Lasciamo che il Polo Nord magnetico vada a spasso (purché resti con noi), leggiamo sul Sole24ore. “Per l’esistenza della vita sulla Terra, per la nostra stessa sopravvivenza, l’esistenza di un campo magnetico è essenziale perché devia particelle pericolosissime che arrivano dal Sole, il vento solare, ma anche dagli spazi profondi, tutta materia che ammazzerebbe qualsiasi forma di vita.” Il polo nord magnetico del nostro pianeta si sta muovendo molto velocemente, più di quanto abbia fatto nell’ultimo secolo. Attualmente infatti sta andando dal Canada verso la Siberia alla velocità di oltre 50 km all’anno, 55 per la precisione.
Perché il Polo Nord magnetico sta cambiando così velocemente?
Difficile fare previsioni su cosa accadrà al Polo Nord magnetico, o capire se manterrà la velocità attuale nella sua migrazione verso la Siberia, sottolinea Robyn Fiori, ricercatore del Natural Resources Canada. L’unica cosa che sembra essere certa è la sua imprevedibilità. Leggi qui
Accelerazione eccezionale del Polo Nord Magnetico:
Aggiornato il ‘World magnetic model’
Lo spostamento del Polo Nord magnetico è passato da una velocità di 12 km all’anno ad una di 55 km.
È passato poco più di un mese da quando Arnaud Chulliat, dell’Università del Colorado Boulder, disse che “qualcosa di strano stava avvenendo in cima al mondo“. Che il Polo Nord magnetico si sposti è una cosa del tutto naturale, ma non con i ritmi attuali, infatti, la sua accelerazione improvvisa ha costretto gli scienziati ad anticipare al 30 gennaio la presentazione del nuovo ‘Modello magnetico globale’, attesa per il 2020. Benché non ce ne accorgiamo, il ‘World magnetic model’ è molto importante per la vita di tutti i giorni, giacché è su quello che si basano i sistemi di navigazione come Google Maps. Durante la conferenza si è anche discusso del perché lo spostamento abbia subito un’accelerazione e sono state avanzate due teorie.
Perché il Polo Nord magnetico sta cambiando
Il Polo Nord magnetico si sta spostando sempre più velocemente verso la Russia. A metà dell’anno scorso la sua velocità era meno di 30 chilometri al giorno che producevano uno slittamento di circa 12 chilometri l’anno. Nel corso degli anni ’90 lo spostamento del Polo ha avuto un’accelerazione arrivando a circa 55 chilometri l’anno.
Phil Livermore, un geofisico che lavora per l’Università di Leeds, ha detto che qualcosa di anomalo sta succedendo a latitudini elevate. All’American Geophysical Union lo scienziato avanzò una sua teoria descrivendo le recenti “stranezze” riscontrate come un “braccio di ferro” del campo magnetico terrestre. Il Polo Nord magnetico sembrerebbe essere controllato da altre due sezioni di campo magnetico, una posta sotto il Canada del nord e l’altra al di sotto della Siberia, in Russia. La parte del Canada è sempre stata la più forte dal punto di vista magnetico, ma oggi le cose starebbero cambiando velocemente. Ma a cosa è dovuto tutto questo?
Getti nel nucleo e inversione dei poli
Una delle teorie è che un getto di ferro fuso al centro della Terra si stia spostando, indebolendo poco alla volta il campo magnetico presente al di sotto del Canada. Un’altra teoria vede in atto un’inversione dei poli. Le rocce ci raccontano che cose del genere sono avvenute molte volte durante la storia geologica terrestre. L’inversione ha luogo una volta ogni 200mila-300mila anni circa. Ciaran Beggan, un geofisico che lavora al BGS, sottolinea che però quello che sta accadendo non deve farcene temere una imminente. I problemi legati all’inversione sarebbero lo spostamento e lo scorretto funzionamento di bussole e navigatori, che dovrebbero essere ricalibrati (cosa che si è fatta durante la conferenza fornendo un nuovo modello) e la caduta provvisoria dello scudo terrestre che ci esporrebbe totalmente al flusso di particelle cariche di vento solare, dannose per l’uomo e altri animali. FONTE
Mondo scientifico in apprensione, campo magnetico terrestre si sta indebolendo: radiazione solare potrebbe annientare la vita sulla Terra
Registrata una misteriosa anomalia, a circa 3mila chilometri di profondità, sotto l’Africa meridionale
Il mondo scientifico è preoccupato per una anomalia geologica che, da qui a poco, potrebbe dare origine alla cosiddetta inversione dei poli. Un team di ricercatori guidato da specialisti dell’Università di Rochester ha infatti scoperto che, a circa 2.900 chilometri di profondità, sotto l’Africa meridionale, il campo magnetico terrestre sta subendo un importante indebolimento. Il fenomeno, geologicamente parlando, è stato improvviso. Stando ai dati raccolti dai ricercatori, e pubblicati sulle pagine della rivista scientifica Geophysical Review Letters, i primi segnali di questa specifica anomalia risalirebbero a circa 160 anni fa. Una vasta area, caratterizzata da una roccia particolarmente densa conosciuta col nome tecnico di “African Large Low Shear Velocity Province”, starebbe influenzando il ferro fuso che genera il campo magnetico terrestre, provocando un indebolimento significativo della magnetosfera, nota anche come “Anomalia del Sud Atlantico” (o anche SAA – South Atlantic Anomaly).
African Large Low Shear Velocity Province
La vasta area rocciosa, evidenziano gli scienziati dell’Università di Rochester si troverebbe al confine tra il nucleo esterno (liquido) della Terra e il mantello soprastante, più freddo e rigido. L’inversione dei poli magnetici si verifica ciclicamente, ma ad oggi risulta essere uno dei misteri più affascinanti della geologia. Nonostante la Terra abbia già superato diverse volte tale evento gli scienziati sono estremamente preoccupati, perché gli effetti sulla vita potrebbero esser potenzialmente catastrofici. Il campo magnetico terrestre, infatti, è importantissimo. Un suo eccessivo indebolimento potrebbe esporre le forme di vita presenti sul pianeta alle particelle provenienti dal vento solare e ai letali raggi cosmici.
L’area al momento colpita dal fenomeno interessa diversi Paesi che si affacciano sull’Atlantico meridionale, dallo Zimbawea al Cile. Il campo magnetico risulta esser in tutta questa zona compromesso, tanto che anche le agenzie spaziali considerano l’area pericolo per i satelliti che, passandovi all’interno, rischiano di essere danneggiati dalle eccessive radiazioni che già oggi riescono a giungere dallo spazio. Un indebolimento simile a quello attuale, hanno evidenziato Vincent Hare e John Tarduno, i due responsabili dello studio, si è verificato anche nel 400-450 d.C., nel 700-750 d.C e nel 1225-1550 d.C.. L’ultima inversione completa dei campi magnetici è avvenuta invece 780mila anni fa… 40mila anni fa si è arrivati alla “quasi inversione dei poli”, che non si è tuttavia concretizzata. Al momento gli scienziati non hanno dati sufficienti per stabilire quando si verificherà il temuto fenomeno, ma sanno per certo che il Polo Nord magnetico (in pochi decenni) si è spostato dal Canada, dirigendosi verso la Russia.
8 gennaio 2019
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