Il Sole è andato in letargo, cioè è entrato nel minimo della sua attività, ed è senza macchie da circa 40 giorni, ma ancora non comincia il nuovo ciclo di 11 anni. Intanto sulla Terra si stanno verificando insolite e spettacolari aurore rosa che sono collegate proprio alla fase di attività  minima del Sole. “Siamo in una fase di minima attività perché le sequenze dei giorni consecutivi senza macchie stanno aumentando, ma bisogna seguire con attenzione tutta questa fase per stabilire esattamente quando sarà raggiunto il valore minimo assoluto, che caratterizza il punto finale del vecchio ciclo e l’inizio del nuovo” ha detto all’ANSA Mauro Messerotti, dell’Osservatorio diTrieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’università di Trieste.

L’attività magnetica del Sole varia, infatti, secondo un ciclo che dura in media 11 anni: è il periodo che intercorre tra una fase di minima attività e la successiva ed è misurato in base al numero di macchie che appare sulla superficie solare. I cicli sono stati numerati negli ultimi 300 anni e quelli registrati finora sono stati 24. Per dire che è cominciato il ciclo 25 del Sole, ha aggiunto Messerotti, dovranno comparire le macchie del nuovo ciclo, che saranno caratterizzate da due elementi:”compariranno alle alte latitudini, in prossimità dell’attività minima compaiono invece vicino all’equatore, e avranno le polarità magnetiche Nord-Sud invertite rispetto alle macchie del vecchio ciclo”. In realtà, nel mese di dicembre 2016 e nel gennaio 2018 erano state osservate macchie solari con queste caratteristiche “però non si può parlare ancora di nuovo ciclo perché sono fenomeni sporadici”.

Mentre il Sole ‘schiaccia un pisolino’, sulla Terra si stanno verificando brillanti aurore rosa: questo perché le particelle del vento solare, quando colpiscono la Terra in questa fase, “penetrano più in profondità in atmosfera, a oltre 100 chilometri, probabilmente perché hanno più energia, e qui eccitano le molecole di azoto, generando aurore rosa”. Nelle aurore di colore verde invece, “le particelle solari arrivano in atmosfera nella fascia compresa tra 300 e 100 chilometri ed eccitano gli atomi di ossigeno”.

La missione più “calda” della Nasa    

Si prepara a partire la staffetta spaziale che mira a ‘toccare’ il Sole: la Nasa aprirà la strada sabato mattina con il lancio della Parker Solar Probe,che nei 7 anni di missione diventerà il primo veicolo a visitare una stella e quello che si avvicinerà di più in assoluto al Sole; sarà poi il turno dell’Agenzia spaziale europea (Esa) con la sonda Solar Orbiter, il cui lancio, inizialmente previsto per ottobre, è slittato a febbraio 2020, giusto in tempo per rientrare nella finestra prevista di minima attività solare.  Avvicinarsi al Sole mentre è in ‘letargo’ “permette di seguire meglio come cambiano le regioni attive, le macchie solari e l’emissione di particelle man mano che si va verso il massimo del nuovo ciclo solare”, spiega Mauro Messerotti,dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale diAstrofisica (Inaf) e docente all’università di Trieste. “La sonda Parker – prosegue l’esperto – arriverà ad una distanza record di 6,3 milioni di chilometri dal Sole: sarà immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi. Le immagini ultra dettagliate che scatterà ci aiuteranno a capire cosa accelera il vento solare e le particelle energetiche, in modo da permettere previsioni sempre più accurate delle tempeste solari e del meteo spaziale”. Non dovrà osare tanto la Solar Orbiter dell’Esa, che “si fermerà a circa 43 milioni di chilometri dal Sole per osservarne le regioni polari da dove partono le ‘autostrade’ che portano le particelle solari nello spazio interplanetario”

FONTE: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Il-Sole-andato-in-letargo-ed-senza-macchie-Pronta-la-missione-piu-calda-della-Nasa-6f2241dc-201e-4e02-a6b6-00e2160cf79e.html

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