La tedesca Allianz Global Investors ha eliminato due esclusioni che bloccano i suoi fondi sostenibili dall’investire nella difesa, diventando uno dei primi grandi gestori patrimoniali europei a cambiare le proprie politiche per aiutare a finanziare il riarmo. La casa di gestione ha scritto ai clienti di aver rivisto le esclusioni verso aziende della difesa. La revisione è parziale, ma aprirà il vaso di Pandora: ne seguiranno altre. Perché ReArm ha cambiato l’equilibrio culturale in Europa.Allianz poi ribadisce che «l’impegno per la sostenibilità rimane costante e l’investimento sostenibile continua ad essere una priorità strategica». Come si combina la scelta di Allianz, per esempio, con le disposizioni di Banca d’Italia entrate in vigore lo scorso 10 febbraio? Tali disposizioni (vedi articolo Lo stop alle armi firmato da Bankitalia) prevedono il blocco per i finanziamenti “alle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo”. L’ambito sembra specifico. VEDI QUI
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Di Mauro Del Corno
Continua la corsa di fondi e società finanziarie per non perdere il treno del riarmo e i lauti profitti che questo può garantire. Ci sono i fondi normali, i fondi pensione e persino quelli Esg, ovvero quelli che, in teoria, dovrebbero selezionare gli investimenti anche in base a criteri di sostenibilità e rispetto di pratiche corrette. Sinora erano state avvisaglie di società “minori”, ma ora si muove anche un colosso come la tedesca Allianz Global Investors che gestisce 570 miliardi di euro e che ha eliminato i vincoli che impedivano ai suoi fondi “sostenibili” di investire nella difesa, incluse le bombe atomiche.
Alla fine della scorsa settimana, Allianz ha scritto ai propri clienti per avvisarli che i suoi fondi sostenibili possono ora acquistare partecipazioni anche in aziende che ricavano più del 10% dei loro ricavi dalla vendita di armi e servizi militari. La società ha ritenuto che le limitazioni che impedivano di investire nell’industria bellica fossero troppo “onerose”, ha spiegato Matt Christensen, responsabile globale degli investimenti sostenibili del gruppo. Ha inoltre precisato che “Le armi nucleari rappresentano un deterrente fondamentale e credibile per i conflitti su larga scala e, nei paesi occidentali, la produzione di armi nucleari è pienamente integrata nell’industria e non può essere separata”. Allianz ci tiene però ad assicurare che non investirà in aziende di “armi chimiche e/o biologiche”
Interessante come tutti i gruppi della finanza che decidono di aumentare i loro investimenti in armi, si giustifichino affermando, più o meno, che questo è un modo per difendere la democrazia e che c’è bisogno di risorse per finanziare il piano di riarmo da 800 miliardi di euro presentato dalla Commissione Ue. Passa in secondo piano che le aziende del settore, negli ultimi due anni, hanno visto il loro valore di borsa raddoppiare o triplicare, come nel caso di Leonardo o Rheinmetall. FONTE
In un cambio di rotta significativo per il mondo degli investimenti ESG, la società Allianz Global Investors (AGI) ha deciso di rimuovere due importanti esclusioni che impedivano ai suoi fondi sostenibili di investire nel settore della difesa.
La società tedesca, con oltre 570 miliardi di euro di asset in gestione, diventa così uno dei primi grandi gestori patrimoniali europei a modificare le proprie politiche per contribuire al finanziamento del riarmo del continente.
La decisione, comunicata ai clienti la scorsa settimana, permette ora ai fondi sostenibili di AGI di acquisire partecipazioni in aziende che generano più del 10% dei loro ricavi da equipaggiamenti e servizi militari. La seconda esclusione eliminata riguarda invece le attività legate alle armi nucleari, che diventano investibili purché operino nel rispetto del Trattato di non proliferazione nucleare (TNP).
Allianz Partners nomina Ludovic Gros nuovo Global Medical Director
Gros è entrato in Allianz Partners dopo un’esperienza nel Gruppo IMA (Inter Mutuelles Assistance), uno dei principali gruppi di assistenza in Francia, dove ha ricoperto il ruolo di Medical Director dal 2022. Con una solida esperienza in medicina d’emergenza, catastrofi e aviazione come ex medico d’emergenza e Chief Flight Surgeon nelle Forze Armate francesi, Gros porta con sé oltre 20 anni di esperienza in organizzazioni diverse, tra cui quelle militari, organizzazioni internazionali e aziende di assistenza. Dopo una brillante carriera come medico militare e ufficiale comandante, Gros ha ricoperto ruoli di grande rilevanza, tra cui Direttore dell’Aeromedical Evacuation Control Center per l’European Air Transport Command di Eindhoven, nei Paesi Bassi, e direttore tecnico e rappresentante francese per la NATO all’interno dell’Aeromedical Working Group.
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