NOTIZIA: Le previsioni meteo sui nostri territori parlano di stabilità atmosferica e di assenza di piogge, in un quadro che sta mettendo a rischio molti prodotti made in Italy. E’ Coldiretti a lanciare di nuovo l’allarme: il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, ma anche i salumi della food valley emiliana come il prosciutto di Parma, oltre ai frutteti sono esposti al contraccolpo di questa nuova ondata di siccità. Il fiume Po è già in sofferenza e l’arrivo di un robusto campo di alta pressione spazzerà via la speranza di veder piovere su terreni che si preparano proprio adesso alle semine e che quindi hanno bisogno di acqua. Ad oggi nel nord Italia, stimano gli agricoltori, è caduto il 40% di pioggia in meno e la raccolta piovana di acqua risulta ferma ad appena l’11%. I meteorologi dicono inoltre che proprio questa settimana dominerà la scena un’enorme bolla di alta pressione che in gergo tecnico prende il nome di “blocco a Omega”, che potrebbe perdurare anche per molto tempo, portando con sé un aumento delle temperature oltre, come già detto, a un clima in cui le piogge sono totalmente assenti. VEDI QUI
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Un commento decisamente particolare da parte di un meteorologo, noto anche per i suoi libri CLIFI (fantascienza del clima). Scrive Alessio Grosso: Gli interventi artificiali sul clima, sui quali in rete si trova di tutto, si limitano nella maggior parte dei casi ad illustrarvi come provocare una nevicata artificiale, a come deviare un uragano, al tormentone delle scie chimiche, a cui viene addebitata qualsiasi disgrazia atmosferica e non solo, ma su come RIDIMENSIONARE un anticiclone... il NULLA.
Bella osservazione e strana proposta.
GROSSO: “La GUERRA fatela all’anticiclone, è lui il CANCRO climatico d’Europa”
Le cure palliative all’ambiente non funzioneranno se in quota permarranno questi mostri per nove mesi su dodici.
Editoriali – 6 Febbraio 2023
E’ inutile che ci diciamo: le temperature delle Alpi sono aumentate di 2°C dall’inizio del novecento ad oggi, ma siamo sicuri di averne compreso pienamente il motivo?
Gli esperti lo sanno che sulle teste di più di mezza Europa da oltre un trentennio grava un anticiclone tremendo? E’ un figlio illegittimo dell’anticiclone delle Azzorre e di quello africano, ma il risultato non cambia, il clima si, invece, o meglio si annulla.
E’ inutile poi dire: “non nevica, non piove, il limite della neve si è alzato, il permafrost si scioglie, le temperature non vanno più sotto lo zero e si fa fatica a sparare la neve, la siccità è il segnale del cambio climatico”.
Gran parte di tutte queste problematiche sono riconducibili alla presenza cronica di questo autentico cancro del clima: l’anticiclone che grava sulle nostre teste per nove mesi su dodici, che ha annullato gli inverni, limitato al minimo il passaggio delle perturbazioni anche in tutte le altre stagioni, costretto le masse fredde a voli pindarici per tentare di raggiungere il Mediterraneo. E il maltempo agisce ormai solo in aree circoscritte provocando danni ingenti proprio perché bloccato nella sua evoluzione dalla presenza dell’alta pressione.
Da dove credete che derivino certe alluvioni? Proprio da situazioni di blocco anticiclonico, pensate solo a quella del novembre 1994 in Piemonte. E se le temperatura aumenta e i ghiacci fondono è anche e soprattutto perchè le perturbazioni cariche di neve non arrivano più, non è solo un problema di temperature più alte, che ci sta, ma soprattutto di chi impedisce l’arrivo dei fronti nuvolosi.
Perchè di freddo ce n’è ancora abbastanza, basti pensare ai -40°C osservati pochi giorni fa sulla verticale del Canada orientale e del nord est degli States a 1500m, pensate solo se le Alpi fossero state lì, dove ad ogni inverno imperversano colate di aria gelida e nevicate anche copiose.
Certo, potevano trovarsi anche in California, dove la siccità è altrettanto grave e forse peggiore della nostra, ma è solo per far capire quanto stia condizionando il cambiamento questo mastodontico elemento, che sta monopolizzando ormai da troppo tempo le nostre vite e la nostra economia.
I comportamenti adottati per ridurre il nostro impatto ambientale vanno sempre bene, ma saranno del tutto inutili se non cominceremo seriamente a pensare di intervenire contro l’anticiclone.
Fare la guerra all’anticiclone significa seriamente pensare ad un modo per ridurre concretamente la situazione di impasse meteorologica in cui si trovano a vivere molti Paesi d’Europa. Si fa di tutto: siamo soverchiati da una tecnologia, che utilizziamo se va bene al 30% del suo potenziale, perchè oltre non ne abbiamo bisogno o non abbiamo nemmeno gli strumenti per poter comprendere e sfruttare pienamente; mettiamo allora al servizio tutte le conoscenze che abbiamo per fare qualcosa di veramente ambientalista.
Non si possono infatti più ascoltare i report sull’ambiente in cui si dice che i ghiacciai alpini stanno arretrando ad un ritmo vertiginoso e che sotto i 1200m tutte le stazioni sciistiche falliranno senza spiegare i motivi veri di questa mancanza di neve.
Gli interventi artificiali sul clima, sui quali in rete si trova di tutto, si limitano nella maggior parte dei casi ad illustrarvi come provocare una nevicata artificiale, a come deviare un uragano, al tormentone delle scie chimiche, a cui viene addebitata qualsiasi disgrazia atmosferica e non solo, ma su come RIDIMENSIONARE un anticiclone… il NULLA.
Si tira certamente in ballo l’HAARP, che con le sue onde (si dice ma non c’è alcuna spiegazione scientifica che lo dimostri) potrebbe determinare sensibili raffreddamenti o riscaldamenti in vaste aree dell’atmosfera, da qui la possibilità di interferire con gli anticicloni. Per sapere di cosa parliamo leggete pure l’articolo che scrissi qualche anno fa su MeteoLive:
Il clima cambia anche a causa dell’HAARP? – Meteolive.it
Ma un summit europeo sull’emergenza anticiclone dovrebbe essere al centro del dibattito sulle condizioni climatiche del nostro tempo e invece continuiamo a piangerci addosso, a subire gli effetti dell’annullamento delle condizioni atmosferiche a causa di questo cancro anticiclonico.
La previsione è che se l’anticiclone continuerà a dominare la scena in questo modo anche nei prossimi anni, prendendosi ancora altre settimane di dominio, oltre ai mesi già suoi di default, la situazione potrebbe diventare drammatica per molte regioni italiane ed europee.
Autore Alessio Grosso
Datemi un getto e vi costruirò un ciclone ( o un anticiclone a seconda del senso della circolazione) . Parafrasando la celebre esclamazione attribuita ad Archimede che si riferiva alla scoperta della leva. Occorrerebbe prestare attenzione alla possibilità di influenzare la corrente a getto.
Scriveva Rosalie Bertell : “Appare oggi chiaro che si può ‘pilotare’ la corrente a getto, definendo la linea di demarcazione fra aria calda e aria fredda nelle regioni geografiche; o manipolare le grandi correnti di vapore che spostano la pioggia dai tropici alle zone temperate, causando siccità o inondazioni. Gli episodi naturali di instabilità come monsoni, uragani, tornado, ecc. nell’atmosfera possono essere accentuati aggiungendo energia.”
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Alessio Grosso ha studiato molte cose, probabilmente anche per trovare spunti per i suoi libri sul fantaclima. Ha scritto qualche tempo fa:
Pensate che oltretutto esistono circa 400 brevetti collegati al progetto HAARP e la maggioranza di loro sono progetti offensivi cioè armi offensive.
Ora: capire come e quanto questa strumentazione possa incidere sul clima è davvero misterioso:
1. un NINO creato artificialmente dall’uomo?
2. Una modificazione della corrente del Golfo?
3. Una Nao stravolta?
4. Un nuovo regime barico?
5. Un’eccezionale piovosità in zone aride e al contrario siccità in altre notoriamente piovose per mettere in crisi l’agricoltura dell’Europa? ARTICOLO
1976/77 GUERRA METEOROLOGICA SEGRETA CONTRO GLI USA? FU UN GRANDE RESET DELL’AGRICOLTURA
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