Questa volta si tratta degli oceani, che sono già stati aggrediti “involontariamente” utilizzando i mari come discarica globale per i rifiuti, un aspetto su cui si dovrebbe seriamente riflettere. Se ci pensate, per molto tempo i rifiuti nucleari e chimici sono finiti in fondo all’oceano. A partire dagli anni ’50, l’oceano è diventato una discarica umana. Tra il 1946, quando gli Stati Uniti hanno scaricato per la prima volta rifiuti radioattivi nell’oceano, e i primi anni ’90, quando sono avvenuti gli ultimi rilasci, migliaia di barili pieni di rifiuti radioattivi sono stati scaricati sul fondo dell’oceano. I cimiteri nucleari sottomarini russi ci sono stati segnalati da Giulietto Chiesa (1993).
Uno studio pubblicato sulla rivista Science da GO2NE (Global Ocean Oxygen Network) ha rilevato che le zone morte oceaniche sono quadruplicate, aumentando del 1000%, dal 1950. Sulle cause c’è davvero da discutere.
“Tra i principali paesi “contribuenti”: la Gran Bretagna, che ha effettuato 34 operazioni tra il 1949 e il 1982 e ha immerso più di 140.000 fusti, il Belgio con 55.000 fusti e, infine, la Francia, comprese le due campagne del 1967 e del 1969 che hanno visto immergere più di 46.000 fusti. Non c’è nulla di illegale in questi scarichi effettuati in alto mare, in acque internazionali dove non vige alcuna regolamentazione” (fonte)
La regolamentazione dello scarico di rifiuti negli oceani risale al 1972, quando fu firmata la Convenzione sulla prevenzione dell’inquinamento marino da scarico di rifiuti e altre materie. Non è chiaro a cosa serva.(approfondimenti). Il G7 che si è concluso a Sappooro, in Giappone, ha appoggiato la decisione di Tokyo – osteggiata fortemente da Cina e Corea del Sud – di scaricare nell’Oceano Pacifico l’acqua contaminata della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.
Come se anche in questo caso ci fosse un solo grande problema, ovvero l’aumento di CO2, si stanno pianificando e già attuando progetti per ingegnerizzare gli oceani del pianeta.
Geoingegneria climatica e il nostro oceano: considerare l’etica, l’equità e la giustizia
SCOMPORRE LA GEOINGEGNERIA CLIMATICA PARTE 4
PARTE 1: INFINITE INCOGNITE
PARTE 2: RIMOZIONE DELL’ANIDRIDE CARBONICA NELL’OCEANO
PARTE 3: MODIFICA DELLA RADIAZIONE SOLARE
ESTRATTO
Governance degli oceani e movimento verso un codice di condotta per la geoingegneria climatica che consideri l’oceano
TOF ha lavorato su oceani e questioni relative ai cambiamenti climatici dal 1990. TOF invia regolarmente commenti pubblici a livello nazionale, subnazionale e internazionale sollecitando la considerazione dell’oceano e dell’equità, in tutte le conversazioni sulla geoingegneria climatica, nonché chiedendo una geoingegneria codice di comportamento. TOF fornisce consulenza alle National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (NASEM) sulla politica di geoingegneria ed è il consulente oceanico esclusivo di due fondi di investimento incentrati sull’oceano con un totale di 720 milioni di dollari di asset in gestione. TOF fa parte di una collaborazione all’avanguardia di organizzazioni per la conservazione degli oceani che cercano un terreno comune e strade efficaci per comunicare la necessità di precauzione e rispetto per l’oceano, quando si considerano le opzioni di geoingegneria climatica.
Mentre la ricerca per la geoingegneria climatica avanza, TOF sostiene e incoraggia lo sviluppo di un codice di condotta scientifico ed etico per tutti i progetti di geoingegneria climatica, con un focus specifico e distinto sull’oceano. TOF ha lavorato con l’Aspen Institute verso criteri rigorosi e robusti guida sui progetti CDR oceanici, incoraggiando lo sviluppo di un codice di condotta per i progetti di geoingegneria climatica, e agirà per esaminare tra pari una bozza di codice dell’Aspen Institute entro la fine dell’anno. Questo codice di condotta dovrebbe incoraggiare la ricerca e lo sviluppo di progetti in dialogo con le parti interessate potenzialmente interessate, offrendo istruzione e supporto per i vari impatti di tali progetti. Il consenso libero, preventivo e informato, oltre al diritto di rifiuto per le parti interessate, garantirà che qualsiasi progetto di geoingegneria climatica operi con trasparenza e miri all’equità. Un codice di condotta è necessario per ottenere i migliori risultati dalle conversazioni sulla geoingegneria climatica allo sviluppo di progetti.
Immergersi nella geoingegneria del clima oceanico sconosciuta
Le conversazioni sulla geoingegneria, la tecnologia e la governance del clima oceanico sono ancora relativamente nuove, con governi, attivisti e parti interessate in tutto il mondo che lavorano per comprenderne le sfumature. Mentre le nuove tecnologie, i metodi di rimozione dell’anidride carbonica e i progetti di gestione della radiazione solare sono sotto esame, i servizi ecosistemici che l’oceano e i suoi habitat forniscono al pianeta e alle persone non devono essere sottovalutati o dimenticati. TOF e BRI stanno lavorando per ripristinare gli ecosistemi costieri e sostenere le comunità locali, dando priorità all’equità, al coinvolgimento delle parti interessate e alla giustizia ambientale in ogni fase del processo. Il progetto EquiSea promuove questo impegno per la giustizia e sottolinea il desiderio della comunità scientifica globale di aumentare l’accessibilità e la trasparenza per il miglioramento del pianeta. La regolamentazione e la governance della geoingegneria climatica devono incorporare questi principali inquilini in un codice di condotta per tutti i progetti.
Parole chiave
Geoingegneria del clima naturale: I progetti naturali (soluzioni basate sulla natura o NbS) si basano su processi e funzioni basati sull’ecosistema che si verificano con un intervento umano limitato o nullo. Tale intervento è solitamente limitato all’imboschimento, al ripristino o alla conservazione degli ecosistemi.
Geoingegneria del clima naturale potenziata: I progetti naturali migliorati si basano su processi e funzioni basati sugli ecosistemi, ma sono sostenuti da un intervento umano programmato e regolare per aumentare la capacità del sistema naturale di assorbire anidride carbonica o modificare la luce solare, come pompare nutrienti nel mare per forzare la proliferazione algale che assorbire carbonio.
Geoingegneria climatica meccanica e chimica: I progetti di geoingegneria meccanica e chimica si basano sull’intervento umano e sulla tecnologia. Questi progetti utilizzano processi fisici o chimici per effettuare il cambiamento desiderato.
FONTE https://oceanfdn.org/it/geoingegneria-climatica-etica-equit%C3%A0-e-giustizia/
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