(Articolo di NoGeoingegneria)
“Badate al senso, e le parole andranno a posto per conto proprio”
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie
Le parole sono finestre, o muri. Comunicare efficacemente è veicolare contenuti e idee, concetti, eventi con termini adeguati. Facilitare attenzione e comprensione dipende dal linguaggio che usiamo. Ogni parola ha un significato, rappresenta una “unità logica di informazione” e dà un valore ad una questione, tema, cosa, etc.
Questa breve premessa è necessaria per esaminare un termine diffuso e diventato strategico, e proprio uno stratega mostra consapevolezza di questo fatto adoperando una descrizione volutamente vaga nel descrivere un certo fenomeno: “Non so a cosa serve, non so neanche se serve. Il mio dubbio è questo, come mai questi signori stanno lì in giro e lo fanno con una frequenza che è bestiale….questa cosa c’è ogni giorno…” ha commentato il Gen. FABIO MINI a proposito delle scie nei cieli rilasciate da aerei: scie lunghe o corte, larghe o sottili, con una varietà notevole di forme e colori, mai viste in passato. Interrogarsi su “questa cosa” in cielo sembra d’obbligo. Quindi, cosa sono le scie in cielo?
“E’ solo vapore acqueo, sono normalissime scie di condensa”, rassicura chi dovrebbe saperlo, ma chi non si fida parla di “scie chimiche”, parola che ha ottenuto una diffusione epidemica in tutto il mondo divenuta ormai parola chiave. Le chiavi però hanno una doppia funzione, possono aprire o chiudere, ma la funzione in questo caso qual è? A chi o a cosa serve? Cosa aveva in mente chi ha creato questo termine? E’ una composizione di parole del tutto casuale? Perché ha trovato una rapida diffusione planetaria come fosse virale? Ha una funzione di vettore-messaggero efficace e appropriata?
Partiamo da qui: cosa vuol dire “scia chimica”?
Una scia è qualcosa lasciato dietro di sé. Il termine chimica indica uno stato di composizione, naturale o artificiale. La discussione gira da anni intorno alla domanda principale: le scie che vediamo in cielo sono scie di condensa o scie chimiche? La comunità scientifica le definisce “contrails”, letteralmente scie di condensazione, sono scie o nuvole di cristalli di ghiaccio.
Eppure qualche scienziato impegnato in questo dibattito avrebbe potuto o dovuto far notare che, da un punto di vista linguistico, si tratta di una contrapposizione priva di significato, infatti…
TUTTE LE SCIE DI AEREI SONO SCIE CHIMICHE!
La combustione di carburante nei motori degli aerei non è altro che una reazione chimica. Si tratta del passaggio di una sostanza dallo stato liquido allo stato di gas/vapore, in determinate condizioni visibile in forma di scia. Le scie di condensa sono dunque “scie chimiche” in piena regola! E con ciò? E’ bene o male?
Chi usa il termine “scie chimiche” per denunciare le scie anomale, attribuisce una valenza negativa, interpreta il significato di chimico come sinonimo di tossico, velenoso o dannoso. Ma certamente non ogni reazione chimica è tossica. Dunque: qual è lo scopo di questa contrapposizione creata e voluta, basata su un termine non proprio brillante? Chi ha avuto interesse a ridurre i dibattiti sulle manipolazioni atmosferiche (in atto da decenni) in una sterile battaglia pro o contro le “scie” buone o malefiche?
A vedere i risultati dopo anni di discussioni, sembra una ben riuscita operazione di marketing volta a considerarle “scie innocue”. Tutti o quasi tutti vedono oggi il cielo ornato di “scie normali” non di rado definite “belle”, lo testimoniano innumerevoli foto e video in rete.
“Beautiful Sunset”
Photo Gallery della “Cloudaapreciationsociety” QUI
Opposte fazioni (opportunamente create?) si sono lasciate coinvolgere in questa diatriba per molto tempo.
I fautori delle “teorie del complotto” dicono: le scie NON sono normali, NON sono innocue, sono appunto “SCIE CHIMICHE”, con il sottinteso che si tratti di scie “cattive”.
Mainstream, scienziati accreditati, certi politici, debunker ribattono: le scie sono normali, sono innocue, sono SCIE DI CONDENSA, insomma sono “buone”.
Esaminando queste ultime affermazioni, troviamo che il dibattito sia fuorviante a partire dall’impostazione, ingannevole e semplicemente falsa.
Aldilà di eventuali composti delle scie in questione, quello che si vede nei cieli non è MAI una manifestazione innocua. Le scie di condensa degli aerei NON sono innocue. Il rilascio degli aerei (residui di combustione di carburante) altera comunque l’atmosfera, introduce molteplici fattori e ha effetti sul clima. L’espansione del trasporto aereo, acceleratosi negli ultimi anni per effetto del proliferare delle compagnie low cost, interessa ormai quasi tutti i paesi e cresce a ritmi esponenziali. Gli aerei, per quello che si sa, non vanno ad acqua. I velivoli vanno a cherosene, un carburante di origine fossile.
Spiegano Guy Dauncey e Patrick Mazza: “Gli aerei commerciali generano 600 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Rilasciano ossidi di azoto direttamente nella troposfera (la parte inferiore dell’atmosfera, sede dei fenomeni meteorologici); qui si ossidano nell’ozono troposferico che, a quell’altezza, funziona come potente gas serra” (1).
Le scie dense portano alla formazione di cirri e bloccano il calore all’interno dell’atmosfera. L’IPCC ancora nel 1999 sembrò in forte apprensione per le emissioni del traffico aereo. A sorpresa però il traffico aereo fu esentato in protocolli (Kyoto) e statistiche governative. I cieli sono spazio liberato da vari vincoli, in particolar modo per i militari (VEDI QUI).
Il termine “scie chimiche” non viene riferito però alle emissioni “normali” (effetto collaterale) del traffico aereo, ma si intende invece accusare un eventuale rilascio intenzionale di sostanze nocive.
Ma dove e quando è nato il termine “scie chimiche”?
L’espressione “chemtrails” (contrazione di chemical trails) appare la prima volta in ambito militare. Risulta nel 1990 un corso intitolato “chemtrails” dell’United States Air Force Academy – Dipartimento di Chimica USAFA. Il testo del documento non chiarisce le motivazioni di questa scelta terminologica, ben messa in risalto sulla copertina del documento (VEDI QUI).
Si racconta invece che il termine “scie chimiche” fu adoperato la prima volta dal giornalista investigativo William Thomas nel 1999. Tracce persistenti sempre più frequenti in cielo iniziarono ad allarmare cittadini statunitensi e canadesi fin dal 1998, tra di essi proprio Thomas, specializzato nella pubblicazione di notizie non riportate dai media mainstream. Durante e dopo la guerra del Golfo, aveva svolto servizio in Bahrain, in Arabia Saudita e nel Kuwait come membro di una squadra di pronto intervento ambientale. E’ autore di vari libri, alcuni sui telefoni cellulari e altri pericoli elettromagnetici.
Nel 1998 non c’è ancora alcuna menzione pubblica del termine scie chimiche, e se è vero che sia stato William Thomas ad aver usato per primo questa definizione, c’è da annotare un fatto: in un suo articolo del gennaio 1999 non c’è ancora traccia di questo termine. Il titolo del suo riassunto fu “Contrails: Poison From the Sky”. Immediatamente dopo la pubblicazione di questo testo, Thomas fu chiamato ed intervistato più volte sulla Art Bell Radio dal fondatore e conduttore William Arthur Bell, la prima volta nel febbraio e poi nel marzo 1999. La trasmissione ebbe 15 milioni di ascoltatori.
Il personaggio William Arthur Bell III merita attenzione. E’ figlio di Arthur Bell Jr II, capitano della United States Marine Corps e di Jane Bell, una istruttrice nella Marina. Bell III, dopo aver lasciato il servizio militare visse a Okinawa, isola giapponese nota per la presenza di basi americane per il 18% del proprio territorio. Bell lavorò come disc jockey per KSBK, l’unica stazione in lingua inglese non militare in Giappone. Ulteriori informazioni su Bell si trovano QUI
La diffusione esplosiva del termine “scie chimiche” avvenne dunque grazie al broadcaster americano Bell, ben noto per le sue trasmissioni su temi paranormali e cospirazionisti.
Presto altri paesi seguirono l’esempio nella pubblicizzazione del tema “scie in cielo”. L’aumento rapido ma graduale di scie persistenti intorno al globo fu accompagnato da trasmissioni analoghe a quella di Art Bell Radio, inserendo il tema ogni volta in una cornice di “misteri paranormali e complotti”. Con questo specifico appoggio massmediatico, un termine senza storia ha avuto una sua diffusione controllata perché introdotta con caratteristiche rivelatesi una efficace arma di discredito.
A chi o a cosa serve il termine “scie chimiche”?
- Serve da keyword (parola chiave) per tracciare chi si occupa della questione scie in cielo.
- Serve a creare un ghetto. Il termine non è ufficiale, non ha storia o riferimento chiaro, è in qualche modo “repellente” e non aiuta a creare collegamenti tra i vari movimenti. Quello che succede in cielo ha invece una sua rilevanza per molti settori: meteo, cambiamenti climatici, agricoltura, OGM, watermanagement (cloudseeding e dighe), geologia, nucleare, difesa della biodiversità, inquinamento atmosferico (polveri sottili e inquinamento elettromagnetico), malattie ambientali, disastermanagement, militarizzazione… in pratica per qualsiasi gruppo o movimento alle prese con domande in qualche modo connesse con l’atmosfera.
Questi ambiti utilizzano (senza eccezioni) termini con un significato etimologico chiaro e riconoscibile, a differenza di un comparto dell’attivismo, quello che si occupa delle “scie chimiche”, che usa un termine dalla genesi incerta ma con una caratteristica particolare: squalifica in partenza chi lo usa.
E’ una parola che tende ad ostacolare, instaura un muro istantaneo al solo pronunciarla. Ha un sapore di poco intelligente ed insensato ed in realtà è proprio così.
Scie chimiche: un “meme” persuasivo
I mass-media hanno mostrato la consueta capacità di persuasione riuscendo a creare un particolare alone attorno alle persone che utilizzano a vari livelli questa espressione, il feedback è pressoché automatico: “si tratta di complottisti, ignoranti e paranoici”. Se l’attivismo è riuscito così raramente a trovare piattaforme di rilievo per esporre analisi e documentazioni (usando termini corretti) lo si deve ad un massiccio impegno in operazioni di denigrazione ad ogni livello ma soprattutto ad un vero muro di gomma tenuto in vita proprio grazie a questo termine squalificante, ed alla curiosa insistenza degli attivisti che usano il controverso termine come se non esistesse nulla di più preciso e credibile.
Allora, l’espressione “scia chimica” è davvero uno strumento valido, un termine intelligente che aiuta ad informarsi e ad informare le persone?
NO, non lo è.
L’introduzione del termine “scie chimiche” ha il sapore di “PSYOPS” (psychological operations), sa di esca e di trappola.
Una cosa è certa: il termine “scia chimica” non apre i cassetti delle documentazioni, non favorisce la ricerca di brevetti, di rapporti militari, scientifici o giuridici.
Nessuna mente e nessun occhio si aprirà con l’uso di questo termine, ma è invece una gabbia per chi si accontenta di facili semplificazioni.
Ma quali sono i termini corretti che “aprono il cielo”?
La forma ufficiale che riguarda le “modificazioni intenzionali atmosferiche” o “geoingegneria stratosferica” è Stratospheric aerosols geoengineering, in breve SAG.
Le dispersioni di aerosol in atmosfera tramite aerei hanno una lunga storia. Un esempio degli anni ‘50 è l’“Operation L.A.C.” (Large Area Coverage), operazione di dispersione di polveri di solfuro di zinco e cadmio da aerei su larga scala. Coinvolse gli Stati Uniti d’America e il Canada (VEDI QUI). Non risulta che la gente fosse stata informata.
Oltre ai rilasci di sostanze con aerei, troviamo l’utilizzo di razzi per distribuire sostanze in atmosfera. Un esempio particolarmente impressionante lo troviamo nel 1963: l’Air Force lanciò un razzo creando una “ciambella” intorno al pianeta tramite minuscoli dipoli (aghi di rame). L’intento fu di stabilizzare un campo di trasmissioni di radioonde artificiale (VEDI QUI).
Gli anni dei sogni deliranti di Teller e Wood, implementati dalle possibilità atomiche (più di 2.200 detonazioni messe in atto, centinaia in atmosfera) furono l’inizio della manipolazione intenzionale del pianeta, in particolar modo dell’atmosfera. VEDI QUI
Il termine “irrorazioni aeree” apre altri capitoli, il più delle volte anche qui si tratta di misure non pubbliche o semiclandestine, ma non mancano gli scopi bellici. Albert Gore, padre del Nobel per la pace Al Gore, nel 1951 ha esortato il Congresso degli Stati Uniti a creare una zona cuscinetto col plutonio degradato: i consiglieri americani hanno preso in considerazione il suggerimento del deputato di spruzzare scorie di plutonio riprocessato sulla Corea creando in questo modo una “cintura di morte”. VEDI QUI
L’inseminazione di nubi o cloud seeding (con aerei e razzi) sa creare o distruggere nubi, far piovere o nevicare, impedire o favorire grandinate, manipolare correnti, tempeste, uragani, ecc. In Italia e in molti altri paesi questo tipo di esperimenti iniziarono negli anni ’40.VEDI QUI
Contrails e cirrus sono oggetto di indagine di enti governativi ed istituti prestigiosi: sono proprio loro a farci sapere che le “semplici scie di condensa” sono un gran bel problema. E’ la NASA a dire: Clouds Caused By Aircraft Exhaust May Warm The U.S. Climate. Come la mettiamo con il discorso delle nubi innocue?
Sulle nubi artificiali (artificial clouds) si esprime il fior fiore di scienziati e ricercatori.
L“artificial ice nucleation” è uno strumento di manipolazione meteorologica da decenni: manipolazione di nebbie, neve e piogge (e non sono mancati danni e devastazioni collaterali).
CHAFF, plasmaclouds, waveclouds, weired clouds, aprono altre aree della manipolazione atmosferica.
Sky/cloud Whitening indica progetti di geoingegneria da realizzarsi “sparando” particelle in stratosfera. Gli esperti avvertono che il cielo non sarà più blu come una volta (3).
Ovviamente l’inglese è la lingua più usata in brevetti e rapporti.
CONCLUSIONE
Il potere della parola
– Per scoprire il reale carattere delle operazioni in cielo è fondamentale usare parole precise. Le operazioni in corso avvengono con molteplici strumenti e molteplici sono gli scopi, lo mostrano gli esempi documentati. Dare il nome esatto e chiaro alle cose, è la prima regola da applicare. Parole precise permettono di trovare informazioni precise e forniscono gli strumenti per comprendere ed agire.
– Creare dibattiti con esperti dei vari settori coinvolti (e sono tanti) è possibile utilizzando un linguaggio corretto. Le immissioni illegali e pericolose nella nostra ecosfera sono oggetto di interesse per molti settori: creare ponti e scoprire le connessioni tra chi si impegna favorisce una via di uscita dalla follia e può interrompere un vero e proprio “ecocidio”. E’ di primaria importanza creare alleanze. Le parole sono importanti. La scelta dei termini è fondamentale, è scelta strategica e “determina il posizionamento” dell’oggetto in questione, i massmediologi lo sanno, e lo sanno quanti hanno interesse a relegare la questione nell’ambito del “complottismo”.
Siamo chiusi nel recinto delle nostre parole, di quelle che usiamo e di quelle che non usiamo.
Le parole giuste forniscono la chiave. A
APPROFONDIMENTI
(1) Airplane contrails worse than CO2 emissions for global warming: study (PhysOrg.com) — In a recent study published in Nature Climate Change, Dr. Ulrike Burkhardt and Dr. Bernd Karcher from the Institute for Atmospheric Physics at the German Aerospace Centre show that the co …
(2) Possedere il clima entro il 2025 – Traduzione NoGeoingegneria
https://www.nogeoingegneria.com/pdf/Possedere_il_clima_entro_il_2025.pdf
Geoengineering: A Whiter Sky
By Phys.org
One idea for fighting global warming is to increase the amount of aerosols in the atmosphere, scattering incoming solar energy away from the Earth’s surface. But scientists theorize that this solar geoengineering could have a side effect of whitening the sky during the day.New research from Carnegie’s Ben Kravitz and Ken Caldeira indicates that blocking 2% of the sun’s light would make the sky three-to-five times brighter, as well as whiter. Their work is published June 1st in Geophysical Research Letters, a…
http://phys.org/news/2012-05-geoengineering-whiter-sky.html
(4) La “bufala sulle scie chimiche” in mainstream e scienza
Via Zamboni 31, sede della prestigiosa Accademia delle Scienze di Bologna,Sala dell’Ulisse. Una location suggestiva ha accolto nella mattinata di venerdì 30 maggio il seminario sulle scie chimiche organizzato dalla Società Chimica Italiana, che ha visto la partecipazione attiva e in veste divulgativa di esperti del settore chimico e meteorologico chiamati ad affrontare uno degli argomenti più delicati e controversi dell’ultimo decennio. Ad aprire l’incontro portando i saluti dell’Ateneo il Prof. Dario Braga, Prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna, chimico e promotore dello sviluppo e della ricerca, che ha sottolineato l’importanza di una corretta informazione e ampia divulgazione della scienza, con particolare riferimento alla chimica, sempre più oggetto di una accentuata dicotomia “bene-male”. ….
I relatori chiamati ad affrontare la tematica dal punto di vista tecnico erano la Dott.ssa Anna Maria Girelli Consolaro, giornalista radiofonica e televisiva, il Dott. Flavio Galbiati, meteorologo del Centro Epson di Milano e il Prof. Claudio Della Volpe, chimico dell’Università di Trento e noto per la sua attività di coordinazione del blog di divulgazione della Società Chimica Italiana. I tre esperti hanno affrontato il tema delle scie chimiche da diverse angolazioni, privilegiando ognuno gli aspetti di propria competenza e cercando di dare una chiara visione dei dati scientifici attualmente disponibili a seguito degli studi condotti dai principali istituti di ricerca di rilevanza internazionale (NASA, EPA, ecc).
Annotazione: il moderatore della conferenza taglia corto verso la fine del dibattito. Uno dei presenti nel pubblico non adopera il termine scie chimiche, ma parla di scie, aggiungendo infine i termini geoingegneria e ingegneria climatica. Il moderatore fa notare: QUI SIAMO FUORI TEMA!
https://www.youtube.com/watch?v=LNbVvQOe8WI
https://www.youtube.com/watch?v=tmVxaWYyL9M
VEDI ANCHE
http://www.festivalscienza.it/site/home/il-festival/articolo10011908.html
http://www.wired.it/scienza/lab/2014/02/28/la-bufala-delle-scie-chimiche/
http://www.butac.it/sciechimiche-opportunismo/
http://ilblogdellasci.wordpress.com/2014/01/10/sciecomiche-del-xxi-secolo/
http://italiaxlascienza.it/main/2014/04/la-bufala-delle-scie-chimiche-de-il-meteo/
http://www.meteoweb.eu/2012/05/come-nasce-e-come-si-smonta-la-bufala-delle-scie-chimiche/133556/
http://ceifan.org/guida_scie_chimiche.htm
DEUTSCHE VERSION
Worte sind Waffen
ENGLISH VERSION
THE WORD AS A WEAPON
(Article by NoGeoingegneria )
“Take heed to the sense, and the words will fall into place on their own”
Lewis Carroll, Alice in Wonderland
Words can be windows, or walls. To communicate effectively is to convey content and ideas, concepts, and events in appropriate terms. Facilitating attention and understanding depends on the language used. Every word has a meaning, is a “logical unit of information” and gives a value to a question, or issue.
This brief introduction is necessary in order to examine a term that has been spread and become strategic, and a strategist shows awareness of this fact by employing a deliberately vague description of a certain phenomenon: “I do not know what it is, I do not know if it helps. My doubt is this, how come these guys are there and they do it with a frequency that is bestial … .this thing is there every day … “said Gen. FABIO MINI about the trails in the sky, released by aircraft : contrails long or short, wide or thin, with a remarkable variety of shapes and colors, and never seen in the past. Questions about “this thing” in the sky seem to be a must. So, what are the contrails in the sky?
“It’s just water vapor, they are quite normal contrails”, those who should know reassure us. But those who do not trust them, speak of “chemtrails”, a word that has become endemic worldwide and has become a keyword. These keys have a double function, however, they can open or close. But what is the function in this case? Who or what is it? What did the creator of this term have in mind? Is it a totally random composition of words? Because it has found a rapid worldwide spread, like a virus. Does it have the effective and appropriate function of messenger-carrier?
Let’s start here: What does “chemical trail” mean?
A wake is something left behind. The term chemical composition can indicate a natural or artificial state. Discussion has revolved for years around the main question: The trails that we see in the sky are contrails or chemtrails? The scientific community defines “contrails” as trails or clouds of ice crystals.
Yet some scientists engaged in this debate state that, from a linguistic point of view, it is a meaningless differentiation. In fact …
ALL AIRCRAFT TRAILS ARE chemtrails!
The combustion of fuel in aircraft engines is a chemical reaction. This is the transition of a substance from a liquid state to a gas or vapor under certain conditions, which forms a visible trail. The contrails are therefore full-blown “chemtrails”! So what? And ‘good or bad?
Whoever uses the term “chemtrails” to denounce these abnormal wakes, attaches a negative value, interpreting the meaning of the word ‘chemical’ as a synonym for toxic, poisonous or harmful. But certainly not every chemical reaction is toxic. So what is the purpose of this opposition, created and wanted, and based on a brilliant term.? Who has an interest in reducing the debates on the manipulation of the weather (active for decades) into a sterile battle for or against the good or evil “contrails”
Looking at the results after years of discussions, it would seem a successful marketing operation to consider them “harmless wakes”. All, or almost all, see the sky today adorned with “normal contrails” often referred to as “beautiful”. Observe the countless photos and videos on the net.
“Beautiful Sunset”
Photo Gallery of the “Cloudappreciationsociety” HERE
Opposing factions (purposely created?) have been left to engage in this debate for a long time.
Proponents of “conspiracy theories” say the trails are NOT normal, are NOT harmless, and are precisely “chemtrails”, with the implication that they are ‘bad’ contrails.
Accredited mainstream scientists, certain politicians, and debunkers argue: contrails are normal, they are harmless, are contrails, in short, are “good.”
Examining these statements, we find that the debate is as misleading as the setting, misleading and simply false.
Beyond any compounds of contrails in question, what you see in the sky is NEVER a harmless event. The contrails of airplanes are NOT harmless. The residues of fuel combustion released from an aircraft taint the atmosphere, and introduce multiple factors and effects on the climate. The expansion of air transport, accelerated in recent years due to the proliferation of low cost airlines, affects almost all countries and is growing exponentially. The planes, as far as is known, do not run on water! The aircraft are run on kerosene, a fossil fuel.
Guy Dauncey and Patrick Mazza explain: “Commercial aircraft generate 600 million tons of CO2 per year. They release nitrogen oxides directly into the troposphere (the lower part of the atmosphere, the seat of meteorological phenomena). Here they oxidize tropospheric ozone which, at that height, works as a powerful greenhouse gas “(1).
Dense contrails lead to the formation of cirrus clouds and block the heat within the atmosphere. The IPCC in 1999 still seemed strongly apprehensive about the emissions from air traffic. Surprisingly, however, air traffic was exempted from protocols (Kyoto) and government statistics. The sky is a space free of constraints, especially for the military ( SEE HERE ).
The term “chemtrails” is not used, however, for the normal emissions (a side effect) of air traffic, but we mean to accuse any intentional release of harmful substances.
From where did the term “chemtrails” come, and when?
The term “chemtrails” (contraction of chemical trails) appears for the first time in military language. In 1990 there was a course entitled “Chemtrails”, at ‘The United States Air Force Academy – Department of Chemistry USAFA. The text of the document does not explain the reasons for this choice of word, well highlighted on the cover of the document ( SEE HERE ).
It was stated that the term “chemtrails” was first used by the investigative journalist William Thomas in 1999. Persistent and increasingly frequent traces in the sky began to alarm US citizens and Canadians in 1998, and among them was Thomas himself, specialist in the publication of news not reported by the mainstream press. During and after the Gulf War he had done service in Bahrain, Saudi Arabia and Kuwait as a member of a team of environmental emergency. And was ‘the author of several books, some of which were about mobile phones and other electromagnetic hazards.
In 1998 there was still no public mention of the term ‘Chemtrails’, and if it is true that William Thomas was the first to use this definition, it must be noted that in an article by him in January 1999 there is still no mention of this term. The title of his resume was “Contrails: Poison From the Sky”. Immediately after the publication of this text, Thomas was called and interviewed several times on the Art Bell Radio by founder and conductor William Arthur Bell, the first time in February and again in March 1999. The transmission had 15 million listeners.
William Arthur Bell III deserves attention, the son of Arthur Bell Jr II, Captain of The United States Marine Corps, and Jane Bell, an instructor in the Navy. Bell III, after leaving military service, lived in Okinawa, a Japanese island known for the presence of US bases on 18% of its territory. Bell worked as a disc jockey for KSBK, the only non-military radio station in English, in Japan. More information on Bell found HERE
The explosive spread of the term “chemtrails”t happened thanks to the American broadcaster Bell, well known for his broadcasts on paranormal subjects and conspiracy.
Soon other countries followed suit in publicising the theme of “contrails in the sky.” The rapid increase of gradual but persistent contrails around the globe was accompanied by programs similar to that of Art Bell Radio, inserting the theme each time in a setting of “paranormal mysteries and conspiracies.” With this specific mass media support, a term with no history had its diffusion controlled because it introduced features that could be effectively discredited.
What is the term “chemtrails”?
It serves as a keyword to trace those involved in the issue ‘Contrails in the sky’.
It serves to create a ghetto. The term is not official, has no history or references and is somehow “repellent” and does not help to create links between various movements. What happens in the sky has relevance in many areas: weather, climate change, agriculture, GMO, water management (cloud-seeding and dams), geology, nuclear science, the defence of biodiversity, air pollution (particulate matter and electromagnetic pollution), environmental illness , disaster management, militarisation … in fact, for any group or movement struggling with questions in some way connected with the atmosphere.
These areas use, without exception, terms with a clear and recognisable etymological meaning. Unlike a fund-raising activity, an activity that deals with “chemtrails”, using a term of uncertain origin but with a special significance:t the user is instantly disqualified.
It is a word that tends to obstruct. Just pronouncing it instantly establishes a wall. It smacks of unintelligence and foolishness.
“Chemtrails”: a persuasive “meme”
The media showed its usual persuasiveness and succeeded in creating a special aura around people, at various levels, who use this expression. The feedback is almost automatic: “it’s ignorant and paranoid conspiracy.” If activism is so rarely able to find relevant platforms for demonstrating analysis and documentation in the correct terms, it is due to a massive commitment to operations of denigration at all levels but especially to a real rubber wall kept alive thanks to this disqualifying term, and the curious insistence of activists who use this controversial term as if there were nothing more accurate and credible.
And so, the expression “chemical trail” is really a good tool, a clever term that helps to inform and educate people?
NO, it is not.
The introduction of the term “chemtrails” has the flavour of “PSYOPS” (psychological operations), known as bait and trap.
One thing is certain, the term “chemical trail” does not open the drawers of documents, does not favour the search for patents and military reports with a scientific and legal basis.
No mind and no eye will open with the use of this term, but it is instead a comfortable cage for those who are content with simplifications.
But what are the correct terms that “open the sky”?
The official form that covers “intentional weather modification” or “stratospheric geoengineering” is Stratospheric aerosols geoengineering , in short SAG.
The dispersion of aerosols in the atmosphere, by aeroplanes, has a long history. An example of the ’50’s is the “Operation LAC” (Large Area Coverage), an operation of dispersion of powders of zinc sulfide and cadmium, from the air, on a large scale. Involving the United States of America and Canada ( SEE HERE ). Not that the people had understood.
In addition to the release of substances into the air, there is also the use of rockets to deliver substances into the atmosphere. A particularly impressive example we find in 1963: the Air Force launched a rocket that created a “doughnut” around the planet, formed of tiny dipoles (copper needles). The intent was to establish an artificial field for the transmission of radio waves ( SEE HERE ).
The years of the delusional dreams of Teller and Wood, implemented by atomic experimentation (more than 2,200 detonations on the ground and hundreds in the atmosphere) were the beginning of the intentional manipulation of the planet, especially the atmosphere. SEE HERE
The term “aerial spraying” opens other chapters. Most of the time these measures are not made public or are semi-clandestine, but there are also military reasons for this. Albert Gore, father of the Nobel Peace Prize winner Al Gore, in 1951 urged the US Congress to create a buffer zone with degraded plutonium. The American advisers considered the suggestion of the deputy to spray reprocessed, radioactive plutonium to create a “belt of death” over Korea. SEE HERE
The “cloud seeding” by planes and rockets can create or destroy clouds, make it rain or snow, prevent or promote hailstorms, manipulate currents, storms, hurricanes, etc. In Italy and in many other countries, this type of experimentation began in the 40’s. SEE HERE
Contrails and cirrus clouds are being investigated by government agencies and institutes. They say that the “simple contrails” are a great problem. And NASA says: Clouds Caused By Aircraft Exhaust May Warm The US Climate. What do we do with the statements about harmless clouds?
The most important scientists and researchers talk of artificial clouds.
For decades “Artificial ice nucleation” has been a tool for manipulating the weather: manipulation of fog, snow and rain (and there have been collateral damage and devastation).
The expressions CHAFF, plasma clouds, wave clouds, weird clouds, open up other areas of the manipulation of weather.
Sky / Cloud Whitening indicates geo-engineering projects to be carried out “firing” particles into the stratosphere. Experts warn that the sky is no longer as blue as before (3).
Of course, English is the language most used in patents and reports.
CONCLUSION
The power of the word
To discover the true nature of the experiments in the sky, it is essential to use precise words. Ongoing operations occur with multiple tools and multiple purposes, as the documented examples show. “Give the exact name and clarify” is the first rule to apply. Precise words provide accurate information and provide the tools for understanding and action.
Debates with experts from the various fields involved (and there are many) are only possible with the use of proper terminology. Illegal and dangerous entries into our ecosphere are of importance in many areas. Creating bridges and discovering the connections between those who work on these problems promotes a way out of the madness and could stop a real “ecocide”. And***** ‘paramount create alleanze****.- Words are important. The choice of terms is crucial. It is a strategic choice and “determines the placement” of the subject in question. The massmediologists know it, and they know who is interested in relegating the issue to part of a “conspiracy”.
We are confined in the cage of our words, of those that we use and those that we do not use.
The right words provide the keys.
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INSIGHTS
(1) Airplane contrails worse than CO2 emissions for global warming: study
(PhysOrg.com) – In a recent study published in Nature Climate Change, Dr. Ulrike Burkhardt and Dr. Bernd Karcher from the Institute for Atmospheric Physics at the German Aerospace Centre show That the co …
(2) Possess the climate by 2025 – Translation NoGeoingegneria
https://www.nogeoingegneria.com/pdf/Possedere_il_clima_entro_il_2025.pdf
(3) THE SKY “OF THE FUTURE”
Geoengineering: A Whiter Sky
By Phys.org
One idea for fighting global warming is to increase the amount of aerosols in the atmosphere, scattering incoming solar energy away from the Earth’s surface. But scientists theorise that this solar geoengineering could have the side effect of whitening the sky during the day. New research from Carnegie’s Ben Kravitz and Ken Caldeira indicates that blocking 2% of the sun’s light would make the sky three-to-five times brighter, as well as whiter. Their work is published June 1st in Geophysical Research Letters, a …
http://phys.org/news/2012-05-geoengineering-whiter-sky.html
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