5 agosto 2017
La ricostruzione dell’andamento delle correnti a getto – forti venti che percorrono l’alta atmosfera – negli ultimi 300 anni mostra che gli eventi meteorologici estremi sono legati alle fluttuazioni nel loro percorso, che si sono intensificate a partire dagli anni sessanta del Novecento (red) (ndr ricordiamo i test nucleari in quota e aumento del traffico di razzi e aerei)
Gli eventi meteorologici più estremi che si sono verificati in Europa dal 1960 in poi – dalle ondate di calore, alla siccità, fino agli incendi boschivi e le inondazioni – sono in correlazione con l’intensificazione delle fluttuazioni nel percorso delle correnti a getto sull’Atlantico settentrionale.
A stabilirlo è uno studio condotto da ricercatori dell’Università dell’Arizona a Tucson, che hanno ricostruito i cambiamenti avvenuti nelle correnti a getto dell’Atlantico settentrionale a partire dal 1725. Lo studio è pubblicato su “Nature Communications”.
Le correnti a getto sono correnti d’aria strette e ad alta velocità che fluiscono con un andamento quasi “orizzontale” al confine fra la troposfera e la stratosfera.
Quando la corrente a getto dell’ Atlantico settentrionale si trova nella sua posizione settentrionale più estrema, le isole britanniche e l’Europa occidentale sono interessate da un’ondata di caldo estivo, mentre l’Europa sudorientale deve affrontare forti piogge e inondazioni.
Quando il getto si trova nella sua posizione meridionale estrema, la situazione si capovolge: l’Europa occidentale sopporta forti piogge e inondazioni, mentre l’Europa sudorientale fronteggia temperature estreme, siccità e incendi.
Il freddo estremo e la neve di questo inverno nel Nord America orientale e il calore estremo e la siccità in California e nel sud-ovest americano sono invece legati alla posizione invernale della corrente a getto del Pacifico settentrionale.
La ricerca ha anche evidenziato che a partire dagli anni sessanta del Novecento le oscillazioni nel percorso delle correnti a getto dell’emisfero settentrionale sono notevolmente aumentate.
Per ricostruire dell’andamento della corrente a getto Valerie Trouet e colleghi hanno combinato più strategie di ricerca. Partendo dalle rilevazioni da satellite disponibili dal 1979, che permettono di correlare l’andamento della corrente a getto con la distribuziine della pressione atmosferica, hanno poi allargato la base di dati a quelli rilevati dalle stazioni meteorologiche dal 1871, per estendere infine la correlazione ai dati dendrocronologici, ossia alla relazione fra struttura degli anelli degli alberi, pressione atmosferica e andamento della corrente a getto.
Trouet e colleghi sperano di riuscire a estendere la loro ricostruzione dell’andamento delle correnti a getto agli ultimi mille anni analizzando antichi manufatti in legno conservati nei musei.
Le correnti a getto sono imponenti flussi di aria ad alta velocità che si spostano nell’alta atmosfera da ovest a est, influenzando moltissimo le condizioni meteorologiche.
Quando una corrente a getto inizia ad avvitarsi su se stessa, impedisce ai sistemi meteorologici di spostarsi a est, un fenomeno noto come blocco atmosferico, creando situazioni critiche. Grandi blocchi atmosferici sono stati responsabili, per esempio, dell’ondata di calore che ha colpito l’Europa nel 2003, della siccità in California del 2014 e dell’uragano Sandy che ha devastato i Caraibi e la costa orientale degli Stati Uniti nel 2012. LEGGI QUI
VEDI ANCHE
ANOMALIE DELLA CORRENTE A GETTO E CAOS METEOROLOGICO
La centrale nucleare di Fukushima è posizionata sotto la corrente a getto. Chi ha chiesto quali sono le conseguenze climatiche del disastro di Fukushima? Sembra che nessun articoli scientificio abbia discusso i risultati del modello di dispersione atmosferica e le misurazioni delle emissioni di Fukushima da questo punto di vista, e tenuto conto delle misurazioni del Geophysical Institute at Fukushima University che aveva misurato in quota. È probabile che una grande quantità di radioattività sia ancora presente nella corrente a getto e che non arriverà completamente sulla terra per anni. Leggi qui .
Molte altre domande sorgono.
IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.