Articolo di NoGeoingegneria

COMUNICATO STAMPA

SAN DIEGO, 23 giugno 2015 – Il geoscienziato di San Diego, J. Marvin Herndon, rivela in un articolo scientifico su  Current Science (Indian Academy of Sciences):

“A livello globale, negli ultimi dieci anni o più, con un drammatico aumento dell’intensità, il nostro pianeta è stato deliberatamente e clandestinamente esposto ad una sostanza non naturale, il rilascio di alluminio tossico dissolto nell’ambiente (…) non c’è stata alcuna ammissione pubblica, nessuna comprensione, nessuna indagine accademica, nessun consenso informato e nessuna divulgazione in merito alla natura delle sostanze tossiche disperse nell’aria.” Osservazioni descritte con le immagini: “Dalla primavera del 2014 ho osservato l’evento ormai comune delle tracce tossiche di geoingegneria nella bassa atmosfera (troposfera), che si mescolano con l’aria che respiriamo e con frequenza in aumento. Dal novembre 2014, le irrorazioni da aerei cisterna sono diventate un evento quotidiano, talvolta al punto di causare un cielo, altrimenti  azzurro, completamente coperto con nuvole artificiali. Sorprendentemente, il sindaco e capo della polizia di San Diego non ha  emesso nessun avviso per la salute, nemmeno per i membri più a rischio della comunità: bambini, donne in gravidanza, anziani e quelli con un sistema immunitario e respiratorio compromesso”.

Blue Sky Overcast with Toxic Spray

Rendo noto:“Il carbone che brucia attraverso …. utilities energetici, produce ceneri pesanti, prima le ceneri volanti uscivano dalla ciminiera in atmosfera,ma addesso, a causa dei ben noti effetti nocivi alla salute e danni all’ambiente sono catturati e stoccati … l’acqua liscivia (separa ) gli elementi tossici “. Le prove scientifiche, più tardi confermate ed ampliate, rivelano che la sostanza tossica spruzzata è cenere di carbone volatile: “Confrontando alluminio e bario (Al/Ba) il rapporto di peso di acqua piovana e carbone ceneri volanti percolato … la gamma di valori Al/Ba sono praticamente indistinguibili …. In modo analogo… la gamma di … stronzio al bario (Sr/Ba) nel rapporto di peso di acqua piovana e carbone cenere volatile percolato … è praticamente indistinguibile. “

Inoltre: «Tali attività di geoingegneria clandestina espongono l’umanità e il biota (*) della Terra al rilascio pesante di alluminio, una sostanza tossica generalmente non presente in un ambiente naturale e per la quale non si è sviluppata l’immunità naturale. Durante il periodo di utilizzazione di cenere volanti per la geoingegneria clandestina, sono stati riscontrati profili  di crescita esplosivi su malattie neurologiche implicate con alluminio tra cui: autismo, Alzheimer, Parkinson, ADHD e altri, così come una molteplice distruzione della vita animale e vegetale. Suppongo che la causa sia l’alluminio di alta mobilità in cenere volante, rilasciato in operazioni di geoingnegeria.”

Inoltre: “C’è stata una brusca escalation delle attività di geoingegneria, dopo che il presidente americano Barack Hussein Obama ha giurato il 20 gennaio 2013 per il suo secondo mandato, diventando un evento quasi quotidiano in molte parti d’America. Se … le attività di geoingegneria tramite rilascio di ceneri volanti  sono la principale causa di malattie neurologiche correlate con l’alluminio, allora ci sarà un brusco picco nelle loro manifestazione dopo il 20 gennaio 2013; la prova, la terribile prova, dei crimini contro l’umanità e il  biota della Terra di una grandezza e gravità mai sperimentata prima.

(*)biota: il complesso degli organismi (vegetali, animali ecc.) che occupano un determinato spazio in un ecosistema.

TRADUZIONE NOGEOINGEGNERIA 

FONTE

Important Paper: J. Marvin Herndon, Aluminum Poisoning of Humanity and Earth’s Biota by Clandestine Geoengineering: Implications for India. (click here for pdf)Current Science,2015, 108(12), 2173-2177.

Emails: To San Diego Officials (click here)   WebSites: Reporting Toxic Spraying (click here)

WebPage: Science Magazine Geoengineering Non-Debate: Ignorance is not an Option, but Neither is Deceit (click here)

 

DATI BIOGRAFICI

J.Marvin Herndon,Ph.D, è uno scienziato interdisciplinare di grande notorietà che ha conseguito la laurea in fisica presso l’Università di California, San Diego nel 1970 e il dottorato di ricerca in chimica nucleare presso la Texas A & M University nel 1974. E’ in possesso di qualifiche post-lauree in geochimica e cosmochimica. Herndon è stato ritratto su Current Biography e nel 2003 è stato definito un “geofisico anticonformista” dal Washington Post.

BIOGRAFIA IN INGLESE

Current Biography profile of J. Marvin Herndon (click here)

 

 

DOCUMENTO 

Traduzione a cura di Marina Mazzoli per NoGeoingegneria

CURRENT SCIENCE, VOL. 108, NO. 12, 25 GIUGNO 2015

 

 Avvelenamento da alluminio dell’umanità e del biota della Terra per attività di geoingegneria clandestina: implicazioni per l’India 

J. Marvin Herndon

In risposta ad un appello urgente, apparso in un articolo su Current Science, e per supporto alla comprensione dell’associazione geologica tra un’elevata mobilità dell’alluminio e la salute umana nella pianura alluvionale del Gange, descrivo le prove dell’attività di geoingegneria clandestina che si è verificata per almeno 15 anni, e che si è intensificata notevolmente negli ultimi due anni. L’attività di geoingegneria attraverso aerei jet-cisterna colloca nell’atmosfera terrestre una sostanza non naturale, tossica, che con l’acqua piovana sprigiona alluminio altamente mobile. Inoltre, vi presento la prova che la sostanza tossica consiste in ceneri volanti derivate dalla combustione del carbone. La dispersione clandestina di ceneri volanti di carbone e la liberazione conseguente di alluminio altamente mobile, come io postulo, è una causa che sta alla base dell’esteso e pronunciato aumento delle malattie neurologiche, attualmente molto diffuse, e della crescente debilitazione del biota della Terra.

Viene segnalato questo, per verificare se le prove presentate qui si applicano alla pianura alluvionale del Gange.

Parole chiave: avvelenamento da alluminio, biota, attività di geoingegneria clandestina, cenere volante di carbone.

NEL loro articolo intitolato ‘Elevata mobilità dell’alluminio nel bacino del fiume Gomati: implicazioni per la salute umana’, Jigyasu et al.(1) affermano che ‘Si richiede con urgenza uno studio sistematico e multidisciplinare per capire l’associazione geologica tra un’elevata mobilità dell’Al e la salute umana nella pianura alluvionale del Gange, una delle regioni densamente popolate del mondo’. L’intenzione del presente articolo è in parte quella di affrontare quella chiamata urgente.

La vita sulla Terra si è affermata e si è evoluta in circostanze di estrema immobilità dell’alluminio (Al), un elemento che, in peso, rappresenta circa l’8% della crosta terrestre. Di conseguenza, il biota del nostro pianeta, compresi gli esseri umani, non è riuscito a sviluppare meccanismi di difesa naturali nei confronti di un’esposizione all’alluminio chimicamente mobile. Globalmente, durante gli ultimi dieci anni o più, con un’intensità drammaticamente crescente, il nostro pianeta è stato deliberatamente e clandestinamente esposto a una sostanza non naturale che rilascia alluminio mobile tossico nell’ambiente. Nel presente articolo fornisco prove sulla dispersione e la natura della sostanza non naturale, descrivo la sua potenziale causalità in una miriade di situazioni di debilitazione sia umana (2-11) che del biota (12) e discuto le implicazioni per l’India, alla luce di pubblicazioni recenti riguardanti i livelli estremi dell’alluminio chimicamente mobile osservati nelle acque del fiume Gomati, un importante affluente del fiume Gange nella pianura alluvionale del Gange, nel nord dell’India(1).

Il programma del ‘riscaldamento globale’ ha avuto il suo inizio nel 1980, in particolare con la formazione, nel 1988, del Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) delle Nazioni Unite. La prima relazione dell’IPCC, nel 1990, affermò che il mondo si stava riscaldando e che un futuro riscaldamento globale sembrava probabile; il presunto colpevole era di origine antropica: l’anidride carbonica (CO2) in aumento nell’atmosfera, presumibilmente stava causando un effetto ‘serra’. Poi sono arrivati ​​i modellisti, con grandiosi modelli climatici costruiti sulla base del falso presupposto che il calore proveniente dal sole e il calore proveniente dall’interno della Terra fossero entrambi costanti. Con quelle variabili predominanti, irrealisticamente mantenute costanti, il piccolo effetto serra degli aumenti di anidride carbonica potrebbe apparire significativo. Il risultato previsto di quei modelli climatici è quello di dimostrare che le attività umane stanno proprio causando il riscaldamento globale e che le conseguenze sono terribili, minacciando l’intero pianeta e le sue stesse forme di vita. Guidata da interessi politici, finanziari e dall’autoesaltazione, l’idea del riscaldamento globale antropogenico/cambiamento climatico ha preso piede. Ma c’è un’altra spiegazione che non ha nulla a che vedere con le attività umane(13).

Dal 1996 l’IPCC, nelle sue relazioni, ha menzionato la possibilità di una ‘geoingegneria’, ovvero l’idea di collocare sostanze riflettenti nell’atmosfera superiore (stratosfera) con lo scopo di riflettere indietro, nello spazio, una porzione della luce solare incidente, al fine di compensare un presunto riscaldamento globale antropogenico. L’impulso a questa idea della geoingegneria risiede nell’osservazione che, dopo una grande eruzione vulcanica, la cenere può rimanere nella stratosfera, dove si verifica una scarsa miscelazione, per un anno o anche più, andando ad oscurare la luce solare incidente ed abbassando le temperature a livello globale.

In Internet e nei libri vi sono molte informazioni ed evidenze riguardo al fatto che le attività di geoingegneria clandestina hanno avuto luogo da anni, forse addirittura sono risalenti all’inizio del 21° secolo. In particolare, e in modo allarmante, un forte aumento dell’attività di geoingegneria è stato osservato a partire dagli inizi del 2013 (rif. 14-16). Ma non c’è stata alcuna ammissione pubblica, nessun accordo, nessuna indagine accademica, nessun consenso informato, e nessuna divulgazione sulla natura delle sostanze tossiche che vengono disperse nell’aria. Invece, sembra che vi sia un modello sistematico di disinformazione, che ci si sforzi di marchiare gli osservatori interessati all’argomento con un appellativo peggiorativo, ‘teorici della cospirazione’, con la falsa implicazione che le scie tossiche della geoingegneria, che vengono osservate, siano semplicemente dovute alla formazione di cristalli di ghiaccio provenienti dai gas di scarico dei jet commerciali che volano ad elevata altitudine(17).

Ho vissuto nella stessa casa dal 1977 e ho visto la stessa area di cielo quasi ogni giorno. Dopo che lo strato nuvoloso mattutino che viene dal mare si dissolve, il cielo di San Diego, in California, Stati Uniti d’America, spesso si è presentato senza nubi; la pioggia non è frequente qui. L’aria è calda e secca, non è per niente favorevole alla formazione di cristalli di ghiaccio ad alta quota dagli scarichi degli aeromobili a reazione. Dalla primavera del 2014, ho osservato che il comune verificarsi di scie tossiche di geoingegneria nella bassa atmosfera (troposfera), che si mescola con l’aria che respiriamo, è in aumento in frequenza (figure 1 e 2). Nel novembre 2014, la nebulizzazione da jet-cisterna diventò un evento quasi quotidiano, a volte intenso al punto da provocare

nel cielo, altrimenti blu, una completa copertura di nuvole artificiali (Figura 3). In modo inquietante, il sindaco e il capo della polizia di San Diego emisero avvertenze per la salute, anche per l’alto numero di membri a rischio nella comunità: i bambini, le donne incinte, gli anziani e quelli con compromissione dei sistemi immunitario e respiratorio.

Se le ceneri vulcaniche naturali fossero state utilizzate per la geoingegneria, e non è questo il caso, ciò non sarebbe senza rischi per salute; sono state notate condizioni respiratorie acute come la mancanza di respiro, il respiro affannoso e la tosse, così come irritazione agli occhi e alle fosse nasali(18). Ma, per quanto ne so, il rilascio di alluminio mobile nell’ambiente non si verifica da cenere vulcanica naturale. L’attività mineraria e la lavorazione della roccia per produrre cenere vulcanica artificiale in sufficiente quantità, 10-12 milioni di tonnellate/anno, per attuare un programma di geoingegneria su larga scala al fine di raffreddare il pianeta, sarebbe scandalosamente costoso. Produrre artificialmente sostanze chimiche sarebbe ugualmente proibitivo, tranne che per un uso clandestino secondario in esperimenti di modificazione del clima o a fini militari.

Esiste, tuttavia, un quantitativo quasi illimitato, e prontamente disponibile, di prodotto di scarto ad un costo estremamente basso, con una granulometria adeguata per la dispersione tramite aerosol, che richiede una lavorazione aggiuntiva – la cenere di carbone, che costituisce il secondo grande flusso di rifiuti industriali dell’economia degli Stati Uniti. Sebbene i dettagli della massiccia attività di geoingegneria troposferica del governo siano segreti, ed anche non riconosciuti fino ad oggi, come descritto di seguito, vi è motivo di credere che la cenere volante di carbone sia l’ingrediente principale utilizzato per la geoingegneria.

La combustione del carbone, effettuata dalle industrie occidentali, per lo più ad uso elettrico, produce ceneri pesanti che si depositano all’esterno, così come ceneri volanti che per prime risalgono, lungo la ciminiera, nell’atmosfera, oggi catturate e immagazzinate per i loro ben noti effetti nocivi per la salute e per i danni all’ambiente. Le ceneri volanti di carbone costituiscono un pericolo quando sono nella forma di rifiuti stoccati, perché l’acqua percola fuori gli elementi tossici(19). Esperimenti di lisciviazione sulle ceneri volanti del carbone sono in genere volti a capire/mitigare la mobilità chimica causata dalla falda acquifera(20,21). Moreno et al.(20) hanno studiato in laboratorio il comportamento di filtro di 23 campioni di ceneri leggere di carbone prodotte da diverse fonti vegetali fossili europee. La campionatura ha coperto la maggior parte dei tipi di ceneri volanti di carbone prodotte nell’Unione europea. Tutte, tranne una, sono state raccolte in precipitatori elettrostatici. La procedura di lisciviazione impiegata richiedeva di mescolare 100 g di ceneri di carbone con 1 litro di acqua distillata, in bottiglie da 2 litri, per un periodo di 24 h. Gli autori riportano l’abbondanza di 38 elementi nel percolato, compreso uranio e torio radioattivi e, di particolare interesse qui, alluminio, bario e stronzio. Insieme, alluminio, bario e stronzio sembrano costituire l’impronta digitale della principale sostanza tossica della geoingegneria clandestina.

Nel periodo compreso tra luglio 2011 e novembre 2012, 73 campioni di acqua piovana sono stati raccolti e analizzati riguardo all’alluminio e al bario; 71 sono stati raccolti da 60 diverse sedi in Germania, 1 dalla Francia e 1 dall’Austria. L’alluminio è stato rilevato nel 77% dei campioni di acqua piovana con una concentrazione media di 17,68 g/l. La concentrazione media di bario è risultata essere di 3,38 g/l. Lo stronzio, con una composizione media di 2,16 g/l, era anch’esso osservato in 23 campioni di acqua piovana(22).

Per quanto ne so, non ci sono stati esperimenti di lisciviazione su ceneri volanti di carbone che sono state esposte a condizioni tali a quelle che ci si potrebbe aspettare dalla dispersione atmosferica per aerosol, come l’esposizione ai raggi UV, l’abrasione per contatto delle particelle o le scariche elettrostatiche. In una serie di misure sull’acqua piovana, in una zona non industriale del nord della California, le acque meteoriche raccolte durante un temporale contenevano 3.450 g/l di alluminio, mentre in un campionamento simile, 10 giorni prima, avevano ceduto 850 g/l di alluminio(16); la differenza può o meno avere a che fare con le scariche elettriche.

La figura 4 mostra la misurazione del contenuto di alluminio in campioni di acqua piovana raccolta dal 2001 al 2014. In generale, i campioni sono stati raccolti da scienziati indipendenti che hanno pagato le spese del laboratorio analisi di tasca loro, da cui ne consegue la scarsità di dati; il governo ha sostenuto scienziati accademici che o non hanno compiuto misurazioni comparabili o non le hanno pubblicate. L’evaporazione dell’acqua piovana concentra il contenuto di alluminio. In uno stagno con il fondo isolato da un rivestimento, alimentato da acqua piovana e acqua di fonte con un contenuto di alluminio inosservabile, la concentrazione di alluminio dell’acqua dello stagno è risultata essere di 375.000 g/l (rif. 16).

Attraverso l’uso di rapporti è possibile confrontare direttamente la composizione delle acque piovane con la composizione delle ceneri volanti di carbone negli esperimenti di lisciviazione. La figura 5 è un confronto affiancato dei rapporti di peso di alluminio e di bario (Al/Ba) nell’acqua piovana(16,22) e nel percolato delle ceneri volanti di carbone(20). Il range di valori Al/Ba per l’acqua piovana e il percolato di ceneri volanti di carbone è praticamente indistinguibile, anche se i campioni di acqua piovana sono stati raccolti in tempi diversi, in luoghi diversi, sotto diversi gradi di dislocazioni di aerosol tossico, e i campioni di ceneri volanti di carbone variano per posizione e composizione.

La figura 6 è un confronto affiancato dei rapporti di peso dello stronzio e del bario (Sr/Ba) nell’acqua piovana(16,22) e nel percolato della cenere di carbone(20). Il range di valori Sr/Ba per l’acqua piovana e il percolato della cenere volante di carbone è virtualmente indistinguibile, anche se i campioni di acqua piovana sono stati raccolti in momenti diversi, in luoghi diversi, sotto diverse gradi di dislocazioni di aerosol tossico, e i campioni di cenere volante di carbone variavano per luogo e per composizione.

I dati esposti costituiscono la prova che la cenere volante di carbone è il materiale principale che è stato impiegato nell’attività di geoingegneria clandestina lungo un periodo di almeno 15 anni in America e per periodi sconosciuti in Europa occidentale, Nuova Zelanda, e forse altrove.

Tali attività di geoingegneria clandestina hanno esposto l’umanità e il biota della Terra a un alluminio altamente mobile, una sostanza tossica non presente generalmente nell’ambiente naturale e per il quale non si è evoluta un’immunità naturale. Durante il periodo di utilizzo delle ceneri volanti di carbone per la geoingegneria clandestina, le malattie neurologiche coinvolte con l’alluminio, tra cui l’autismo, l’Alzheimer, il Parkinson, l’ADHD e altre(2-11), hanno mostrato profili di crescita esplosiva, così come si è verificata una molteplice distruzione di vita vegetale ed animale. Io postulo che l’alluminio altamente mobile proveniente dalla cenere volante di carbone e disperso dalla geoingegneria, ne sia la causa. Come può tale affermazione essere verificata? In linea di principio, si potrebbe dimostrare una correlazione tra la quantità di ceneri volanti di carbone collocate nell’atmosfera tramite la geoingegneria e la comparsa di malattie neurologiche implicate con l’alluminio. È improbabile, però, che i dati sulla geoingegneria clandestina basata sulle ceneri volanti di carbone saranno mai disponibili.

Dopo che il presidente USA Barack Hussein Obama ha prestato giuramento per un secondo mandato, il 20 gennaio 2013, l’attività di geoingegneria ha avuto una brusca escalation, diventando un evento quotidiano in molte parti dell’America(14-16). Se le ceneri volanti del carbone derivanti dall’attività di geoingegneria sono la causa principale delle malattie neurologiche coinvolte con l’alluminio, allora ci dovremo aspettare un brusco picco nella loro incidenza dopo il 20 gennaio 2013; prova questa, sebbene sia un’orribile prova, di crimini contro l’umanità e il biota della Terra di una portata e di una gravità mai sperimentata prima.

La pianura alluvionale del Gange, come mostrato in figura 7, confina con le montagne dell’Himalaya, una barriera naturale per il passaggio delle nuvole. Stagionalmente, come scoperto da Jigyasu et al.(1), le precipitazioni portano quantità tossiche di alluminio altamente mobile al bacino del fiume Gomati (Figura 8). Suggerisco che la fonte primaria di alluminio altamente mobile consiste nell’aerosol di cenere volante di carbone. Questo suggerimento è relativamente facile da verificare, mediante il prelievo di campioni di acqua piovana, effettuando poi la loro analisi per quanto riguarda l’alluminio, il bario e lo stronzio. Se vi sono prove certe che l’aereosol delle ceneri volatili di carbone è la principale fonte di alluminio altamente mobile, allora si deve affrontare un’altra domanda più difficile: quale parte dell’aerosol di cenere volante di carbone deriva dall’attività di geoingegneria clandestina e che proporzione proviene invece dal carbone industriale che brucia in India? Un approccio medico legale che dovrebbe essere preso in considerazione è il campionamento diretto delle ceneri di carbone nelle nubi monsoniche e nelle nuvole prima che entrino nello spazio aereo indiano. Questi campioni possono quindi essere confrontati con i campioni di cenere volante del carbone industriale indiano. Sebbene l’indagine legale sopra descritta possa essere difficile e costosa, i risultati potrebbero aiutare l’India a migliorare la salute dei suoi cittadini.

  1. Jigyasu, D. K. et al., High mobility of aluminum in Gomati RiverBasin: implications to human health. Curr. Sci., 2015, 108(3), 434–438.

  2. Bondi, S. C., Prolonged exposure to low levels of aluminum leads to changes associated with brain aging and neurodegeneration. Toxicology, 2014, 315, 1–7.

  3. Yokel, R. A. et al., Entry, half-life and desferrioxamineaccelerated clearance of brain aluminum after a single (26) Al exposure. Toxicol. Sci., 2001, 64(26), 77–82.

  4. Good, P. F. et al., Selective accumulation of aluminum and iron in the neurofibrillar tangles of Alzheimer’s disease: a laser microprobe (LAMMA) study. Ann. Neurol., 1992, 31, 286–292.

  5. Prasunpriya, N., Aluminum: impacts and disease. Environ. Res., 2002, 82(2), 101–115.
  6. Rondeau, V. et al., Aluminium and silica in drinking water and the risk of Alzheimer’s disease or cognitive decline: findings from 15-year follow-up of the PAQUID cohort. Am. J. Epidemiol., 2009, 169, 489–496.

  7. Moreira, P. I. et al., Alzheimer’s disease: an overview. In Encyclopedia of Neuroscience (ed. Bloom, F. et al.), Elsevier, 2009, pp. 259–263.

  8. Chandra, V., Incidence of Alzheimer’s disease in a rural community in India. The Indo-US study. Neurology, 2001, 57(2), 985–989.

  9. Poddar, K. et al., An epidemiological study of dementia among the inhabitants of eastern Uttar Pradesh, India. Ann. Indian Acad. Neurol., 2011, 14(3), 164–168.

  10. Das, K. S., Pal, S. and Ghosal, M. K., Dimentia: Indian scenario. Neurol. India, 2012, 60(6), 618–624.

  11. Tripathi, M. et al., Risk factors of dementia in North India: a case-control study. Aging Mental Health, 2012, 16(2), 228–235.

  12. Sparling, D. W. and Lowe, T. P., Environmental hazards of aluminum to plants, invertebrates, fish, and wildlife. Rev. Environ. Contam. Toxicol., 1996, 145, 1–127.

  13. Herndon, J. M., Variables unaccounted for in global warming and climate change models. Curr. Sci., 2008, 95(7), 815–816.

  14. http://stopsprayingcalifornia.com/

  15. http://www.endgeoengineering.com/

  16. http://www.geoengineeringwatch.org/

  17. Oliver, J. E. and Wood, T. J., Conspiracy theories and the paranoid styles of mass opinion. Am. J. Polit. Sci., 2014; doi: 10.1111/ ajps.12084.

  18. Bolong, R. J., Volcanic Hazards: A Sourcebook on the Effects of Eruptions, Academic Press, Australia, 1984, p. 424.

  19. Izquierdo, M. and Querol, X., Leaching behavior of elements from coal combustion fly ash: an overview. Int. J. Coal Geol., 2012, 94, 54–66.

  20. Moreno, N. et al., Physico-chemical characteristics of European pulverized coal combustion fly ashes. Fuel, 2005, 84, 1351–1363.

  21. Cheng-you, Wu, Hong-fa, Yu and Hui-Fang, Z., Extraction of aluminum by pressure acid-leaching method from coal fly ash. Trans. Nonferrous Met. Soc. China, 2012, 22, 2282–2288.

  22. http://www.cielvoile.fr/article-concentrations-de-metaux-lourds-dans-l-eau-de-pluie.en-allemagne-118778899.

Ricevuto il 17 Febbraio 2015; accettato il 23 Aprile 2015.

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Figura 1. Scie di aerosol tossico, da geoingegneria clandestina, al mattino durante l’attività quotidiana di collocazione, a San Diego, USA, l’8 agosto 2014. La scia del jet-cisterna si disperde, formando dapprima ‘nuvole’ bianche a ciuffetti, come si vede, e alla fine forma una foschia bianca.

Figura 2. Scie chimiche tossiche multiple da geoingegneria clandestina sopra una superficie riconoscibile di San Diego, Kearney Mesa, il 16 gennaio 2015.

Figura 3. Pesante collocazione chimica tossica ad opera di jet-cisterna da attività clandestina di geoingegneria il 23 novembre 2014 su San Diego: Inizialmente quel giorno il cielo era di un blu terso, privo di nubi naturali. Il materiale tossico non rimane nell’atmosfera, ma contamina l’aria respirata dagli abitanti di San Diego, la pioggia ed il terreno.

Figura 4. Contenuto in alluminio di campioni di acqua piovana in funzione della data di raccolta. Il divario tra il 2002 e il 2006 non indica l’assenza di geoingegneria clandestina; numerosi dati fotografici sono disponibili nell’arco di tale intervallo.

Figura 5. Somiglianza fingerprint nel range del rapporto Al/Ba tra l’acqua piovana post-geoingegneria e il percolato delle ceneri volanti di carbone: il posizionamento sull’asse orizzontale è arbitrario per diffondere i punti di dati.

Figura 6. Somiglianza fingerprint nel range del rapporto Ba/Sr tra l’acqua piovana post-geoingegneria e il percolato delle ceneri volanti di carbone. Il posizionamento sull’asse orizzontale è arbitrario per diffondere i punti di dati.

Figura 7. Mappa di localizzazione del bacino del fiume Gomati (per gentile concessione di Jigyasu et al.(1)).

Figura 8. Distribuzione stagionale della concentrazione di Al disciolto, insieme all’emissione nelle acque del fiume Gomati a Chandwak (per gentile concessione di Jigyasu et al.(1)).

DOCUMENTO ORIGINALE CON IMMAGINI QUI

 

 

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