Quindi, invece di un posto al sole, si cerca un posto sottoterra.
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Secondo i rapporti citati dai media britannici lo stesso Putin avrebbe un elenco di persone pronte a unirsi a lui nel suo rifugio
Da un lato la minaccia velata di Putin di utilizzare il nucleare. Dall’altro l’impasse russa nella guerra Ucraina. I timori di una escalation atomica del conflitto colpisce anche in Russia. Tanto che nell’elite di Mosca, tra gli oligarchi dello Zar, sarebbe partita la corsa all’acquito a alla costruzione di bunker anti-atomici. Rifugi nucleari che – stando ai rapporti riportati dai media britannici – potrebbero ospitare fino a un totale di 100.000 persone.
BUNKER ANTI-ATOMICI, CORSA ALL’AQUISTO IN RUSSIA
Secondo il canale Telegram Ntv il presidente russo avrebbe anche un elenco di persone pronte a unirsi a lui nel suo bunker. Pgni settimana – recitano i rapporti russi – vengono acquistati da 20 a 30 bunker a Mosca. E la tendenza sarebbe in aumento.
NON SOLO IN RUSSIA
APOCALISSE WOW? FOLLI BUNKER CONSENTONO DI REALIZZARE UNA CASA DI LUSSO NEL SOTTOSUOLO
C’è un incredibile sistema di tunnel che si snoda sotto le strade di Mosca che portano ad una fortezza segreta, il bunker di Stalin, risalente al periodo della guerra fredda, una volta chiamata in codice: Bunker 42. Il bunker di Stalin o Bunker 42 fu progettato e costruito dopo una prima serie di test nucleari, questi test rivelarono che la profondità ottimale per il sito non doveva superare i 165 piedi sotto terra in modo da poter sopravvivere ad un attacco nucleare. Il compito per i costruttori era enorme: costruire una struttura gigantesca sotto le strade della città senza danneggiare le infrastrutture già esistenti nella capitale, nonchè strade e vie di comunicazione. Per farlo avrebbero dovuto avvisare la popolazione ed indirettamente innumerevoli spie sconosciute, riguardo l’esistenza del bunker sotterraneo, rendendo in tal modo inutile tutta la faccenda dichiarata inizialmente “top secret”. E’ situato strategicamente all’interno di una collina nel quartiere di Tagansky a causa della sua vicinanza al Cremlino, consentiva a Stalin e ai funzionari governativi di primo livello un accesso rapido. Bunker 42 non fu completato fino al 1956 e non fu fortunatamente mai messo in uso nella sua piena capacità. Piuttosto, ha trascorso i successivi tre decenni come una base di comando “airstrike”, comunicando con bombardieri strategici, che trasportavano armi nucleari, fino al 1986 quando il clima politico cominciò un po’ a cambiare. Fino a 3.000 persone avrebbero poturo vivere e lavorare nel complesso per 90 giorni senza l’assistenza del mondo esterno grazie alle riserve di cibo e medicinali, di un sistema di riciclaggio dell’aria e dei generatori diesel. I lavoratori sarebbero ginti alla struttura attraverso la stazione della metropolitana Taganskaya, attraverso treni speciali che funzionavano soltanto di notte. Quello di Taganka è solo uno degli oltre 40 bunker disseminati sotto la capitale russa, mai aperti al pubblico. Il Bunker 42 fu aperto al pubblico in tempi recenti, esattamente nel 2006, diventando un “museo della guerra fredda”, meta di pellegrinaggio di molti turisti in visita a Mosca. Gli unici oggetti rimasti inalterati sono una porta in acciaio massiccia e pannelli in acciaio del bunker stesso. FONTE
VEDI ANCHE https://moskultura.ru/museums/bunker-stalina-na-taganke
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