2007

Pioggia di critiche della comunità scientifica: rischioso, e forse inutile

di LUIGI BIGNAMI

VA subito detto che quanto proposto dal governo australiano ha già trovato un forte dissenso da gran parte della comunità scientifica e dall’Organizzazione Mondiale Meteorologica. Il perché è presto detto: se quanto ipotizzato da un ricercatore australiano, Jurg Keller dell’Università del Queensland diverrà realtà, per la prima volta l’uomo sarà realmente in grado di trasformare il “tempo” a suo piacimento, in particolare sarà in grado di ottenere la pioggia dal cielo sereno. Keller ha già ottenuto un finanziamento di 10 milioni di dollari dal Governo dell’Australia, per dare il via ai primi esperimenti. 

Con una nuova tecnologia infatti, lo scienziato tenterà di creare nuvole di pioggia partendo dal un cielo totalmente privo di nubi e generando ioni (gli ioni sono atomi o molecole a cui è stato tolto un elettrone e diventano così reattivi al punto da cercarsi l’un l’altro) nell’atmosfera. Questa metodologia è totalmente diversa da quelle sperimentate finora, che utilizzano particolari sali che, sparsi nelle nubi, permettono l’aggregazione delle goccioline d’acqua già presenti. Una tecnologia è già utilizzata da lungo tempo in Australia e anche in alcuni Paesi del Medio Oriente, anche se i risultati non sono mai stati molto interessanti. 

Spiega Keller: “La ionizzazione dell’aria avverrà attraverso un apparecchio posto a terra che darà modo alle molecole del vapore acqueo presenti naturalmente nell’atmosfera di attirarsi l’un l’altra. Ad un certo punto saranno le molecole stesse ad unirsi tra loro come avviene normalmente e da ciò si creeranno le nubi e quindi le piogge”. Al momento non si sa nulla della macchina in grado di ionizzare l’aria, ma si pensa che sia un sistema che produce dei campi elettrici nell’aria. La metodologia non è del tutto nuova a livello teorico, in quanto già nel passato se ne parlò in Russia, ma ufficialmente sembra che non sia mai stata sperimentata. 

I primi commenti negativi giungono da Roelof Bruintjes, un fisico dell’atmosfera del National Center for Atmospheric Research a Boulder (Colorado – Usa), il quale ha detto che bisogna stare molto attenti ad ionizzare l’aria perché ancora si conosce poco a tal proposito dal punto di vista teorico e quindi le conseguenze non sono del tutto note. Inoltre il ricercatore americano sottolinea: “Secondo me è impossibile ionizzare le particelle di aria su una vasta area e quindi penso che gli esperimenti non porteranno a risultati concreti”.  

Andrew Campbell, dell’Australian Rain Corporation dice invece, che è giusto realizzare degli esperimenti di tal genere, perché se Keller avesse ragione molto si potrebbe fare per risolvere le gravissime siccità che stanno colpendo l’Australia da qualche anno a questa parte. Nonostante le critiche Keller partirà con i propri esperimenti ed ha già scelto un’area del Queensland dove effettuerà le prime prove a partire dai prossimi mesi.

(26 novembre 2007)

FONTE http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/scienza_e_tecnologia/pioggie-artificiali/pioggie-artificiali/pioggie-artificiali.html


FAR PIOVERE O NEVICARE

http://www.weathertec-services.com/

2016

Cloud ionisation technology showing ‘promising results’ in rainmaking

Between May, July, WeatherTec enhanced rainfall 5 times, cloud cover 8 times, executives say

http://jordantimes.com/news/local/cloud-ionisation-technology-showing-promising-results%E2%80%99-rainmaking

Australian Rain Technologies

http://it.wikipedia.org/wiki/Ionizzazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Ionizzazione_chimica,

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Image source: Aquiess RAINAID – Weaving Global Moisture,  Images reference: Navy.mil

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