Di Francesco Capo

È stato definito come uno degli scienziati viventi più influenti al mondo dalla rivista scientifica e culturale statunitense The Atlantic. È tra i dieci scienziati più citati al mondo negli articoli delle riviste scientifiche: vanta più di seimila citazioni al mese.
John A. Ioannidis è professore di epidemiologia presso la celebre Università di Standford.

Nel gennaio 2021 ha pubblicato uno studio sull’European Journal of clinical investigation in cui ha dimostrato che i lockdown sono inutili e dannosi perché risultati in termini di riduzioni dei contagi possono ottenersi anche senza restrizioni e serrate generali.

Pochi giorni fa è uscito un suo nuovo studio, in fase di pre-print, che pone ulteriori interrogativi sulla narrativa ufficiale del Covid fornita da governi e media mainstream. È doveroso ricordare che uno studio in pre-print deve ancora essere sottoposto alla revisione da parte di altri scienziati di pari competenze rispetto a quelli autori dello studio stesso.

Lo scopo dichiarato dell’ultimo lavoro scientifico del professor Ioannidis è di stimare i tassi di mortalità dell’infezione e malattia da Covid con particolare attenzione alle popolazioni di anziani che vivono in residenze e ad altri gruppi di età.
Il lavoro scientifico ha preso in analisi 23 studi condotti in 14 Paesi diversi. Le persone con più di settant’anni di età i cui dati sono stati esaminati sono più di mille.
I risultati confermano indici di mortalità bassissimi e tassi di sopravvivenza altissimi in caso di infezione e malattia.
Nelle 
persone con più di settant’anni di età che vivono in residenze o comunità per anziani il tasso medio di mortalità è risultato essere del 2,4%, dunque con un tasso di sopravvivenza pari 97,6% dei casi. Per le persone di età superiori i settant’anni in generale il tasso medio di mortalità è del 5,5%. Gli indici più alti di mortalità si registrano in anziani con più di 85 anni di età.
I tassi medi di mortalità crollano nelle altre fasce di età. Da 60 a 69 anni il tasso di mortalità è dello 0,59%, quello di sopravvivenza del 99,41%. Dai 50 ai 59 anni è dello 0,27%, per arrivare alla fascia da 0 a 19 anni in cui il tasso medio di mortalità è dello 0,0027%. Ciò significa che in caso di infezione una persona da 0 a 19 anni ha un tasso medio di sopravvivenza pari al 99,9973% dei casi.

Basterebbero queste cifre e gli elevati tassi di sopravvivenza sopra citati per sostenere l’inutilità dei sieri Covid nelle fasce più giovani della popolazione, invece la campagna vaccinale prosegue in Italia anche nei confronti dei bambini con età superiore a dodici anni.
In Israele, uno dei paesi capofila al mondo nella campagna di vaccinazione di massa, stanno procedendo alla somministrazione della terza dose , disponibile anche per i bambini a partire dai dodici anni di età.

FONTE https://www.byoblu.com/2021/08/30/tassi-di-mortalita-cosi-bassi-giustificano-una-campagna-vaccinale-di-massa-il-nuovo-studio-del-prof-ioannidis/

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