di calcio per stimolare la proliferazione del fitoplancton, un microrganismo che vive sulla superficie oceanica e che cattura il carbonio per mezzo della fotosintesi. 

Esperimenti di questo tipo sono stati condotti negli Usa, IRONEX 1 e IRONEX 2 durante i quali sono stati ricoperti di ferro 64 chilometri di superficie oceanica nei pressi delle Galapagos, con un massiccio incremento del fitoplancton. Altro esperimento il SOIREE ha visto un’espansione del microrganismo oltre l’area prevista dal test invadendo 1.100 chilometri quadrati di oceano, sterminandone la vita.

John Martin, uno degli scienziati che per primo aveva formulato l’ipotesi ferro nel 1991, ha dichiarato che con mezza petroliera carica di ferro sarebbe in grado di produrre una nuova Era Glaciale.

Coloro che sono a favore di questa teoria sostengono che l’aumento del fitoplancton negli oceani sarebbe in grado di assorbire tra il 30% e il 50% delle emissioni di diossido di carbonio prodotte oggi.

Quello che lascia perplessi però sono le controindicazioni che come si legge suldocumento governativo emesso dal GAO (United States Government Accountability) Climate Engineering; Technical status, future directions, and potential responses produrrebbero “Effetti d’impatto ecologico sull’oceano non ancora ben compresi” e ancora “Rischio di fioriture delle alghe causando ampie zone anossiche nell’oceano” ovvero mancanza di ossigeno e soffocamento di vaste aree dell’oceano.

Nonostante i rischi per la catena alimentare e la biodiversità, ad oggi molte aziende americane hanno in programma di condurre esperimenti di Geoingegneria negli oceani, i profitti annui sono stimati sui 75 miliardi di dollari.

Federica Santoro

Fonti: Agenzia Ansa, Pressenza, Wikipedia, di Vandana Shiva “Ritorno alla Terra”  FONTE

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