(Immagine: Rosatom)
Rosatom afferma che la potenza media del motore, operante in modalità impulso-periodica, raggiunge i 300 kW, consentendo di accelerare il veicolo spaziale a velocità molto più elevate rispetto ai motori convenzionali.
Alexey Voronov, primo vice direttore generale per la scienza dell’Istituto di Ricerca Rosatom di Troitsk, ha dichiarato: «Attualmente, un volo verso Marte con motori tradizionali può richiedere quasi un anno solo per l’andata, il che è pericoloso per gli astronauti a causa delle radiazioni cosmiche e dell’esposizione alle radiazioni. Utilizzando motori al plasma, la missione potrebbe ridursi a 30-60 giorni, rendendo possibile inviare un astronauta su Marte e riportarlo indietro».
Ha aggiunto che la creazione del prototipo rappresenta «una delle fasi più importanti del progetto», poiché servirà a verificare l’idoneità del motore per veicoli spaziali e a stimare i costi di produzione.
Per testare il prototipo, è in fase di assemblaggio una piattaforma sperimentale su larga scala, dotata di una camera a vuoto lunga 14 metri e con un diametro di 4 metri, progettata per simulare le condizioni dello spazio esterno.
Marte si trova a circa 225 milioni di chilometri dalla Terra. Per coprire tale distanza in 30 giorni, sarebbe necessaria una velocità media di circa 314.000 km/h. Altri Paesi, tra cui l’Agenzia Spaziale Europea e gli Stati Uniti, hanno progetti in corso per ridurre i tempi di viaggio e garantire condizioni sicure per missioni umane su Marte e ritorno.
Secondo il giornale russo Izvestia, la spinta del motore sarà di circa 6 Newton, e i ricercatori affermano che «il sistema di propulsione sarà in grado di accelerare particelle (elettroni e protoni carichi) fino a una velocità di 100 km/s. Ciò consentirà ai veicoli spaziali di effettuare voli interplanetari e persino di uscire dal sistema solare».
Il motore a razzo al plasma viene descritto come «un tipo di motore elettrico. Si basa su due elettrodi tra cui vengono fatte passare particelle cariche, applicando contemporaneamente un alto voltaggio. La corrente genera così un campo magnetico che espelle le particelle dal motore». Si specifica inoltre che il lancio in orbita avverrà con metodi tradizionali e che «il modello di volo dell’unità sarà pronto entro il 2030».
È un “game changer” o solo un’illusione?
L’idea di un viaggio di 30 giorni su Marte è entusiasmante, ma rimangono alcune sfide da affrontare. È ancora necessaria una verifica indipendente delle prestazioni del motore, in quanto nessuno studio autorevole ha confermato le piene capacità dichiarate da Rosatom. Un altro ostacolo importante è l’integrazione con il veicolo spaziale, poiché la progettazione di un’architettura di missione attorno a questo sistema di propulsione richiederà significativi progressi ingegneristici.
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