Nel 1942, nel pieno della II Guerra mondiale, il governo americano diede il via al progetto Manhattan per creare in breve tempo laboratori in grado di produrre un’arma atomica prima che i nazisti, impegnati da anni in un programma nucleare, ne costruissero una loro. Il progetto fu gestito dal distretto dell’American Corps di Manhattan a New York (da cui il nome Manhattan, dato al progetto) e prese il via nella segretezza più totale…TOP SECRET. Le città furono costruite silenziosamente dal Corpo degli Ingegneri degli Stati Uniti dopo che tutti i residenti vennero sfrattati. I centri erano tenuti così segreti da non risultare nemmeno sulle mappe. A tutti fu proibito di pronunciare il nome della città in cui risiedevano. VEDI QUI


 

 

Martina D’Annunzio 

La parola al Nobel Roy J. Glauber, ultimo testimone del progetto che ha portato allo sviluppo della prima bomba atomica

L’ultima voce. L’ultima verità. Quella del Nobel per la fisica Roy J. Glauberultimo scienziato ancora in vita ad aver lavorato alla realizzazione del primo ordigno nucleare. Un nuovo documentario racconta ora la sua testimonianza arricchendola di immagini e materiale audiovisivo inediti provenienti dagli archivi di Los Alamos, New Mexico, principale centro di ricerca dove avvenne lo sviluppo e la realizzazione della bomba.

Facciamo un passo indietro. Nell’inverno del 1939 il presidente americano Franklin Delano Roosevelt dà avvio al progetto Uranio per studiare le possibili applicazioni pratiche del processo di fissione dell’uranio. Tre anni più tardi, il programma di ricerca si trasforma nel segretissimo progetto di sviluppo di materiali alternativiNome in codice: Manhattan. Obiettivo: costruire una bomba a fissione di potenza eccezionalmente distruttiva.

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Alcuni dei più importanti siti del Progetto Manhattan sul territorio degli Stati Uniti (Credit: Wikimedia Commons)

Albert Einstein ha un ruolo decisivo per l’avvio del progetto. Nell’estate del 1939 sottoscrive una lettera destinata al presidente Roosevelt, insieme ai fisici di origine ebraica Leo Szilard e Edward Teller, rifugiatisi negli Stati Uniti per sfuggire all’antisemitismo nazista. Gli scienziati tedeschi hanno appena ottenuto la prima fissione nucleare e la realizzazione della prima bomba atomica sembra essere vicina. La preoccupazione della comunità scientifica americana è alta e il Presidente deve essere avvertito dell’imminente pericolo. Un’ulteriore conferma arriva dalla lettera che il fisico di origine tedesca Rud Ladenburg invia a Lyman Briggs, direttore del progetto Uranio:

Caro Dr. Briggs,
può interessarla di sapere che un mio collega, arrivato da Berlino via Lisbona alcuni giorni fa, ha portato il seguente messaggio: un collega affidabile che sta lavorando in un laboratorio di ricerche tecniche gli ha detto di farci sapere che un gran numero di fisici tedeschi sta lavorando intensamente sul problema della bomba all’uranio sotto la direzione di Heisenberg, che lo stesso Heisenberg sta cercando di rallentare il lavoro per quanto è possibile, temendo i catastrofici risultati di un successo, ma non può fare a meno di adempiere gli ordini a lui dati, e se il problema può essere risolto, sarà probabilmente risolto in vicino futuro. Così ci ha consigliato di affrettarci se gli USA non vogliono arrivare troppo tardi”.

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Un poster, utilizzato durante il progetto segreto Manhattan, ricordava ai dipendenti di tenere i documenti chiusi in cassaforte (Credit: Wikimedia Commons)

Per questo nel 1942 viene messa in moto quella che verrà definita una «macchina produttiva e di ricerca senza precedenti nella realizzazione di un singolo manufatto, che trasformerà profondamente il rapporto tra militari, industria e mondo della ricerca scientifica». Il progetto Manhattan prende il via. Vengono investiti quasi due miliardi di dollari e coinvolte più di centotrenta mila persone tra cui una squadra di scienziati di altissimo livello: i premi Nobel per la fisica Luis Álvarez, Enrico Fermi, Hans Albrecht Bethe, James Chadwick, Felix Bloch, Arthur Holly Compton, Richard Phillips Feynman, Ernest Orlando Lawrence, Emilio Gino Segrè, John Hasbrouck van Vleck, Roy J. Glauber e i premi Nobel per la chimica Harold Clayton Urey e Glenn Theodore Seaborg.

In soli tre anni viene costruita la prima bomba atomica.

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Il cartellone incoraggiava i lavoratori Oak Ridge a mantenere la segretezza del progetto (Credit: Flickr CC)

Nel documentario That’s the story. Nobel laureated Roy J. Glauber remembers the making of the atomic bomb, Glauber racconta in modo chiaro, scorrevole e articolato dettagli inediti sulla vita a Los Alamos, sugli scienziati che vivevano lì, sul Trinity, il primo test di detonazione dell’arma nucleare, sul bombardamento del Giappone e sulle conseguenze politiche del progetto.

Il documentario, prodotto da José Ignacio Latorre, professore di Fisica Teorica all’Università di Barcellona e distribuito dalla Moonrise Pictures, è stato presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino lo scorso febbraio.

Qui il trailer.

FONTE http://www.stoccolmaaroma.it/2015/progetto-manhattan-la-storia-ve-la-racconto-io/

TIMELINE

progetto Manhattan, atomica

http://www.atomicheritage.org/history/timeline

La mappa animata di tutte le esplosioni atomiche

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Progetto Manhattan: il 16 luglio 1945 gli Stati Uniti fanno esplodere la prima bomba atomica nel deserto del Nuovo Messico.

Il filmato proviene dagli Archivi del laboratorio nazionale di Los Alamos, U.S.A. Si tratta di un documento inedito per l`Italia, che racconta la storia della cittadella scientifica di Los Alamos e la nascita della prima bomba atomica negli anni `40. La necessità di sviluppare la ricerca scientifica sulla fissione nucleare, per contrastare la Germania di Hitler, indusse il presidente degli Stati Uniti Roosevelt e il primo ministro inglese Churchill a richiamare un gruppo di scienziati di fama internazionale, esuli dall`Europa (Fermi, Teller, Szilard, Wigner), per lavorare al progetto denominato “Manhattan”. A capo del gruppo venne messo il fisico Robert Oppenheimer. Poiché le ricerche dovevano essere attivate nella più assoluta segretezza e sicurezza, bisognava trovare un luogo lontano dalle coste, poco abitato, ma facilmente raggiungibile, dove far convergere ricercatori e tecnici. Venne individuato nel Nuovo Messico, vicino alla cittadina di Santa Fe. In questo luogo di frontiera, nel 1942 iniziò la costruzione di case e laboratori per accogliere gli scienziati. Ai residenti era persino proibito pronunciare il nome della città, indicata sulla corrispondenza e sui certificati come “casella postale 1663”, Santa Fe, New Mexico. Gli scienziati e le loro famiglie vivevano in condizioni spesso poco confortevoli, soggetti a regole rigide, ma erano tutti giovani e fiduciosi di lavorare a un progetto utile per il mondo intero. La prima bomba venne fatta esplodere nel deserto di Alamogordo, 200 Km a sud di Los Alamos, nell`estate del 1945. Mentre la Nazione esultava per il successo ottenuto, un senso di sgomento colpiva i ricercatori che avevano lavorato per questo risultato. Molti tornarono a casa, pochi rimasero per portare avanti le ricerche, sperando in un utilizzo pacifico dell`energia nucleare.

FONTE http://www.raiscuola.rai.it/articoli/los-alamos-storia-della-bomba-atomica-e-di-una-citt%C3%A0-fantasma/6402/default.aspx.

PROGETTO MANHATTEN https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Manhattan

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