PARTE 1

Vaccinazione obbligatoria contro COVID-19?

Ricercatori e medici si rifiutano di rendere obbligatoria la vaccinazione se il primo vaccino corona dovesse arrivare sul mercato nei prossimi mesi. I critici della vaccinazione suppongono che ci sarebbe un’ondata di cause legali se alcuni gruppi professionali, come i medici o gli infermieri, dovessero essere obbligati a farsi vaccinare.

L’autodeterminazione come punto di partenza

La Commissione permanente per le vaccinazioni, l’Accademia nazionale delle scienze Leopoldina e il Consiglio di etica tedesco  hanno pubblicato all’inizio della settimana un documento di sei pagine. “Il punto di partenza è l’autodeterminazione”, ha detto Alena Buyx, presidente del Consiglio di etica, “un obbligo generale di vaccinazione dovrebbe quindi essere escluso”. 

Iniziativa per la libera scelta della vaccinazione

“L’obbligo di vaccinazione rappresenta sempre una violazione dei diritti fondamentali, che noi rifiutiamo categoricamente”, informa la “Initiative freie Impfentscheidung” (Iniziativa per la libera scelta della vaccinazione). Attualmente mancano i risultati sugli effetti collaterali e gli effetti a lungo termine in questi “studi di approvazione estremamente accelerati”.

In seguito alcuni estratti del documento  di valutazione della “Initiative freie Impfentscheidung” (Iniziativa per la libera scelta della vaccinazione).

Testo originale pubblicato in ottobre 2020 sul sito www.individuelle-impfentscheidung.de da “Ärzte für individuelle Impfentscheidung e.V.” (“Medici a favore di una decisione individuale sull’adozione dei vaccini”), Associazione registrata presso il Tribunale di Berlino-Charlottenburg. Traduzione dal tedesco non ancora autorizzata.

Sviluppo del vaccino, vaccinazione obbligatoria e certificazione di immunità

Versione aggiornata ottobre 2020

Estratti

Le vaccinazioni sono profilassi, misure preventive adottate su persone sane, e per questo motivo è necessario che per validare la loro efficacia e soprattutto la loro sicurezza si esigano criteri sostanzialmente più elevati rispetto a quanto richiesto, per esempio, per farmaci terapeutici, per i quali in certe circostanze la presenza di sofferenza e/o dolore può giustificare certi rischi nel trattamento. …

mettiamo insistentemente in guardia dal:

fare di un possibile vaccino l’approccio risolutivo centrale per contenere l’attuale pandemia COVID-19

far dipendere il ripristino delle condizioni dello stato di diritto dalla disponibilità di un tale vaccino

fare di un obbligo di vaccinazione la premessa affinché vengano (nuovamente) garantiti i diritti sanciti dalla Costituzione.

Sulla sicurezza di un vaccino anti-COVID-19

Nonostante intensi, decennali sforzi internazionali, fino ad oggi non si è riusciti a sviluppare vaccini contro i coronavirus (SARS, MERS) [1]. Così, ad esempio nel caso dei vaccini finora candidati contro la SARS, dove degli animali da laboratorio prima vaccinati e poi infettati in modo mirato col virus allo stato naturale hanno sviluppato gravi danni ai polmoni [2].

Inoltre, per molti dei vaccini attualmente in fase di sviluppo si impiegano tecnologie che o sono di tipo completamente nuovo, e per le quali perciò non esiste alcuna esperienza clinica sull’essere umano (vaccini a mRNA) [3], oppure si trovano ancora nella fase sperimentale, con esperienza quindi ancora estremamente limitata (p. es. vaccini che impiegano vettori virali) [4]. I rischi potenziali di questi vaccini non sono attualmente valutabili in modo responsabile.

Da un punto di vista scientifico ed etico, è perciò indispensabile che nello sviluppo e soprattutto nella sperimentazione di questi vaccini sia esercitata una particolare accuratezza. Ciò comprende un’osservazione particolarmente approfondita e di più lungo periodo circa eventuali effetti farmacologici non desiderati. …

Riguardo alla prova dell’immunità

Attualmente non è assolutamente chiaro se gli anticorpi contro il SARS-CoV-2 che possono essere rilevati nel sangue delle persone, indichino sì o no un’immunità e una protezione da un rinnovato contagio: un crescente numero di casi di seconda infezione comprovata ne lasciano dubitare [14]. Anche ammesso che tale protezione esista, non sappiamo per quanto tempo persista.

Manca anche qualsiasi robusta evidenza che questi anticorpi diminuiscano il rischio di trasmissione del SARS-CoV-2 ad altre persone [15]. L’esempio della pertosse mostra chiaramente che la protezione da una malattia della persona stessa e la protezione dal contagio di altri non sono affatto equivalenti. Pertanto al momento attuale non è scientificamente valutabile se la presenza di anticorpi contro il SARS-CoV2 arginerà la diffusione del COVID-19.

Sulle modificazioni pianificate della Legge federale sulla protezione dalle infezioni (“Infektionsschutzgesetz”)

La progettata (n.d.r nel frattempo approvata) nuova versione della Legge sulla protezione dalle infezioni (Infektionsschutzgesetz) prevede un “patentino” di vaccinazione e immunità. Per una valida documentazione dell’immunità al SARS-CoV-2 o al COVID-19 manca – come già esposto sopra – ogni evidenza scientifica.

Noi respingiamo anche decisamente che la (ristabilita) garanzia di qualsivoglia diritto umano sancito nella Costituzione venga legata a “patentini” di vaccinazione o di immunità e ci vediamo confortati nella nostra posizione dalla presa di posizione differenziata della Consulta etica tedesca [16].

Sulla questione di un obbligo diretto o indiretto di vaccinazione

L’infezione con il SARS-CoV-2 conduce solo in una parte molto piccola degli infettati a decorsi della malattia gravi, con complicanze o addirittura letali [17]. La preponderante maggioranza non ha disturbi oppure ha solo disturbi simil-influenzali. Bisogna partire dal presupposto che fino alla validazione di un vaccino contro il SARS-CoV-2 consistenti parti della popolazione abbiano sviluppato anticorpi oppure specifiche cellule immunitarie contro il virus. Una gran parte della popolazione perciò non trarrebbe nessun vantaggio da una vaccinazione.

Secondo lo stato attuale delle conoscenze (ottobre 2020) non è acclarato in modo decisivo se e in quale misura il COVID-19 fornisce una immunità individuale quale protezione da ricaduta della malattia (vedi sopra). Altrettanto non acclarato è se e fino a che punto l’aver superato la malattia protegga effettivamente dal diffondere il virus ad altri. La questione dell’insorgenza di una classica immunità di gregge dunque attualmente per quanto riguarda una malattia COVID-19-superata non ha risposte (vedi sopra).

Come già esposto sopra, solamente per mezzo di studi di ampia portata e di lungo periodo sarà possibile dare risposte alla domanda se dopo una vaccinazione contro il SARS-CoV-2 sarà presente o meno un’immunità individuale. Se tramite la vaccinazione l’infettività verrà diminuita e con ciò si produrrà un’immunità di gregge (cosa che già pochi fra i vaccini ammessi permettono di raggiungere), secondo primi risultati di studi è piuttosto dubbia [18]. Qualora ciò dovesse confermarsi, la vaccinazione può essere raccomandata tutt’al più per la protezione individuale di pazienti a rischio.

Ci si può prendere la responsabilità di una raccomandazione generale di vaccinazione solo se la sicurezza e l’efficacia della vaccinazione sono state sufficientemente indagate, e se si è chiarito in che modo la parte già immunizzata naturalmente della popolazione può essere esclusa dalla vaccinazione. Noi riteniamo che la pretesa di un obbligo vaccinale, con cui certamente alcuni politici si sono già rivolti al pubblico, sia non etica, poiché essa lede il diritto di inviolabilità del corpo come diritto sancito dalla Costituzione.

Riassumendo: un obbligo di vaccinazione contro il SARS-CoV-2 non poggia su alcun fondamento.

Le nostre richieste…

DOCUMENTO INTEGRALE 

Obbligo di vaccinazione contro il COVID-19? 

PARTE 2

CIECHI DALLA PAURA

Lettera aperta di ” Medici si alzano in piedi” per un approccio proporzionato e basato sull’evidenza alla Sars-Cov2

Il 9 novembre 2020, l’iniziativa “Ärzte stehen auf” ha scritto una lettera aperta e ha fortemente criticato le attuali “misure” COVID19.

Ecco la lettera firmata da numerosi medici tedeschi:

Ai leader di questo Paese e a tutti i cittadini,

Siamo medici e terapeuti che, dalla comparsa della SARS-CoV-2, abbiamo osservato con crescente preoccupazione come la paura e il panico pandemico portino a misure e interventi sempre più bizzarri nei nostri diritti e nella libertà personale. Dopo la preoccupazione iniziale, comprensibile, e le misure che sono state adottate, le cose più importanti sono purtroppo cadute in disuso fino ad ora: il discorso scientifico e il dibattito aperto, guardando indietro, cercando – scoprendo – di ammettere e correggere gli errori.

“Ciechi dalla paura” leggi tutto → https://www.pandalis.de/de/aktuell/detail/artikel/offener-brief-von-aerzte-stehen-auf-fuer-einen-verhaeltnismaessigen-und-evidenzbasierten-umgang-mit-sar/

SEGUE TRADUZIONE APPENA POSSBILE

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.