Recentemente si è discusso molto del problema ambientale dovuto al grado d’inquinamento dei lanci spaziali. In questo approfondimento cerchiamo di capire meglio qual è il contributo dei razzi nell’inquinare la nostra atmosfera e di che tipo e forma è questo contributo. Questo articolo è stato scritto da Elia Altieri, Mattia Simeoni e Stefano Piccin. Di seguito, l’indice di questa Guida completa all’inquinamento dei lanci spaziali:
In questo articolo ci riferiremo a lanci spaziali nel senso più ampio del termine, considerando quindi anche i lanci suborbitali. Essi, per gli effetti inquinanti sull’atmosfera non si differenziano molto dai lanci orbitali. Analizzeremo i vari gradi d’inquinamento atmosferico in base al tipo di propellente utilizzato, che al momento è la variabile più importante.
Una delle prime considerazioni da fare è che la letteratura scientifica in questo campo è molto limitata. Lo è per almeno due motivi. Il primo è la difficoltà di reperire dati da analizzare, il secondo è la mancata necessità di avere questi dati. Fino a pochi anni fa il contributo stimato dei razzi all’inquinamento atmosferico era talmente trascurabile da non necessitare analisi troppo impegnative. Lo era allo stesso tempo la sensibilità comune per questi effetti. Una stima affidabile, che possiamo prendere come esempio, è stata fatta per gli effetti sul buco dell’ozono. Secondo questa stima le emissioni dei lanci spaziali contribuirebbero per meno dello 0.1% fra tutti i contributi antropocentrici [1].
Questi due aspetti stanno però cambiando velocemente. Il problema dell’inquinamento ambientale e del riscaldamento globale è in continua crescita, come lo è giustamente la sua importanza per tutti. Stanno inoltre crescendo ad un ritmo importante anche il numero di lanci spaziali. Nel 2022 il contributo è ancora trascurabile rispetto ad altre cause, ma inizia ad essere una necessità almeno comprenderlo più nel dettaglio.
Come vediamo dal grafico seguente, per la prima volta nel 2021 è stato battuto il record del 1967 di lanci spaziali in un anno: 146. Nel 2022 questo record potrebbe essere battuto nuovamente e, con questo trend, ogni anno è possibile che questo numero venga rivisto al rialzo.
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Dove inquinano i razzi?
Un razzo emette i suoi gas di scarico per centinaia di km, durante tutta l’altezza dell’atmosfera (considerando la divisione formale atmosfera-spazio a 100 km). Questo rende molto difficile capire e quantificare il contributo degli inquinanti a diverse quote. La nostra atmosfera non è infatti tutta uguale, ma nella sua altezza cambia molti dei suoi parametri, come densità, temperatura e composizione. Per questo motivo è difficile comprendere con precisione quanto e come i razzi inquinano.
Ottenere dati nella parte alta dell’atmosfera ad esempio, è particolarmente difficile. Fra 15 e 50 km, si trova la stratosfera, il secondo dei cinque strati in cui dividiamo l’atmosfera. Troppo in basso per essere studiata dai mezzi spaziali e troppo in alto per mezzi aerei. In questa zona però, si trova il pericolo maggiore per gli inquinanti emessi dai razzi.
Nella troposfera, la parte più bassa, i razzi emettono di più, essendo la prima parte della loro ascesa, ma molto spesso i gas di scarico vengono raccolti dalle piogge nel giro di pochi giorni. All’interno della stratosfera invece, le particelle inquinanti possono rimanere per molto più tempo, mischiandosi sopra tutta la superficie terrestre. Sempre nella stratosfera è inoltre presente il buco nello strato di ozono atmosferico. FONTE
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Quanto e quando inquinano i razzi? La guida completa all’inquinamento dei lanci spaziali
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