Il Medioevo era più caldo. Queste le conclusioni di alcuni ricercatori dell’Harvard University nel 2003. Non era una novità perché altri studiosi sostenevano questa tesi già da decenni. Una preponderanza di studi peer-reviewed esistenti mostrano che il Periodo Caldo Medievale e il Riscaldamento Romano erano entrambi più caldi di oggi senza beneficio delle emissioni moderne. Ricerche rivelano che il periodo caldo medievale è stato verificato ed era in effetti globale, non solo confinato nell’emisfero settentrionale.
Il Centro per lo studio del biossido di carbonio e del cambiamento globale ha riferito nel 2009 che il ” Periodo caldo medievale era: 1. di estensione globale, 2. almeno altrettanto caldo, ma probabilmente anche più caldo dell’attuale periodo di riscaldamento, e 3. di una durata significativamente più lunga di quella del periodo di riscaldamento corrente fino ad oggi. “
Inoltre, nel maggio 2009 , The Science and Public Policy Institute ha riferito : “Più di 700 scienziati provenienti da 400 istituzioni in 40 paesi hanno contribuito con documenti sottoposti a revisione paritaria che forniscono prove del fatto che il Periodo caldo medievale (MWP) era reale, globale e più caldo del presente. E i numeri crescono ogni giorno di più ”.



Se i modelli climatici non sanno o non vogliono spiegare correttamente il passato e non sanno leggere il presente, non possono prevedere il futuro.

La Terra quindi si è surriscaldata nel Medioevo senza emissioni di CO2 nell’uomo. Poi si è raffreddata naturalmente e c’era persino una ‘mini era glacciale’. 

Fino alla metà degli anni ’90 circa del secolo scorso, il periodo caldo medievale era un fatto indiscusso tra  i ricercatori del clima . Pertanto, nel primo rapporto dell’IPCC del 1990 a pagina 202, si trovava anche il grafico 7c , in cui il Periodo caldo medievale era chiaramente presentato come più caldo di oggi.

La presenza di questo periodo caldo divenne rapidamente un ‘disturbo’ per certi scienziati . Il famoso ‘hockeystick’ di Michael Mann  era diventato prova convincente grazie all’ eliminazione di questo periodo storico.

 Il bastone di hockey si è rotto pochi giorni fa. Leggi qui LA GUERRA DEL CLIMA CON LA MAZZA DA HOCKEY

Clima caldo nel periodo medioevale: oggetto di molte diatribe scientifiche ancora in atto

Le temperature raggiunsero valori analoghi a quelli raggiunti negli ultimi recenti decenni, ma la colpa non poteva essere dell’uomo

Come abbiamo visto nell’ultimo articolo, nel primo millennio dopo Cristo le temperature,  pur rimanendo gradevoli,  scesero gradualmente fino a toccare un valore minimo intorno al 900 D.C.  Ma poi  la temperatura  del pianeta subì  un brusco rialzo, il più forte dopo quello dell’Optimum  climatico  di 4000-6000 anni fa. Notevole anche la durata dei questa “fase calda”:  dal 900 al 1300 D.C. ovvero  durante tutto quel periodo storico conosciuto come Medio Evo.

Fig.1 – Andamento temperatura negli ultimi 1000 anni

Per ricostruire la temperatura nel  Periodo Caldo Medioevale sono stati usati più di 1000 anelli di accrescimento degli alberi, carote di ghiaccio, coralli, sedimenti ed altri tipi di proxy di entrambi gli emisferi onde ricostruire una mappa globale del cambiamento di temperatura negli ultimi 1500 anni (Mann 2009)

Comunque il brusco rialzo termico medioevale fu intorno +0.6 °C, ovvero  confrontabile con il rialzo termico  che la terra sta esperimentando negli ultimi recenti decenni.  Per questo motivo il periodo caldo medioevale è stato ed è fonte di acceso dibattito tra i paleoclimatologi.

 Il motivo della diatriba si può intuire ed è racchiuso in 2 semplici domande:

– quale causa naturale può avere provocato un simile riscaldamento, visto che la colpa di quella fase calda non può essere addebitata alle attività umane?

– Non potrebbe tale causa essere quella stessa che sta arroventando oggi il pianeta

Il periodo caldo medioevale coincide in parte con  una intensa attività solare in termini di numero di macchie solari ) chiamata massimo medievale e verificatasi tra il 1100 ed il 1250 e questo potrebbe spiegare in parte o in tutto la fase calda di quel periodo.

Ma allora, visto anche tra il 1970 e il 2000 – ovvero nel periodo in cui la temperatura del pianeta ha avuto un bruco balzo all’insù – l’attività solare è stata altrettanto intensa, non potrebbe essere, almeno in parte,  la causa dell’attuale Global Warming?

E siccome negli ultimi 15 anni l’attività solare è stata ed è in declino, non potrebbe portare ad una attenuazione del global warming ?

Figg.2,3: attività solare negli ultimi 1000 anni

Fig. 4 – L’attività solare negli ultimi 70 anni

La prosperità favorita dal periodo caldo medioevale determinò un forte aumento nella popolazione del pianeta passata da 255 milioni degli anni 1000 ai  360 milione intorno al 1300. L’esplosione demografica dei popoli mongoli farà sì che tra il 1205 e il 1225, le orde barbare di Genghis Khan tentino di espandersi verso il sud della Russia, fino a raggiungere l’Indo e le porte di Pechino.

Però in altre parti del mondo, come in Arizona e in Messico, il clima mite è accompagnato da un aumento dei casi di grave siccità che porteranno alla scomparsa di civiltà prestigiose come quelle dei Maya e degli Anasazi

L’instaurarsi di condizioni favorevoli permise la coltivazione della vite (fino addirittura alla Gran Bretagna), del grano e l’estensione di foreste, non solo a latitudini più settentrionali ma a quote più elevate. Notevole fu l’arretramento del fronte dei ghiacciai e l’innalzamento del limite di quota delle precipitazioni nevose, mentre nelle pianure e lungo le coste, causa l’aumento delle precipitazioni, molte terre furono invase dalle acque, rendendo malsani vasti territori.

I Vichinghi si avvantaggiarono del ritiro dei ghiacci per colonizzare la Groenlandia ed altre terre del lontano nord.

Mario Giuliacci

FONTE https://www.meteogiuliacci.it/meteo/articoli/clima/clima-caldo-nel-periodo-medioevale-oggetto-di-molte-diatribe-scientifiche


IL GRANDE PROBLEMA – IL CLIMA CHE CAMBIA. MA LO HA SEMPRE FATTO!

Il CLIMATISMO: LA NUOVA IDEOLOGIA

IMPORTANTE!: Il materiale presente in questo sito (ove non ci siano avvisi particolari) può essere copiato e redistribuito, purché venga citata la fonte. NoGeoingegneria non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale ripubblicato.Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001.