Gli sforzi verso le armi geofisiche hanno avuto luogo sia in Est che in Ovest. Nel 1966, il professor Gordon J. F. MacDonald, direttore associato dell’Istituto di Geofisica e Fisica Planetaria dell’Università della California, Los Angeles, fu membro del Consiglio di consulenza scientifica del Presidente pubblicò articoli sull’uso delle tecnologie di controllo ambientale per scopi militari, tra cui l'”ingegneria sismica” (scrisse anche sulla manipolazione del tempo, sui cambiamenti climatici, sullo scioglimento o la destabilizzazione della calotta polare e sulle tecniche per ridurre lo strato di ozono). Lo scambio tra scienziati russi e americani era piuttosto vivace, nonostante la guerra fredda. Dopo la caduta dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno potuto arricchire il loro arsenale in molti modi, anche per quanto riguarda il personale. 

**************

Di Alberto Sani

L’URSS, negli anni ’70 del secolo scorso, in tutta segretezza iniziava un progetto che ancora oggi appare fantascientifico. L’intento era quello di creare terremoti artificiali ed altri fenomeni simili, con lo scopo di arrivare a distruggere il nemico occidentale, e in primo luogo annientare gli Stati Uniti d’America.

Il progetto rimase altamente coperto dal segreto militare, come era naturale che fosse, e solo in tempi recenti, quando la situazione politica in Russia è “cambiata”, si sono avute notizie di quei programmi e dei risultati ottenuti. Già nel 1976, all’inizio delle operazioni, si poteva intuire qualcosa leggendo l’Enciclopedia Militare Sovietica, pubblicazione di chiara espressione del potere politico di allora. Infatti alla voce “Guerra geofisica”, essa si classificava: «creazione di terremoti artificiali, provocazione di alte maree, inondazioni e tempeste magnetiche». Un lettore un po’ sospettoso, poteva intuire qualcosa, e cioè che tutte quelle spiegazioni non potevano essere solo definizioni astratte, ma ricalcavano quanto meno un’idea. Comunque nulla di ufficiale trapelò fino al 1991. In quella data Alexei Nikolaev, capo del “Dipartimento di geofisica sperimentale” a Mosca, ammise che per venti anni, lui e i suoi collaboratori avevano studiato, anche con un certo successo, la creazione di terremoti susseguenti alle esplosioni nucleari.

Ebbe a spiegare, come dopo un’esplosione nucleare, si producano, spesso a distanza di centinaia e centinaia di chilometri delle rilevanti scosse sismiche. Raccontò che furono fatte sperimentazioni. Fu così che per ben due volte, nel 1976 e nel 1984, la città di Gasli, in Azerbaigian, subì scosse telluriche pari a nove gradi della scala Richter. (PAOLO VALENTINO, l’URSS preparava terremoti artificiali, «Corriere della Sera», 20 gennaio 1993).

La conferma della veridicità delle affermazioni di Alexei Nikolaev si ha dal fatto che la zona è classificata a basso indice tellurico (max 4), e dopo una scossa di così forte intensità, passa come minimo qualche secolo perché la zona torni in tensione e possa ripetersi una catastrofe simile. Su questo aspetto gli esperti sono tutti concordi. Comunque un altro personaggio avvalorò l’evento di cui sopra, lo scienziato ed accademico azero Ikram Kierimov, che ebbe a precisare che le esplosioni atomiche avvennero nel poligono di Semipalatinsk (una vasta area situata in Kazakistan, adibita dall’Unione Sovietica allo svolgimento di test con armi nucleari).

Nikolai Astapov, colonnello della riserva, ha raccontato come i militari considerassero l’ipotesi di utilizzare le scosse indotte come armi di distruzione di massa. Il problema, mai risolto, era però quello relativo a localizzare il luogo preciso in cui il terremoto indotto sarebbe venuto a prodursi. Il progetto andò avanti fino alla dissoluzione dell’Unione Sovietica. (PAOLO VALENTINO, l’URSS preparava terremoti artificiali, «Corriere della Sera», 20 gennaio 1993).

Oggi si cerca di sfruttare tutti gli studi effettuati ed i riscontri avuti, adottandoli a scopi pacifici. L’intento è di arrivare ad una previsione in anticipo delle scosse sismiche. È una ricerca che vede impegnati scienziati da tutto il mondo, e si spera che le scoperte russe, nate con ben altri scopi, possano concorrere a favorire il raggiungimento di un obiettivo pacifico.

FONTE https://prosperousnetwork.com/2021/05/lurss-e-la-guerra-geofisica/

Seguirà un articolo di approfondimento 

Se volete essere aggiornati sulle ultime novità, iscrivetevi al CANALE TELEGRAM https://t.me/NogeoingegneriaNews.

I terremoti più devastanti in URSS https://www.rbth.com/history/333698-most-devastating-earthquakes-in-ussr

DOCUMENTI RUSSI DESCRIVONO LA RICERCA SULL’ARMA TETTONICA

 

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.