Il kit di partenza per il cittadino che vuole far conoscere il nuovo cartello dell’informazione globale

The Censorship Industrial Complex

Michael Shellenberger su Twitter:

In tutto il mondo, i potenti chiedono la censura, la rimozione e l’ostracismo delle persone non gradite in nome della “difesa della democrazia”. Riusciremo a sconfiggere il totalitarismo non difendendo il nostro amore per la libertà di parola, ma piuttosto promuovendolo…

Una grande notizia è che il giornalista Matt Taibbi e otto suoi colleghi hanno creato un “Rapporto sul complesso industriale della censura” di oltre 70 pagine, che copre oltre 50 governi, Big Tech e ONG che cercano attivamente di imporre il loro modo segreto, antidemocratico e totalitario di controllo sociale sull’intera popolazione mondiale.
Il rapporto non sarà sufficiente a distruggere il complesso industriale della censura. Dobbiamo continuare a far luce sulle organizzazioni di censura finanziate dai governi di tutto il mondo e costruire un movimento globale di cittadini, giornalisti e avvocati disposti a farsi avanti per chiedere ai governi di disinnescarle.
Ma il rapporto di Taibbi e altri è una base potente per fare proprio questo, e noi di Public siamo grati a lui e al suo team per il loro notevole contributo investigativo e intellettuale, che ha richiesto diversi mesi di lavoro. Il Rapporto sul complesso industriale della censura non è l’inizio dello sforzo mondiale per smantellarlo, ma segna la fine dell’inizio.

 

I Twitter Files

Congresso Usa: seduta dedicata ai Twitter Files, con le audizioni di due giornalisti, Matt Taibbi e Michael Shellenberger, che hanno rivelato al grande pubblico come opera il “Cartello della censura”, la collusione tra Big Tech e agenzie federali, FBI su tutte, per bannare dai social contenuti e utenti “scomodi” per le politiche governative.

Una vera e propria operazione di sorveglianza di massa e controllo dell’informazione, con la scusa della lotta alle fake news.

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Come il complesso industriale della disinformazione sta distruggendo la fiducia nella scienza

di David Young

Molte cose sono cambiate nella scienza dopo la pandemia e molte sono cambiate in peggio. La pandemia ha evidenziato la perdita di credibilità dell’establishment della sanità pubblica e la natura spesso tossica dell’attuale dibattito pubblico. John Ioannidis è forse l’esempio migliore di un ottimo scienziato che è stato diffamato e denigrato senza pietà sia online che nella letteratura. C’è stata anche un’ondata di documenti fraudolenti e di studi gravemente errati. Ciò ha reso quasi ridicole le affermazioni secondo cui dovremmo seguire la “Scienza”, data la qualità estremamente scadente di gran parte della scienza. L’uso della coercizione era imperdonabile quando non c’era una base rigorosa per farlo.

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